
Ben collocata allo sbocco di due importanti vallate, la Val San    Giacomo e la Val Bregaglia, Chiavenna, capoluogo dell'omonima    vallata, si apre verso mezzogiorno su un pianeggiante e verde    piano delimitato da rupi e boschi. Alle spalle della cittadina    ripide balze montuose, rocce verticali e strette vallette sono    l'elemento paesaggistico dominante in cui si inseriscono, verso    Est, la Bregaglia che, attraverso il Passo del Maloja, comunica    con l'alta Engadina e, verso Nord, la Val S. Giacomo che    termina allo spartiacque alpino con il Passo dello Spluga oltre    il quale si scollina nel bacino del Reno posteriore,    l'Hinterrein.
	
    Se ci portiamo all'imbocco della Val Bregaglia e seguiamo la    strada del Maloja, superato il borgo di S. Carlo ci troviamo in    quel di Prosto di Piuro dove iniziano i nostri "quattro passi".    Seguendo gli evidenti cartelli turistici che indicano la    direzione per il Palazzo Vertemate Franchi lasciamo la Strada    Statale 37 del Maloja per deviare a sinistra e salire fra le    case dell'abitato. Nonostante i cartelli diano per buona solo    la successiva diramazione a destra, non importa quale delle due    strade principali si seguano: in ogni caso si giunge all'ampio    parcheggio che si trova poco prima del Palazzo Vertemate.
	
    La signorile dimora risale al sec. XVI e fu villa e luogo di    riposo per una delle più ricche famiglie di Piuro: i    Vertemate-Franchi. La bellezza dell'edificio, la ricchezza dei    suoi interni possono dare un'idea di quanto fosse prospero    l'abitato di Piuro, sepolto dalla grande frana del Monte Conto,    nel 1618. Armoniosamente inserito nel paesaggio, il palazzo si    trova all'interno di una vasta area cintata la cui porzione    anteriore è occupata da un bel giardino all'italiana. Poco    oltre il muro di cinta si trova la cappella privata, risalente    al 1600, dedicata a S. Maria. Numerose sale del palazzo sono    affrescate con dipinti a soggetto mitologico; particolarmente    famose sono le sale di Giove e Mercurio, quella di    Giunone in cui si trova una delle più belle    stüe della Provincia di Sondrio, e quella dello    Zodiaco , riccamente illustrata con affreschi allegorici    dei mesi dell'anno e scene tratte, probabilmente, dalle    Metamorfosi di Ovidio. Magnifico e sontuoso il soffitto    a cassettoni di questa sala, parimenti a quelli della "stanza    del vescovo" e della "camera del Carducci" ove il poeta veniva    ospitato durante i suoi periodi di villeggiatura in    Valchiavenna.
	
    Lasciata la nobile dimora si torni fra le case del paese per    deviare a destra raggiungendo la sua parte alta ove inizia    (cartello indicatore B30) la mulattiera per Cranna. Con alcuni    tornanti il tracciato sale fra ripide selve di castagno per poi    deviare a destra iniziando un tratto pianeggiante che, in    breve, conduce fra le case dell'antico abitato di Cranna posto    su un terrazzo roccioso proprio sopra Prosto ed il Palazzo    Vertemate (NOTA: è possibile anche seguire integralmente la stretta carrozzabile che giunge alle porte dell'abitato). Il piccolo nucleo, che presenta ancora le originarie    costruzioni, merita una breve occhiata alla ricerca degli    angoli più suggestivi. Proseguiamo la gita continuando    lungo la mulattiera che corre lungo la naturale balconata    panoramica per abbassarsi poi verso il torrente che sbocca    dalla Valle Drana, uno dei tanti riarsi valloni della montagna    soprastante. Traversato il corso d'acqua, grazie ad un    ponticello in legno, si giunge sull'opposta riva, nel punto in    cui la mulattiera si biforca. Verso sinistra si sale a Savogno,    verso destra si scende a S. Abbondio. In quest'angolo    tranquillo e suggestivo si trovano alcuni crotti, cantine    ricavate murando l'apertura di anfratti e grotte naturali,    secolare ritrovo di convivialità e amicizia fra i    valchiavennaschi e ottime sale di stagionatura per vini,    formaggi, salumi e per la celebre bresavola. Proprio presso    l'incrocio dei sentieri sorge il caratteristico Crotto    Cànoa con un vasto piazzale antistante il cui perimetro,    ombreggiato dai castani, è regolarmente scandito da tavoli    e panche tutti di pietra. La mulattiera giunge, in breve, ad un ampio parcheggio da dove    è possibile proseguire lungo l'asfalto, oppure mantenere    ancora il vecchio sentiero che taglia i tornanti per giungere    fra le case di S. Abbondio. Presso la chiesa della frazione si    trova il museo dedicato ai ritrovamenti archeologici    dell'antica Piuro, Plurs", sepolta da una gigantesca frana il 4    settembre 1618, assieme a quasi tutti i suoi abitanti.
	
    Scendendo brevemente in direzione della Strada Statale 37 si    passeggia in un ambiente tranquillo e rilassante che contrasta    fortemente con l'oscura, antistante, visione delle selvagge    creste che chiudono il panorama verso Sud. Sulla sinistra sono    già ben visibili le spettacolose cascate gemelle    dell'Acqua Fraggia che si raggiungono passando davanti ad un    chiosco e percorrendo l'ordinato parco circostante. Una    stradina percorre la sponda sinistra del torrente e, in pochi    minuti, porta alla base di questo magnifico monumento naturale,    una delle gemme più belle della Valchiavenna.
	
    La cascata è originata dal torrente della Valle dell'Acqua    Fraggia che, dopo un lungo e ripido percorso, sbocca in Val    Bregaglia saltando da una rupe alta circa 120 m. Il salto    presenta un'interruzione dopo il primo terzo superiore e poi    precipita monolitico sul fondovalle. Il torrente si ramifica    subito, in alto, producendo due magnifici flussi paralleli.    Durante le calde giornate estive è un sollievo passare il    tempo presso la cascata, refrigerati dalle minute goccioline in    sospensione nell'aria e dalla brezza originata dallo    spostamento d'aria. Nei pressi delle cascate si trova un    tranquillo e ben attrezzato campeggio che invoglia a sostare    qualche giorno per apprezzare ancor meglio questo tranquillo    angolo di bellezza a due passi dalla "civiltà"; vi è,    inoltre, un "percorso vita" ben attrezzato per chi volesse    sperimentare il proprio stato di salute fisica. A questo punto    è possibile tornare al Palazzo Vertemate sia seguendo la    Statale e risalendo in Prosto, sia traversando il torrente    della Val Drana poco sopra il campaniletto che svetta a pochi    passi dal campeggio (qualche segnale giallo; difficoltà di    discesa nella scarpata dell'alveo), per poi riprendere sulla    riva opposta un bel sentiero che fra pini e vigneti torna    presso il parcheggio del Palazzo Vertemate.
	
    Rimanendo in zona è possibile prendere l'auto e seguire la    Statale in direzione del confine italo-elvetico. Dopo poche    centinaia di metri si prenda a destra la deviazione per Aurogo    e Madonna del Carmine. La stradina risale i "prati della ruina"    toponimo quanto mai esplicativo che ricorda l'antica catastrofe    di Piuro. Sotto questi prati verdeggianti e gli ordinati    vigneti è sepolto l'antico abitato. Proseguendo si giunge    ad Aurogo e, dopo circa un chilometro, eccoci alle abitazioni    di Madonna del Carmine nei cui pressi, su un roccione alla    confluenza fra il torrente Orgina e il Mera, sorge    l'antichissima chiesa di S. Martino risalente, secondo alcuni,    all'anno 1000. Raggiunto quest'ultimo obiettivo possiamo    dedicarci anche ad attività più mondane perché    è giusto, dopo aver nutrito la mente e lo spirito, pensare    un po' anche al corpo.
	
Dal 27 marzo 2010 al 1 novembre 2010, tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12 e dalle 14.30 alle 17.30, chiuso i mercoledì non festivi. Agosto aperto tutti i giorni.
Prezzi
    *    Biglietto Intero: € 6,00.
    *    Biglietto Ridotto: € 4,00 (Studenti, Gruppi Scolastici, Gruppi con min. 25 persone, Ultrasessantenni).
		
		Durata della visita
	1/2 ora per visita accompagnata; 1 ora per visita guidata    (prenotazione guida almeno una settimana prima). 
Novità per coloro che visiteranno Palazzo Vertemate Franchi: Vertemate Vino Passito e apertura al pubblico della ghiacciaia.