Escursioni/passeggiate - Da Gualdera al paese alpino di Avero

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Da Gualdera al paese alpino di Avero»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Valchiavenna
  • Tipo: Escursione/Passeggiata
  • Sigla: E-42
  • Periodo consigliato: da giugno a ottobre
  • Punto di partenza: Gualdera, 1453 m, piccolo nucleo di case  raggiungibile staccandosi a destra dalla SS 36 dello Spluga all'altezza di Campodolcino  1066 m, per imboccare la strada che percorre la Val Rabbiosa alla volta di Fraciscio. Campodolcino, località  turistica della Val San Giacomo, si trova sulla SS 36 dello Spluga a 14 km da  Chiavenna  e 129 da Milano. Da qui si imbocca la deviazione per Fraciscio  che si segue circa 1.5 km, fino all'altezza del bivio da dove, piegando a destra si arriva a Gualdera e Bondeno.
  • Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti di facile camminata fino ad Avero.
  • Dislivello: percorso complessivamente a mezza costa 250 m c
  • Difficoltà: T/E (Turistica/Escursionistica)
  • Bibliografia: Giorgetta G. e Jacomella E. "Valchiavenna-itinerari storici", Edizioni Lyasis Sondrio 2000.
  • Cartografia: Carta Nazionale della Svizzera 1:50.000 Roveredo e S. Bernardino; SeteMap 1:25.000 «Valchiavenna / Valle Spluga-Val Bregaglia»; Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 "Chiavenna-Val Bregaglia". 
  • Informazioni locali: www.valchiavenna.com 
 
mappa di Gualdera-Avero

Percorso

A Gualdera conviene lasciare l'auto. Si prosegue quindi a piedi lungo la strada che, dopo aver guadagnato quota con alcuni tornanti, raggiunge il piccolo nucleo di Bondeno (possibile arrivare in auto previo permesso acquistabile presso gli esercizi di Gualdera) costituito da tre successivi gruppi di baite.
La strada lambisce a monte l'abitato fra prati e rado bosco poi prende quota con due tornanti e termina su poggio del Motto di Bondeno che si affaccia sulla sottostante Val San Giacomo. Sulle numerose rocce affioranti che costellano il prato, poco prima che il  sentiero inizi ad addentrarsi nella Val d'Avero,  si possono osservare varie incisioni rupestri alcune delle quali antichissime.
Dal Motto di Bondeno, si riprende il sentiero che s'addentra nella Val d'Avero, intagliato nel suo versante destro orografico (cartello indicatore). Dopo circa della in circa trenta minuti di agevole  cammino in leggera discesa, superata una zona di detriti alluvionali si giunge all'abitato di Avero 1678 m, peraltro già da tempo ben visibile al centro della valle omonima.
Varcato da ultimo un torrentello si entra nel paese che merita una breve visita.

Gualdera e Avero

A Gualdera, sorge la Casa Alpina S. Luigi Guanella, struttura religiosa di accoglienza costruita nel luogo ove Luigi Guanella (santificato nel 2011) ebbe la visione della Madonna il giorno della sua Prima Comunione. L´episodio è ricordato da un bronzo rappresentante la Madonna che addita a Luigi la sua futura missione. A Gualdera, in località "Palude del fieno", si trova anche un bel laghetto artificiale meta di olti appassionati della flora e della fauna alpestri.Assai tipico è il borgo di Avero. Il paese è abitato solo nella bella stagione ed è fittamente raggruppato su una leggera dorsale che separa due corsi d'acqua. Gli edifici sono tutti orientati verso valle e disposti con un sapiente uso delle curve di livello. Le costruzioni propongono una grande omogeneità costruttiva ma v'è distinzione fra le abitazioni, fienili e le stalle.La casa d'abitazione ha una base in pietra che ospita i locali di lavoro e di conservazione dei prodotti aziendali: cucina, cantina, [cànoa] e casera, più raramente la stalla, costituiscono questo piano terreno. Sopra di esso si trova il "solè" con pavimento e pareti in legno legate col sistema del "carden"o blockbau, ancestrale tecnica costruttiva che nelle alpi è tipica delle popolazioni Walser. Il "solè", ha funzione di spazio di soggiorno e camera da letto. Poiché Avero era abitato solo nella bella stagione non troviamo all'interno del "solè" la tipica stüa che riscalda il locale. Una migliore coibentazione era ottenuta riempiendo gli spazi fra le travi con muschio mentre il calore veniva dal focolare ospitato al piano inferiore. I tetti sono coperti di grosse piote ricavate dalla pietra locale spaccata in grandi e pesanti lastre.Questa cura non era ovviamente usata per i fienili, pure in legno e per le stalle che invece hanno pareti in muratura a secco.Nei pressi dell'abitato sui resti di un'antica frana si trovano poi i caselli, piccole costruzioni in pietra erette sopra sorgenti e utilizzate per la conservazione del latte e di altri prodotti casearii. L'acqua e la presenza di correnti d'aria che escono dagli interstizi delle grandi pietre della frana mantengono costante la temperatura e l'umidità.La più antica casa di Avero oggi visibile risale al 1628 data incisa su una trave di colmo; un'altra data visibile su una facciata è del 1707. La chiesa, dedicata ai santi Domenico, Camillo de Lellis e Vincenzo de' Paoli, fu costruita nel 1717 e benedetta il 4 agosto 1768. Fu restaurata nel 1986 dopo la caduta della grande valanga che danneggiò la parte a monte del paese.

  • poco dopo aver lasciato Gualdera
  • Al Motto di Bondeno sguardo verso Sud
  • Sguardo sulla Val San Giacono dal Motto di Bondeno
  • Le incisioni rupersti al Motto di Bondeno
  • Un larice sorveglia l'abisso sulla sottostante Val d'Avero
  • Lungo il facile sentiero per Avero
  • Fra i larici di intravede la meta
  • La bianca chiesa di Avero
  • Il compatto nucleo di Avero e la sua chiesetta
  • Le tipiche dimore del paese
  • Sulla via del ritorno