Dal tornante di Arnoga s'imbocca la stradina della Val Viola, abbandonandola subito per seguire una strada minore che si inoltra sul versante sinistro otrografico della valle tenendosi poco a monte del torrente. Il primo tratto si svolge nel rado bosco e il percorso (la stradina è dell'AEM) può non essere battuto.
Si procede lungamente con un po' di saliscendi fino a raggiungere la strada che scende dalle soprastanti Baite di Campo 1938 m e dalla strada principale della valle.
Proseguire diritto, lungo il fondovalle, tenendosi sempre sul lato destro del torrente e giungendo poco dopo alle Baite Crepena 1929 m, poco oltre le quali è possibile traversare il torrente tramite un ponticello per portarsi sulla sua sponda opposta.
Si continua a mezza costa, ed in leggera salita, nel bosco sempre più rado, per giungere al piccolo gruppo di case di Baite Orsa 1969 m. Ancora a mezza costa ci s'inoltra nella valle che inizia a piegare verso Sud-ovest. In ambiente sempre più aperto si giunge nell'ampia conca dove si trova l'Alpe Dosdè dove sorge il moderno Rifugio
Federico in Dosdè e si incrocia la strada che qui giunge diramandosi dalla carrozzabile principale della Val Viola. A questo punto è possibile tornare alla base, risalendo detto tracciato per poi percorrere la strada di valle fino ad Arnoga.
In alternativa si può proseguire la gita salendo sempre lungo il fondovalle e aggirando, preferibilmente a destra, lo sperone in cima al quale si trova il Lago di Val Viola. Raggiunto il lago si prosegue ancora sul fondovalle quasi pianeggiante, arrivando in breve ad un secondo lago, nei cui pressi sorge l'ex caserma della Guardia di Finanza ora trasformata nel Rifugio Val Viola 2314 m (nel periodo invernale il rifugio è chiuso, si fornisce comunque il numero di telefono: 0342985136). Salendo verso destra lungo il tracciato della strada militare si compie un tornante e, con un ultimo tratto, si giunge al valico.
Nota:pur svolgendosi su piste spesso in parte battute, il percorso si svolge in ambiente di alta montagna e non è esente dal pericolo di slavine. Si consiglia, pertanto, di informarsi preventivamente sulle condizioni del manto nevoso, telefonando al Servizio Nivometeorologico (vedi informazioni generali) e in loco.
La meta della nostra gita è una delle più celebri valli dell'alta Valtellina. Per la varietà del suo territorio la Val Viola bormina accoglie ogni anno, ed in ogni stagione, un gran numero di turisti che si dedicano alle attività più disparate. D'inverno ci sono gli sciatori alpinisti, che puntano alle alte vette delle Cime di Lago Spalmo, ma ci sono anche fondisti e sciatori escursionisti che si cimentano lungo la strada di fondovalle. D'estate la strada è percorsa dagli amanti del mountain bike e da famigliole in cerca di qualche attimo di relax nella natura. Le alte cime sono invece obiettivo di alpinisti e rocciatori.
La Val Viola inizia in corrispondenza dell'abitato di Semogo importante centro della Valdidentro. Qui confluisce da Nord-ovest la Valle del Foscagno che porta a Livigno. Oltre Semogo la strada carrozzabile per Livigno prosegue sul versante destro (sinistro orografico) della Val Viola fino ad Arnoga, piccolo centro dove, con un ampio tornate la strada torna ad uscire dalla valle per infilarsi nella Valle del Foscagno. Da Arnoga la Val Viola prosegue in direzione Ovest per circa 12 chilometri, raggiungendo una larga dorsale che fa da spartiacque con la contigua Val di Campo, in territorio elvetico. Il crinale spartiacque tra le due valli è talmente poco evidenziato che si potrebbe scambiare per una semplice gobba, posta a metà di uno stesso solco vallivo. In effetti, la Val di Campo è a volte chiamata anche Val Viola poschiavina, quasi ad indicare questa naturale continuità.
La prima parte della valle è ricoperta da fitti boschi, punteggiati da maggenghi con gruppi di baite molte delle quali conservano ancora la caratteristica architettura rurale dell'alta Valtellina. Il versante sinistro orografico (destro salendo) è quasi completamente verdeggiante e delimitato, in alto, da una sinuosa cresta rocciosa che presenta qualche vetta di secondaria importanza. Il Monte Foscagno, il Monte Forcellina, il Pizzo Filone, il Pizzo Zembrasca e il Pizzo Val Nera sono le principali sommità di questo crinale. Ben altra è la conformazione del versante destro orografico. La Cima di Piazzi domina l'ingresso della valle, poi, dopo un primo tratto caratterizzato dalle boscose pendici della Costa del Bosco del Conte, s'insinua verso Sud l'importante Val Verva che porta all'omonimo valico, e in Val Grosina. Parallela occidentale a questa valle, la Val Cantone di Dosdè sbocca in Val Viola all'altezza dell'Alpe Dosdè. La sua testata è assai complessa e grandiosa: frastagliate creste e imponenti cime ghiacciate formano il gruppo delle Cime di Lago Spalmo che culmina coi 3374 m della Cima Viola. Magnifica è anche la snella struttura rocciosa del Corno di Dosdè 3232 m che, assieme ad alcune vette satelliti forma un castello turrito a difesa del Passo di Val Viola.