Dopo aver superato il Passo di Fraele, si continua lungo la strada che lambisce il Lago delle Scale per andare a parcheggiare nei grandi piazzali della palazzina AEM (ora A2A). Tornati sulla sponda settentrionale del Lago delleScale, si imbocca il sentiero n. 197 per il Monte delle Scale. Dopo un tratto in un prato si lascia il percorso che costeggia le rive e si devia a sinistra, entrando nel bosco.Si continua nel bosco di mughi e in direzione Sud-est si supera su detriti e magro pascolo una discontinua fascia rocciosa. Si perviene così in un largo avvallamento che conduce ai ripiani erbosi del versante nord del monte,avvicinandosi alla cresta sommitale che si raggiunge senza difficoltà arrivando ai piedi della grande croce della cima orientale (2.497 m). La vista è grandiosa, soprattutto in direzione della conca di Bormio, sulle glaciali cime del Cevedale e sulla Valle di Fraele, occupata dai due grandi bacini artificiali dell'A2A. Impressionante il monumento bronzeo raffigurante un milite della Grande Guerra, che regge una fiaccola. Nei pressi sorge la grande croce che, illuminata da cellule fotovoltaiche, è visibile da ogni parte della conca Bormina. Ai piedi della croce vi sono altre testimonianze: alcune lapidi, fra cui quella che ricorda la Guida alpina di Bormio Sergio Pozzi, deceduto durante le operazioni di erezione del manufatto. Da quassù la vista è grandiosa, soprattutto in direzione della conca di Bormio, sulle glaciali cime del Cevedale e sul gruppo del Sobretta verso Sud-est. Volgendo lo sguardo verso Sud-ovest si ha la visione completa della Valdidentro e della Val Viola, coronate dalle cime del gruppo Cima di Piazzi-Cima Viola. Ad Est si apre, invece, il profondo solco della Valle del Braulio percorso dal tortuoso tracciato della strada che conduce al Passo dello Stelvio. A Nord e a Nord-ovest si stagliano le rocciose cime calcaree che fanno da spartiacque con la Val Monastero e che dominano la Valle di Fraele, occupata dai due grandi bacini artificiali dell'AEM.
Ecco per Voi una facile passeggiata che, oltre a richiedere ben poca fatica, Vi porterà su uno dei punti panoramici più interessanti dell'Alta Valtellina: il Monte delle Scale. Con la sua rocciosa e dirupata parete meridionale la montagna si eleva proprio in corrispondenza del punto in cui Valdidentro e Valle del Braulio si biforcano poco dopo Bormio. Si tratta di un nodo orografico importantissimo: infatti per la sua posizione strategica il Monte delle Scale fu utilizzato come punto fortificato durante la Grande Guerra. Sulle creste sommitali sono ancora evidenti i resti di quell'ormai lontano passato. Qui le postazioni italiane controllavano l'alta Valle del Braulio con cannoni da 120 mm.
Accanto al primo itinerario facilissimo, molto piacevole e adatto a tutti, anche a famigliole con bambini, abbiamo voluto proporne un altro più impegnativo. Quest'ultimo, che segue una vecchia strada militare, è consigliabile solo ad escursionisti più esperti e richiede molta attenzione pur essendo breve e poco faticoso.
Un altro motivo d'interesse della gita è quello delle due torri medioevali di Fraele poste a guardia dell'omonimo valico che si apre fra le Cime di Plator e il Monte delle Scale. Erette sul ciglio di un dirupo affacciato sulla Valdidentro le torri controllavano questo punto di passaggio obbligato percorso dalla Via Imperiale d'Alemagna", antichissima arteria di collegamento transalpino, che acquistò particolare importanza a partire dal XII secolo. L'ultimo tratto del sentiero, che giungeva alle torri da Sud, era particolarmente ripido e si superava salendo una scalinata i cui gradini di legno potevano essere rimossi onde rallentare eventuali invasori che, allora, potevano penetrare nel territorio di Bormio dall'Engadina.
Delle due la torre occidentale è la meglio conservata e mantiene intatti sia i muri che i pavimenti in legno. Poste a quasi 2000 metri di quota, le torri di Fraele si collocano tra le opere difensive medioevali realizzate ad altitudini fra le più elevate delle Alpi.
Dal parcheggio, situato sulla destra della strada alle spalle delle torri, poco dopo il Passo di Fraele, si percorre un breve tratto della carrozzabile che prosegue verso i laghi di Cancano per abbandonarla subito in corrispondenza di una stradicciola che si diparte verso destra (cartello indicatore per il Monte delle Scale).
Come accennato si tratta di una vecchia strada militare che, con agevole percorso a tornanti tra i pini mughi, sale lungo il versante Ovest della montagna. Questo tratto, assai comodo, termina in corrispondenza di una grande spalla, da dove la morfologia della montagna muta radicalmente. Il bosco di mughi lascia improvvisamente il posto alle rupi e alle colate di detriti che da esse si sono staccate. Il passaggio è brusco, senza sfumature, così come pure improvviso è il cambio richiesto al nostro ritmo di marcia. Il largo tracciato termina, infatti, ai piedi delle rocce: divorato dal tempo e dalle frane, il suo posto viene preso da un sentierino che taglia al piede delle rocce passando su colate di sottili detriti calcarei. Qua e là si notano ancora tracce dell'antico percorso, ma sono le ultime. Con un paio di tornantini si raggiunge una spalla rocciosa da dove si apre un magnifico panorama sulla Valdidentro, panorama che si farà sempre più ampio e vertiginoso man mano che saliremo. Il sentiero taglia, ora, in diagonale lungo il versante meridionale del monte alternando tratti su terreno sicuro ad altri dove si cammina su una sottile ghiaietta che rende il passo un po' precario. Se volete ammirare ciò che Vi circonda consigliamo vivamente di trovare un punto possibilmente pianeggiante e di fermarVi. Stiamo attraversando un roccioso versante dove a speroni rocciosi s'alternano profondi canali di detriti che precipitano verso valle. La salita è emozionate e molto esposta, resa ancor più saporita" da alcuni passaggi in cui rocce sporgenti e sentiero stretto obbligano ad alcuni esercizi d'equilibrio. Con un lunghissimo diagonale siamo arrivati nel cuore del versante Sud del Monte delle Scale e, ora, alcuni tornanti ci permettono di guadagnare quota, mentre in alto è già visibile la cresta sommitale selvaggia e dentellata.
Poco sotto il crinale appare improvvisamente anche un incredibile edificio della cui presenza pochi sospetterebbero: è stato, infatti, costruito in un punto estremamente esposto e difficile. Il sentiero ci conduce all'ingresso di questa costruzione, un piccolo fortino facente parte del complesso di opere destinate a difendere l'accesso della Valtellina durante il conflitto 1915-1918. Qui terminava l'arditissima strada militare di cui oggi resta solo il primo tratto; uno sguardo verso il basso e sul cammino percorso ci può dare una vaga idea del lavoro che si rese necessario per compiere quest'opera incredibile. A questo punto si può: o entrare nel forte e percorrere una lunga galleria (meglio avere una pila, anche se non necessaria; possibilità di neve o ghiaccio sul fondo) che, con grande effetto scenografico, sbuca sul versante opposto aperto verso la Valle di Fraele e i suoi grandi bacini artificiali; o riprendere una debole traccia che, con percorso breve ma disagevole, porta sul filo di cresta.
Ci veniamo così a trovare poco sopra una vasta conca di magro pascolo e affioramenti rocciosi, punteggiata dai ruderi delle fortificazioni militari e delle trincee: d'estate, soprattutto ai primi di luglio, la fioritura è splendida. Scesi di poco in direzione della conca s'incontra il sentiero principale che, verso destra, conduce alla cima.
La discesa si svolge lungo il sentiero normale per poi tornare sfruttando la strada carrozzabile, oppure il sentierino che dopo aver costeggiato la sponda orientale del lago delle Scale di Fraele si collega alla strada poco prima di Villa Valania.
Al termine della gita potrete trovare ristoro sia a Villa Valania, sia nel vicino Ristoro Monte Scale che si trova poco dopo il Lago delle Scale di Fraele.