La gita proposta può essere interpretata in diversi modi. Si può puntare alla cima; si può viceversa percorrere solo l'anello che la sfiora passando per il Passo la Forca; ancora si possono unire le due soluzioni. In quest'ultimo caso la gita richiede buon allenamento dato il considerevole sviluppo. Non esistono particolari difficoltà, salvo quelle date dal superamento di qualche insignificante saltino roccioso sulla cresta sommitale. Viceversa può dare qualche problema di orientamento il sentiero anulare, specie una volta superato il Passo del Sapplì. Poca acqua sul percorso e solo nella seconda parte.
Dal Passo di Zambla imbocchiamo la stradina che porta alle piste da fondo e al Parco Avventura dell'Alben, la seguiamo per circa 1 Km nel bosco fino al Passo della Crocetta, dove sulla sinistra sorge una villetta. Proseguiamo sullo sterrato superando un grande spiazzo oltre il quale sulla sinistra si dirama il sentiero del Monte Alben (cartelli indicatori). Saliamo nel bosco lungo un sentiero a tornanti che poi ne esce e prosegue nel poco marcato valloncello dominato dai contrafforti della Forca Larga, giungendo alla sella del Col Brassamonti 1755 m. Piegando a destra tagliamo i pendii orientali della cresta, puntando al monolitico e giallastro torrione dell'Alben ben visibile più o meno alla nostra altezza. Poco prima del torrione il sentiero di biforca, a sinistra in pochi minuti si arriva al Bivacco Nembrini annidato ai piedi del torrione. Noi invece pieghiamo a destra e, dopo qualche tornante, giungiamo sull'aperta sella del Passo la Forca 1848 m. Seguendo le segnalazioni pieghiamo a sinistra, seguendo la rocciosa e dentellata cresta dell'Alben. Il divertente percorso si mantiene inizialmente sul crinale, passando per un suggestivo foro naturale. Poco dopo la traccia inizia a tenere il lato occidentale della cresta e, superato un altro breve passaggio, (aggirabile passando poco più in basso sulla destra), continua agevole fino in vetta. Tornati al Passo la Forca, pieghiamo sinistra, percorrendo l'avvallamento che porta alla grande conca dove sorgono le baite di Casere alte, poco sotto la quale imbocchiamo il largo sentiero che, verso destra, entra pianeggiante nel bosco. Scavalchiamo così un crinalino sul quale sorge una grande cappella votiva e continuiamo sul pianeggiante tracciato verso destra. Fra bosco e ampie radure punteggiate di massi, si giunge al bivio ove sulla sinistra si diparte il sentiero per Cornalba. Proseguendo a destra si arriva finalmente al Passo del Sapplì, oltre il quale il sentiero perde quota con numerosi tornanti. Segue un lungo diagonale a sinistra e, dopo un tornante, un altro lungo tratto diagonale in direzione opposta. In questo punto si faccia attenzione!!! perché sulla destra si diparte il sentiero che dobbiamo seguire (indicazioni su un albero e rada segnaletica). Prendiamo dunque a destra e iniziamo un lungo tratto a mezza costa che taglia le pendici inferiori di Cima della Spada, traversa alcuni valloni e risale infine ad una cappelletta dedicata alla Madonna, posta poco sotto la Baita di Mussa Alta. Ripresa la discesa, al primo tornante, invece di seguire il sentiero che si abbassa, ricominciamo a tagliare in piano (imbocco del sentiero un po' confuso) e, su una traccia sempre più marcata, arriviamo al Piano di Mussa. Ora non resta che seguire la strada sterrata per giungere alla Conca d'Alben o Pian della Palla. Di fronte all'edificio dei Rangers d'Italia prendiamo a destra, salendo brevemente e proseguendo sulla larga sterrata che ci riporta all'auto.
Posto a cavallo fra la Val Brembana a occidente e la Val Seriana ad oriente, Monte Alben è una delle montagne simbolo delle Prealpi Bergamasche, cara a molti alpinisti fra i quali spicca il nome di Walter Bonatti. L'orografia è piuttosto complessa tanto da fare assumere all'Alben quasi le caratteristiche di un minuscolo gruppo montuoso. Il versante orientale si presenta come un'alta scogliera calcarea culminante in una cresta dentellata e che precipita dirupata nella Valle del Riso, salente da Ponte Nossa. Dal cospicuo nodo centrale ove si trova la massima elevazione, si spinge verso Nord una cresta rocciosa che, oltre un colletto, riprende quota culminando con la cima della Croce 1978 m. Questa cima, che affaccia la sua scura parete settentrionale sul Pian della Palla ed Oltre il Colle, è la maggiore delle tre culminazioni di una lunga cresta orientata da Sud-ovest a Nord-est. A occidente svetta la Cima della Spada 1952 m e ancor più in là un'altra cima senza nome quotata 1912 m. Il roccioso lato meridionale di questa cresta, assai meno ripido, è noto anche come "mare in burrasca" per la sua particolare, caotica conformazione.
Sul versante occidentale l'Alben perde parte del suo aspetto arcigno e si eleva al di sopra di ampie conche pascolive e di sereni angoli alpestri. La splendida conca della Baita sura (Casere alte) è racchiusa fra il "mare in burrasca" e le rocce sommitale della vetta.
Da Baita Sura si scende verso Cornalba, località notissima per la celebre falesia che ospita numerose vie di scalata.
Dalla cima dell'Alben si può ammirare uno dei più interessanti e completi panorami delle Prealpi bergamasche.
Punto d'appoggio privilegiato per la gita proposta è il paese di Oltre il Colle il cui toponimo deriva dalla sua posizione, poco a valle del Col di Zambla, importante valico fra Val Brembana e Val Seriana. Ciò vuol anche dire che, con ogni probabilità, la prima via - o la più utilizzata - che portava al villaggio saliva da Ponte Nossa lungo la Valle del Riso.
Curiosamente, però, la prima strada carrozzabile che raggiunse il paese fu costruita sul versante brembano nel 1872. La strada partiva da Ambria e, sfruttando il naturale solco della Val Serina, arriva a Serina; quindi, valicato il Passo della Forcella, giunge ad Oltre il Colle. Solo nel 1970 si realizzò invece il collegamento carrozzabile verso la Ponte Nossa e la Val Seriana.
Il paese occupa parte di una vastissima conca dominata a Nord dal Pizzo Arera 2513 m e dal Monte Menna 2310 m, a Est dalla Cima di Grem 2050 m e a Sud dal Monte Alben. Nelle vicinanze si trovano le frazioni di Zambla alta, Zambla bassa e Zorzone.
Le prime notizie storiche certe su Oltre il Colle risalgono al 1363, quando in un atto pubblico si citano i lavori di ampliamento a chiesa di una cappella sita in località Grimoldo, come doveva chiamarsi in origine il paesello.
Sebbene probabilmente già antropizzato in epoca romana causa la presenza delle miniere di piombo e di zinco del Pizzo Arera, le fortune del territorio crebbero nel Medioevo. In questo periodo gli abitanti locali divennero famosi per la loro abilità di forgiatori del minerale di ferro cavato nella vicina Val Seriana. Già prima del XIV secolo, quelli di Oltre il Colle erano celebri costruttori di armi e di chiodi. In questo periodo il borgo crebbe d'importanza e, sotto il dominio della repubblica di Venezia, fu costruita la chiesa parrocchiale. Fra gli ospiti illustri che si portarono ad Oltre il Colle per una visita, c'è chi cita Leonardo da Vinci, in base ad un supposto disegno del Pizzo Arera oggi conservato nella collezione dei Duchi di Windsor. L'immagine della montagna simbolo di Oltre il Colle, occuperebbe l'angolo destro della tavola n.12410, al di sopra di una veduta più grande e dettagliata che recenti studi hanno identificato come il gruppo delle Grigne.
Una riproduzione del famoso disegno è visibile presso l'interessante Museo Mineralogico di Zorzone che mette in mostra ben 2000 esemplari fra cui 500 minerali provenienti dalle montagne circostanti e 450 fossili. Accanto alla sezione mineralogica si trova la splendida "Sezione della Miniera" con l'esposizione sulla storia del Pizzo Arera e delle sue miniere (info: http://www.brembana.info/musei/)