Da Maloja 1809 m si prosegue in auto verso St. Moritz fino all'inizio del Lago di Sils (Segl; fermata autobus postale) per imboccare una stradetta asfaltata, sulla destra, che fiancheggia lo specchio d'acqua per alcune centinaia di metri fino a un parcheggio oltre il quale il transito è interdetto ai mezzi motorizzati. Proseguendo a piedi lungo la stessa strada, che diviene quasi subito sterrata, si oltrepassa un campeggio e, con alcuni saliscendi nel bosco e splendidi scorci sul lago, si giunge a un incrocio. Si devia a destra, seguendo l'indicazione per l'alpeggio di Cà d'Starnam, percorrendo una ripida sterrata che incide il fianco della montagna. Se il luogo in sé non è bellissimo, soffocato da una fitta macchia di ontani, lo stesso non si può dire del panorama, che si apre splendido sui laghi e sui boschi dell'alta Engadina a mano a mano che si guadagna quota. Con una decisa svolta a destra il tracciato imbocca la Val Fedoz e, tra i pascoli, porta all'alpe di Cà d'Starnam 2024 m
Dalle baite un buon sentiero (segnavia giallo/rosso) si inoltra in salita in Val Fedoz, tra macchie di rododendri, mirtilli e ginepri. Lasciando in basso il dolce fondovalle si guadagna una prima balconata rocciosa, sulla quale sorge una piccola baita 2293 m, e si prosegue per altre balze lasciando a sinistra una deviazione poco marcata. Giunti quasi all'imbocco di un grande vallone detritico, che si apre sulla destra e la cui testata è occupata dal Piz da la Margna, bisogna assolutamente ignorare alcuni grandi segnali giallo/rossi posti su una compatta parete rocciosa a destra, e seguire la traccia di sentiero che, superata in piano una zona di sfasciumi (alcuni ometti), si porta nel vallone suddetto. Si sale con ripide svolte mantenendosi al centro dell'impluvio e, in alto, si piega leggermente a destra (nord) per guadagnare la cresta Nord-est della montagna presso una grande segnale giallo/rosso. Ai piedi del segnale una breve cengia pianeggiante consente di attraversare a destra (Nord-ovest) dello spartiacque, affacciandosi sul versante settentrionale del Piz da la Margna. Tenendosi fedelmente sul filo o aggirando sulla destra i passaggi più impegnativi, comunque mai esposti, si percorre la cresta con divertente arrampicata su roccette e neve. In periodi freddi potrebbe essere utile avere una piccozza per intagliare alcuni gradini nella neve gelata. Costeggiato anche il piccolo nevaio sommitale si raggiunge facilmente la forcella situata a monte del nevaio stesso e, per tracce di sentiero, si guadagna con soddisfazione la vetta del Piz da la Margna 3158 m, caratterizzata da un grosso ometto. Da quassù, in una giornata limpida, il paesaggio è eccezionale per l'intero giro d'orizzonte; ma se la visibilità non fosse ottima ci si sentirà comunque appagati per la bellissima salita.
NOTA: la descrizione si discosta leggermente da quella riportata nella guida "Bernina" della Collana Guide dei Monti d'Italia Edita da CAI-TCI.
Discesa la cresta nord est del Piz da la Margna fino al grande segnale giallo/rosso, si prosegue lungo lo spartiacque, lasciando a destra la traccia di sentiero che si abbassa nel vallone orientale. Superati i saliscendi della quota 2912 ci si abbassa rapidamente seguendo, verso nord, il filo della cresta principale, aggirando sul lato di volta in volta più conveniente gli ostacoli più impegnativi. Raggiunta un'evidente insellatura con numerosi ometti si volge a sinistra (Ovest), scendendo per una ripida traccia tra l'erba lungo un canalino incassato. Si accede così al vallone del versante settentrionale del Piz da la Margna, ingombro di detriti. La traccia (alcuni ometti) percorre il fondo del vallone sul filo di un esile cordone morenico fino a raggiungere un pianoro erboso con numerosi corsi d'acqua (quota 2200 m circa). Da qui, senza percorso obbligato, si scende direttamente per alcuni dossi di morbidi muschi fino a incrociare un piccolo sentiero (segnali giallo/rossi). Si volge a sinistra, lungo il sentiero che, con un lungo diagonale, si abbassa in direzione di Maloja tra i rododendri e i primi larici. Raggiunto un valloncello erboso, sempre lungo il percorso segnalato, si affronta un breve saliscendi verso sinistra (Sud-ovest) per poi immettersi in un più ampio sentiero lungo il quale si giunge a un incrocio con cartello. Lasciata a sinistra la deviazione per Maloja ci si abbassa rapidamente con alcune svolte in prossimità di un torrentello e, giunti al pianoro sottostante, si lascia a sinistra una nuova deviazione per Maloja. Seguendo il tracciato di un percorso vita, che attraversa in saliscendi un bel bosco di conifere, si torna direttamente al parcheggio in riva al Lago di Sils, punto di partenza.
Il Piz da la Margna, con i suoi 3158 metri, sorge imponente fra il Passo del Maloja a Nord e la Fuorcla da la Margna a Sud. Il toponimo deriva forse da una variante della radice "mal" che indica luogo elevato, ma più probabilmente è una trasformazione del latino "margmem" in "margn", in considerazione della posizione del monte sulla soglia del valico del Maloja. Dalla cima si origina un crestone principale disposto da Sud-sud-est a Nord-nord-ovest che segna la linea spartimare. Dalla Fuorcla da la Margna, dopo aver formato una cospicua spalla quotata 3037 m, il crestone raggiunge la vetta e, poco oltre, l'Anticima Nord 3133 m, per poi scendere verso il Maloja, culminando con l'ultimo rilievo della Margnetta 2785 m. Dalla vetta si origina anche uno sperone Nord-est; fra questo e la cresta Nord-nord-ovest è racchiuso il versante settentrionale, percorso da un grande canalone ghiacciato che si apre in alto, formando un nevaio sommitale, e che sbocca all'apice della stretta Val da Murtairac o Valacia, alimentando il piccolo Vadrec da Murtairac. Fra lo sperone Nord-est e quello ad esso parallelo che scende dalla spalla 3037 m, si trova il versante orientale. Il versante Sud-sud-ovest, detritico, è delimitato dalla cresta spartimare e da un tozzo sperone orientato a Sud-ovest. Il versante Ovest è una parete di roccette che digrada su una grande terrazza detritica, sotto la quale scendono ripidi pendii localmente noti come Pra da la Margna.
Il Piz da la Margna non è certamente una delle vette più alte dell'Engadina ma, grazie alla sua posizione isolata e centrale tra l'alta Engadina, la Val Bregaglia e la Valle del Forno, attira magneticamente lo sguardo su di sé. E non tradisce le aspettative, anzi... raggiungerne la sommità sarà per tutti un'esperienza di grande soddisfazione. Sicuramente lo sarà per l'ampiezza e la varietà dei panorami che si possono ammirare, sia lungo il percorso che dalla vetta, ma altrettanto entusiasmante è la facile e divertente arrampicata finale lungo la breve cresta Nord est che, pur richiedendo attenzione, non oppone particolari difficoltà tecniche. Il Piz da la Margna rappresenta quindi un buon "assaggio" per chi voglia in seguito rivolgersi all'alpinismo facile. Lungo la cresta si incontreranno, soprattutto a inizio stagione, alcuni nevai la cui presenza consiglia di portare almeno una piccozza ogni 3-4 persone per poter intagliare eventuali gradini e rendere più sicuro il passaggio. La variante di discesa descritta si svolge su tracce di sentiero non segnalate ma non difficili e avviene, in linea generale, nel vallone settentrionale del Piz da la Margna, una zona selvaggia dove è facile incontrare stambecchi e camosci. Con la variante si effettuerà un circuito interessante, sempre accompagnato dalla vista del bel Lago di Sils.