Raggiunta Torre S. Maria tramite la carrozzabile della Val Malenco (km 10 da Sondrio) si abbandona la strada principale all'inizio del paese per deviare a sinistra, percorrendo una carrozzabile che sale diritta. Poco dopo si deve deviare nuovamente a sinistra imboccando la strada che sale verso S. Giuseppe, Prà Fedugno e Prà Piasci.
La strada è comoda e abbastanza agevole; sale con ampi tornanti e senza tratti ripidi guadagnando quota sulla boscosa pendice orientale del Monte Canale lambendo numerosi nuclei. Con un ultimo lungo traverso in direzione Nord, il percorso giunge a Prà Fedugno e, poco dopo, sbuca sugli ampi dossi di Prà Piasci dove sorge il Rifugio Cometti e dove si lascia l'auto. In verità, prima di Prà Piasci, sarebbe possibile imboccare, a sinistra, una deviazione che sale ancora fino ad Arcoglio inferiore, ma noi preferiamo proporVi di andare a far visita anche al caratteristico alpeggio dei Piasci (in caso di neve la strada può essere interrotta o impercorribile nella parte finale e quindi si deve proseguire a piedi lungo di essa fino ad Arcoglio inferiore).
Lasciata l'auto si sale lungo la mulattiera che prende quota nel bosco, alle spalle delle baite, per poi uscire poco più in alto al margine inferiore dei vasti pascoli d'Arcoglio. Puntando in direzione Sud-ovest, in breve, si perviene alle baite che costituiscono il primo ed inferiore dei due grandi nuclei d'Arcoglio. Per giungere ad Arcoglio superiore si deve seguire il buon tracciato che risale verso Ovest, superando direttamente un pendio erboso con radi larici che termina su una dorsale, oltre la quale si apre la conca dove si adagiano le baite poste a quota 2123 m. A Nord, un poco discosta dagli edifici, sorge la piccola chiesetta dell'alpeggio.
Traversato il gruppo di baite si prosegue in direzione Sud-ovest, tenendo il versante sinistro idrografico della vallecola che scende dall'anfiteatro compreso fra il Sasso Bianco, a destra, e il Monte Arcoglio, a sinistra. Il terreno si fa via via più pietroso: una breve salita ci porta sulle sponde del piccolo Lago di Arcoglio, verde gemma liquida da cui si gode un magnifico panorama sui monti del Bernina. Lambite le sponde del lago si continua la salita puntando all'ampia sella di cresta fra Sasso Bianco e Monte Arcoglio. Raggiunto il crinale si apre, verso Sud, il panorama sulla media Valtellina e sulle Alpi Orobie. Ora non resta che percorrere il facile crinale Sud-est del Sasso Bianco di roccette ed erbe che, in pochi minuti, porta in cima dove il panorama si fa ancor più ampio.
Da qui il Monte Disgrazia rivela la sua parete Sud-est, il versante più misterioso e difficile da vedere di questa splendida vetta.
Come spesso può accadere, sia colpa dell'effetto serra o dei normali avvicendamenti ciclici del clima, l'inizio inverno può essere assai poco simile alle immagini che ci ha trasmesso l'iconografia classica. Spesso la neve manca, il clima è mite e, quando si mette a soffiare il caldo vento "fhon", sembra quasi di essere in primavera. Intraprendere una gita in questo periodo può creare qualche confusione ed incertezza. Mettiamo gli sci per sfruttare quella spolverata di neve che copre appena le cime o restiamo con i semplici scarponcini da escursionismo?
Anche per chi propone itinerari come noi, il dilemma è di quelli difficili da risolvere. Puntiamo su una gita di scialpinismo in piena regola o su un'escursione a piedi? E se non nevica? E se nevica troppo?
Una volta tanto abbiamo scelto una meta che in ogni caso può andar bene, basta che diate prima un'occhiata alle condizioni nivo-meteo e della montagna. Vi porteremo a visitare la conca di Arcoglio, e a salire il Sasso Bianco, facile cima a cavaliere fra Valtellina e Val Malenco.
I notevoli nuclei di baite di Pra Piasci e di Arcoglio sono situati sul versante destro idrografico della Val Torreggio, lunga ed importante convalle della Val Malenco che sbocca alle spalle di Torre S. Maria. La valle si origina ai piedi del Monte Disgrazia e dei versanti orientali dei Corni Bruciati, caratteristiche e frastagliate vette il cui nome è dovuto al colore rossigno delle rocce serpentinose che le compongono.
La gita non è assolutamente impegnativa, sia fatta a piedi sia fatta con gli sci ai piedi. In quest'ultimo caso é invece un ottimo cimento di inizio stagione che consente di riprendere confidenza con gli attrezzi e con la neve fresca senza dover affrontare grandi fatiche o pendenze particolarmente impegnative. Prima della Seconda Guerra Mondiale e dell'avvento degli impianti di risalita, la gita ai Piasci e ad Arcoglio con gli sci era una delle più classiche per i sondriesi amanti di questa attività allora ai primordi.
Purtroppo la presenza della strada che giunge fino a Pra Piasci e ad Arcoglio ha molto facilitato l'invasione di questi splendidi luoghi da parte di persone ben poco attente all'ambiente. In questi ultimi anni, complice la scarsa sensibilità di comuni ed enti preposti alla tutela della natura, abbiamo assistito al preoccupante diffondersi dell'uso delle motoslitte. Ma nulla si avrebbe da obbiettare se i centauri invernali si fermassero dove termina la strada e usassero tali mezzi per raggiugere le loro baite in quota. Il fatto e che, molto spesso, le rombanti motoslitte oltrepassano i limiti sopraddetti per raggiungere zone ove portano disturbo non solo a chi vuole vievere un intimo contatto con l'ambiente, ma anche alla sensibile fauna alpina.