Dal parcheggio si scende brevemente in Via Vallone e la si risale per pochi metri imboccando sulla destra Via Coffedo (cartellino escursionistico) che traversa l'omonima contrada. Giunti di fronte alla prima grande cappella di una Via Crucis si devia a gomito a sinistra risalendo una larga rampa acciottolata (cartelli escursionistici) che, scandita dalle successive cappelle, riporta sulla moderna carrozzabile e la traversa per proseguire (cartello escursionistico Convento di San Francesco) salendo alla vicina chiesa e al convento. Dopo uno sguardo dal panoramico sagrato si riprende la salita (Via Convento) che costeggia sulla destra il complesso religioso e torna ad attraversare la carrozzabile proseguendo verso destra per tagliarne un tornante. Traversata nuovamente la strada, dopo pochi metri si riprende il tracciato antico che ora sale verso sinistra (Via Cavalé) e con alcuni tornanti riporta sulla strada lambendo una casa dipinta di giallo. Si riprende sul lato opposto salendo diagonalmente verso destra (in questo tratto il fondo è un po' invaso dalle erbe ma sempre molto largo) riprendendo di nuovo la carrozzabile. Si taglia un vicino tornante sinistrorso e, rimesso piede sull'asfalto, lo si segue per circa 700 m compiendo un tornante fra le case della contrada Consiglio poco oltre il quale un evidente cartello (Castello Domofole) ci dice di deviare a sinistra. Si risale una stradina che, superato un ampio spiazzo porta sul poggio ove sorge il fortilizio. Dall'angolo sinistro della casa alle spalle del castello, mascherato dalla vegetazione, inizia il sentierino che costituisce il proseguimento della gita. Meno invasa dal verde è una traccia che parte una trentina di metri a destra e che è forse più consigliabile. Dapprima rettilineo il sentierino sale per un po' poi piega a destra entrando in un valloncello. Senza traversarlo si segue la traccia che sale nel bosco e che dopo una trentina di metri di dislivello piega decisamente a sinistra congiungendosi con il sentiero che parte dalla casa. Si risale ora lungo il sottile crinale boscoso che separa il valloncello in cui eravamo dal vallone profondamente inciso fra il castello e San Giovanni di Bioggio. La salita termina in corrispondenza della grande cappella di S. Antonio, sulla strada che collega Mello a San Giovanni e Cercino. Si segue la carrareccia verso sinistra e oltrepassato il Vallone si giunge a San Giovanni. Dopo uno sguardo al luogo si riprende la salita lungo la sterrata che si dirama sulla destra; al secondo tornante destrorso la si abbandona per percorrere una diramazione che verso sinistra giunge in breve alle porte dell'antico borgo di Bioggio 771 m dove sorge la chiesa di Santa Maria. Dopo una visita al piccolo villaggio si torna indietro e subito dopo la chiesa si imbocca una larga mulattiera che lambisce un prato e fattasi acciottolata entra nella selva. Più in basso si traversa la strada Mello-Cercino, qui asfaltata proseguendo la discesa lungo la mulattiera che termina in una stradetta sterrata pianeggiante a monte delle case di Pianezzo. Si segue la stradina per pochi metri e in corrispondenza di una grande presa dell'acquedotto che sorge sulla sinistra (NOTA: È possibile interrompere la gita a San Giovanni di Bioggio imboccando il sentiero che parte presso la scalinata occidentale della chiesa e scende un po' sconnesso, ma sempre marcato, nel bosco, portando su una sterrata che verso destra lambisce la presa dell'acquedotto) si imbocca poi un evidente viottolo selciato che scende ripido e rettilineo fra le dimore riportando sulla strada, ora asfaltata. Si va a destra pochi metri per scendere a sinistra grazie ad una scaletta che riporta sul viottolo che confluisce nella via principale di Pianezzo. Ora a sinistra sulla pianeggiante stradina che, uscita dal borgo, compie un tornante e, di nuovo acciottolata, scende con begli scorci panoramici immettendosi nella più larga carreggiata (ancora acciottolata) che termina alle spalle della chiesa di S. Alessandro di Traona. Si segue ora verso sinistra la stretta via Somagna che costeggia a monte l'abitato e porta sull'argine destro orografico del Vallone. Dopo un grande parcheggio si devia a sinistra traversando il torrente del Vallone e si torna all'auto.
NOTA: purtroppo la manutenzione dei sentieri locali è lasciata un po' al caso
La bellezza e l'interesse di questo facile anello escursionistico mi fa superare il proposito di evitare itinerari che si svolgessero anche solo in parte su strade principali. Lo stato non sempre perfetto in cui versano alcuni sentieri che permetterebbero di evitare completamente questa condizione (nei mesi estivi sono spesso invasi dalla vegetazione) mi induce alla descrizione seguente che, anche solo per poche centinaia di metri trasgredisce le mie intenzioni. Un primo riferimento a Traona è contenuto in un documento dell'829 e per buona parte del Medio Evo il paese godette notevole importanza sia per la sua felice ubicazione, sia per essere luogo d'attracco per le barche che dal Lago di Como risalivano l'Adda, allora navigabile almeno fino a quel punto.
Merita una visita la chiesa di S. Alessandro che domina il paese su un poggio, sostenuta da potenti barbacani ed arcate. Dal portico la cui copertura è sostenuta da un leggero ordine di colonnine si gode una splendida vista sulla bassa Valtellina. Sulle pietre che coprono il muretto ove poggiano le colonnine si trovano diverse antiche incisioni dal disegno simile al gioco del mulino. Il castello di Domofole. appartenne alla famiglia dei Vicedomini e recentemente restaurato mostra in pieno la sua solida architettura accentuata dagli enormi massi di granito dai quali è interamente costituito. La torre, in particolare, ricorda per fattura certe fortificazioni precolombiane.La chiesa di San Giovanni di Bioggio risalente al XV secolo, è costruita su un panoramico poggio in vista della bassa Valtellina e del paese di Mello, la "capitale" dei Cèch, che è ben visibile guardando verso Est.A Bioggio 771 m sorge invece l'antichissima chiesa di Santa Maria, luogo di culto più importante del comprensorio prima del 1441, anno dell'elezione a chiesa plebana della duecentesca chiesa di S. Alessandro.