Sci alpinismo - La salita al Pizzo Stella per il ghiacciaio di Ponciagna

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «La salita al Pizzo Stella per il ghiacciaio di Ponciagna»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Valchiavenna
  • Tipo: Sci alpinismo
  • Sigla: S93
  • Periodo consigliato: da gennaio a marzo
  • Punto di partenza: Campodolcino/Madesimo 1534 m - piste Val di Lei
  • Esposizione: Nord
  • Tempo di percorrenza: 6-8 ore
  • Dislivello: in salita: 800 + 200 circa al ritorno in discesa: 1600 m c. percorrendo il vallone della Rabbiosa
  • Difficoltà: BSA (Buon sciatore alpinista)
  • Attrezzatura: Piccozza e ramponi; con buone condizioni di neve è possibile scendere il "Canalone della Rabbiosa"
  • Bibliografia: Miotti G. Selvetti C.: "282 itinerari di sci alpinismo fra Alto Lario ed Engadina" - Edizione Guide dalle Guide, Sondrio 1998
  • Cartografia: CNS 1.50.000 n. 267 "San Bernardino"
  • Informazioni locali: Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna (Madesimo);
  • Bollettino meteo e valanghe AINEVA Tel. 0461 230030;
  • Il Rifugio Capanna Chiavenna 2042 m, all'Alpe Angeloga, è dotato di locale invernale con 6 posti letto. Per altre informazioni, anche per conoscere le date dell'eventuale apertura nel periodo invernale rivolgersi a Mortarotti Monica, via Alpetto 11/B 23022 Chiavenna (so) Tel. 349 2900147
 


 
mappa di La salita al Pizzo Stella  per il ghiacciaio di Ponciagna

Percorso

Da Campodolcino prendere la funicolare sotterranea che porta a Motta di Sotto 1740 m. Calzati gli sci si traversa la piana in direzione NE puntando verso gli edifici che ospitano un ristorante e le stazioni di alcuni impianti a fune. Si imboccano quindi le piste che scendono a Madesimo e, una volta giunti in questa località, ci si reca alla partenza della Funivia del Pizzo Groppera che porta in cima a questa montagna, 2948 m (la corriera di linea che parte da Chiavenna raggiunge comunque anche Madesimo per cui è possibile evitare il primo tratto descritto). Seguendo le piste della Val di Lei abbassarsi quindi fin verso i 2500 m da dove è possibile abbandonare il tracciato battuto per deviare a destra. Proseguire compiendo una lunga diagonale in direzione SSE cercando di perdere meno quota possibile. Si giunge, così, più o meno nel punto mediano del Vallone dello Stella che si allarga ad anfiteatro verso l'alto portando ai piedi del Ghiacciaio del Ponciagna. Piegare a destra (S) e risalire il vallone e, quindi, mettere piede sul ghiacciaio che si percorre sempre in direzione S puntando alla poco rilevata cresta NE del Pizzo Stella. Giunti nei pressi della cresta piegare a destra, costeggiandola lungo il ghiacciaio, pervenendo all'ultimo ripido strappo che precede la cima. Lasciati gli sci, per facile cresta, si raggiunge la vetta.

Discesa

Per la via seguita all'andata oppure, quando le condizioni di assestamento dei pendii lo consentono e quando le abbondanti valanghe hanno coperto il canalone finale, è molto più bella la discesa che si svolge lungo il vallone della Rabbiosa. Dalla cima, con gli sci in spalla, si segue per breve tratto la cresta in direzione S e poi, calzati gli sci, si piega a destra per scendere lungo il versante W. Dopo un primo ripido tratto che richiede qualche precauzione la discesa si fa meno ripida e prosegue sull'ampio pendio che porta alla Capanna Chiavenna (la si può raggiungere anche dal Passo Angeloga), per poi imboccare il vallone del torrente Rabbiosa che porta a Fraciscio. Qui, coi mezzi, si torna a Campodolcino.

Sci fra Alpi Lepontine e Alpi Retiche

Se non si possiede un'auto le possibilità di fare scialpinismo in provincia di Sondrio non sono molte. A parte l'occasione offerta dalla presenza del trenino della Ferrovia Retica che porta ai piedi dei colossi del Bernina, esiste un'altra opportunità in Valchiavenna.

A differenza della soluzione ferroviaria, quest'ultima è un po' più laboriosa in quanto comporta l'uso di diversi mezzi prima di potersi affidare a sci e pelli di foca. Treno, corriera, cremagliera, funivia, sono questi gli "aiuti meccanici" che ci permetteranno di raggiungere la vetta del Pizzo Groppera in Val San Giacomo da dove partire per le nostre gite. In questo caso non è consigliabile iniziare la gita il giorno stesso in cui si è viaggiato, ma è preferibile, una volta raggiunta la zona di operazioni, pensare a pernottarvi.

Dal Pizzo Groppera, punto d'arrivo dei principali impianti di risalita, la vista spazia sulle montagne circostanti, alcune delle quali meta delle gite proposte di seguito. A Nord si apre l'ampia sella del Passo dello Spluga 2115 m, punto d'incontro fra le Alpi Lepontine e le Retiche, incorniciato da due fra le maggiori vette della regione il Pizzo Tambò 3279 m e il Pizzo Suretta 3027 m. A occidente, partendo dal Tambò, si allunga verso Sud la cresta spartiacque della catena Mesolcina che mette in bella mostra le cime del Pizzo Ferré 3103 m e del Pizzo Quadro o Cima de Pian Guarnei, 3015 m. Scavalcato, d'un balzo, il profondo solco della Val S. Giacomo l'occhio viene subito attirato dalla bianca piramide del Pizzo Stella che domina la scena verso Sud e che sarà la meta della nostra giornata. Alla sua sinistra, lontane, si intravedono le sagome delle grandi vette rocciose della Bondasca e le scintillanti sagome del massiccio del Bernina.

Madesimo

Campodolcino, Pianazzo e Madesimo, la località turistica più importante della valle, sono dotate di numerosi alberghi e ristoranti in grado di soddisfare le necessità di tutti, dal più sofisticato a quello che per molti motivi vuole o deve accontentarsi. Conosciutissimo centro di sport invernali Madesimo attira ogni anno migliaia di appassionati sciatori grazie ad un innevamento sempre sovrabbondante e alle sue magnifiche piste fra cui quella celeberrima del "canalone" decantata anche da Dino Buzzati in un suo articolo. Allo stato attuale la pista è stata chiusa onde permettere l'esecuzione di opere che ne rendano migliore e più sicura discesa. Si prevede la riapertura per la stagione 1998-99 o, al più, per quella successiva.
In questa località, nel 1911 fu organizzata, dal Touring Club Italiano e dal CAI Milano, una delle prime competizioni di sci delle Alpi. A legge­re il programma della manifestazione, durata sei giorni, dal 1 al 6 marzo, si capisce che l'intento anda­va ben oltre gli aspetti agonistici. Accanto alle competizioni erano in calendario: escursioni di gruppo, veglioni mascherati sul ghiaccio "sulla patinoire di Campodolcino illuminata alla ve­neziana " e "Grandi feste fantastiche con fanfara degli alpini, fiaccole, bengala e fuochi alpini. ' Sull'esempio di quanto già da anni accadeva nelle vicine nazioni alpine, anche da noi si voleva aprire al turismo la montagna invernale, farla cono­scere e apprezzare per le sue bellezze, aiutati in questo dalla ventata di novità che veniva dalla recente scoperta, dello "ski". La manifestazione basata su una ga­ra di fondo, una di salto e una di discesa ebbe grande successo e fu ripetuta per alcuni anni riscuotendo sempre un grande consenso di pubblico e atleti.

Orografia del Pizzo Stella

Il versante più noto della nostra montagna é quello nord-orientale, affacciato sulla conca di Angeloga. È caratterizzato da una parete rocciosa triangolare, solcata diagonalmente da un canalone nevoso che, partendo dalla vetta, sfocia sul piccolo ghiacciaio ai piedi della parete. Il "canalone centrale", una delle più interessanti ascensioni della Val San Giacomo, presenta pendenze che raggiungono i 45° e un dislivello di circa 500 m. Un altro canalone, più adagiato, corre parallelo al "centrale", alla sua sinistra, tenendosi, nel tratto finale, poco sotto la cresta Nord.

Detta cresta si allunga dalla vetta fino al Passo di Angeloga; dapprima digrada con andamento regolare, poi si impenna leggermente a formare la Quota 2898 e, quindi, prosegue frastagliata fino ad una profonda insellatura dove torna a sollevarsi per formare la vetta del Pizzo Pelosa e poi morire definitivamente sul valico. Fra le creste Nord e Nord-est si trova un versante poco ripido che ospita il Ghiacciaio del Ponciagna, le cui acque di fusione si scaricano nel sottostante Lago di Lei. Assieme ad altri ghiacciai della cerchia alpina, all'inizio degli anni '90 il ghiacciaio é stato oggetto di studi per rilevare il grado di inquinamento ambientale portato dalle correnti in quota. Il lato Est dello Stella si affaccia sull'alta Val di Cà con un pendio di detriti e un'ultima parete di roccette che termina in vetta; é delimitato a Sud dalla lunga cresta Sud-est che inizia al Passo di Lei. Più o meno lo stesso aspetto presenta anche il versante Sud-ovest che sovrasta la testata della Val d'Avero; ma qui la parete di roccia sommitale é un po' più alta. Il nostro ideale "giro" attorno al monte si conclude con l'ampia dorsale della cresta Ovest, spartiacque fra la Val d'Avero e la conca di Angeloga. Su di essa corre la facile via normale.

  • Le piste di Madesimo
  • La grande statua dorata della Madonna a Motta
  • Il Pizzo Stella, dal Groppera. Da sinistra a destra, verso la vetta, si nota quasi tutto il percorso di salita
  • Fra le nebbie dellÂ'alta Val di Lei verso la nostra meta
  • Sulla cima raggiunta
  • Un momento della discesa
  • LÂ'imbocco della parte inferiore del vallone della Rabbiosa che porta a Soste e a Fraciscio
  • John Ball