Dalla piazza della chiesa di Mondadizza 944 m, si imbocca la stradina che in direzione S conduce in località Baite Simonelli 1060 m circa e poi deviando a sinistra entra nella Val Dombastone costeggiando la destra orografica del torrente di Val di Dombastone per terminare in un piccolo slargo a 1260 m circa nei pressi di un ponte (limitato spazio parcheggio). Attraversare il torrente e seguire un marcato sentiero sulla sponda sinistra orografica che sale subito ripido. Poco dopo si traversa un breve tratto franoso (prudenza!) oltre il quale, a 1370 m circa si traversa di nuovo il torrente per tornare sulla sua destra orografica. Il sentiero continua assai ripido nel bosco risalendo il costone che divide la valle principale da un suo piccolo ramo confluente che scende sulla sinistra. L'implacabile salita dopo aver lambito una cappelletta nei cui pressi si trova un bivio, prosegue diretta e lambisce la Baita Forcola a 1740 m circa. Sempre in sostenutissima salita il sentiero sbuca dal bosco sul margine inferiore dei prati dove sorgono le Baite di Dombastone 2114 m, sito in magnifica posizione. Raggiunto il nucleo di baite superiore, lo si traversa sulla destra per proseguire ora con pendenza assai più moderata per entrare (direzione E) nella testata della Val Dombastone. Il lungo e panoramico tratto a mezza costa termina su un bel ripiano erboso su cui spicca un grande masso squadrato di roccia chiara recante la scritta Paola ti amo. Dal masso si procede su pascolo sassoso in direzione Est per un centinaio di metri giungendo presso alcuni grossi blocchi sulle cui lisce facce un misterioso poeta ha scritto alcune poesie con la vernice nera. Nei pressi dei blocchi si scorgono i primi ometti di pietra che portano al Passo di Dombastone. Dopo il primo ometto lasciamo la traccia per il valico che sale verso destra e procediamo su traccia di sentiero in direzione Nord. Il Corno di Dombastone è già ben visibile come tondeggiante emergenza sulla cresta erbosa soprastante. Aggirando sulla destra un piccolo gradino con rocce affioranti sempre per traccia di sentiero nel pascolo tocchiamo l'ampia sella che si apre a destra del Corno (2540 m circa). Raggiunta in breve la base della ripida ed erbosa cresta Est del Corno, ne aggiriamo la base sulla sinistra per poi dare inizio alla salita seguendo una vaga traccia, aiutati nel tratto più ripido da un cavo d'acciaio. Si giunge così all'ampia e pianeggiante vetta del Corno. Attenzione però al ciglio settentrionale, franoso e a sbalzo su di un pauroso baratro. Tornati alla sella a 2540 m circa, si prosegue ora seguendo una traccia che percorre il crinale aggirando sulla destra qualche saltino roccioso ed infine, dopo aver traversato un piccolo pianoro verdeggiante giunge ai piedi della cresta Nord-ovest del Corno dei Becchi 2822 m. Tagliando verso sinistra o salendo più direttamente lungo un pendio di sfasciumi ben consolidati, si giunge infine sul crinale che poi si segue verso destra. Le rocce sommitali si superano tenendosi sempre sul versante di Dombastone seguendo una serie di cenge erbose e di saltini rocciosi che richiedono attenzione e prudenza. Una volta in vetta si prosegue per facile cresta giungendo ad una breccia dalla quale scende verso destra un ripido canale franoso. Traversata la breccia si risalgono le successive roccette (a prima vista difficili) grazie ad una rampa che va da sinistra a destra (II° grado - prudenza!) e che in breve porta a terreno più facile e alla vetta del Sasso Maurone 2722 m. Sempre sul crinale si prosegue in direzione Sud-ovest percorrendo una traccia di animali giungendo ad un'altra breccia alla quale giunge un sentierino da sinistra. Tagliando in piano sul lato orientale si aggira il successivo dentino roccioso traversando un brevissimo tratto su roccette che richiedono prudenza, per tornare poi in cresta e scendere fino ad un altro piccolo risalto di roccia che questa volta si aggira sulla destra grazie ad una esposta cengia rocciosa che forma il margine inferiore di una placchetta. Al termine della cengia anziché doppiare lo spigolo che sembra delimitarla, si sale qualche metro facilmente tornando sul crinale per poi scendere ora più facilmente fino all'ampia sella del Passo di Dombastone 2546 m ove su un sasso della sella si trova un segno di vernice biancorossa. Si scende verso destra in un ripido canale franoso e poche decine di metri più a valle si trova infine il sentiero che verso destra si abbassa sui pascoli dell'alta Val Dombastone e riporta presso i massi con le poesie e al sasso con la scritta Paola ti amo.
Capita raramente che in questo sito siano state descritte gite di un certo impegno che si avvicinano quasi a delle piccole ascensioni. Ogni tanto bisogna però cambiare provando a proporre qualcosa di più complesso, ma al tempo stesso la nostra proposta deve essere degna di interesse. Abbiamo così pensato di descrivere la salita lungo la stretta e ripidissima Val Dombastone e la successiva salita al Sasso Maurone, una delle dirupate cime rocciose che fa da spartiacque con la Val Grande in territorio bresciano. Come già detto non è una gita per tutti e in particolare la sua seconda parte svolgentesi lungo un crinale di rocce a volte non solidissime, richiede una buona esperienza e qualche minima capacità in arrampicata. C'è da dire che chiunque può giungere invece nel piccolo anfiteatro alla testata della valle, luogo quanto mai solitario. Occorrono buone gambe per raggiungere le Baite di Dombastone aggrappate su un terrazzo sospeso sulla sottostante ripidissima valle, ma poi il tragitto si fa più facile e una volta entrati nel citato anfiteatro forse ci sorprenderemo di scoprire una serie di poetiche scritte lasciate da un misterioso artista su alcuni blocchi al centro della conca. Volendo si può andare ancora verso Nord raggiungendo la cresta erbosa alla destra del Corno di Dombastone che può esso stesso costituire meta di giornata e che è scalabile lungo il ripidissimo e faticoso pendio erboso del suo lato meridionale. Se raggiungeremo la vetta del Sasso Maurone avremo una panoramica molto più vasta sulle vette e le valli circostanti e in particolare sulla notevole muraglia della Punta di Pietra Rossa alla testa della Val Grande. Ripetiamo che il tratto di cresta fra il Corno dei Becchi e il Passo di Dombastone richiede qualche cautela ed esperienza: meglio non percorrerlo in solitaria e se si è in comitiva, che tutti siano allo stesso livello di perizia e allenamento.