Da Livigno seguire la strada per il lago artificiale e la Galleria del Gallo per abbandonarla, ben presto, alla periferia settentrionale dell'abitato in località Osterie. Qui si diparte, sulla sinistra, la strada che entra in Val Federia.
La carrozzabile percorre dapprima l'ampio conoide allo sbocco della valle e poi risale tenendosi a sinistra del torrente Rin da Tosce. Poco oltre lo attraversa su un ponte, il Ponte della Calchêira 1850 m, per proseguire sulla sponda opposta. Dopo aver lambito la graziosa chiesetta di Federia 1954 m, un'ultima salita porta all'inizio del Piano dei Morti.
Percorrere il fondovalle lungo la strada e proseguire passando il Baitel della Cheseira ove la valle piega decisamente in direzione Sud. Il tracciato stradale diventa sempre peggiore per terminare in località Mortaréc 2218 m.
Proseguire ancora lungo il fondovalle fino al suo termine ed iniziare quindi a risalire i pendii che conducono allo spartiacque fra la Val Federia e il territorio svizzero.
Passando per quota 2516 m percorrere il ripido pendio con direzione Sud-ovest superando, nella parte centrale, degli affioramenti rocciosi; in seguito piegare verso destra e, percorrendo l'avvallamento dell'emissario del laghetto di Federia, raggiungere questo specchio d'acqua a 2863 m.
Da qui, piegando a sinistra per una breve scarpata, si giunge al Passo di Federia 2901 m (Fuorcla Federia su CNS). Qui lasciare gli sci e salire verso destra l'affilata cresta Sud-sud-est del Munt Cotschen costituita da roccette rotte e non difficili.
NOTA: la gita necessita di neve ben assestata nel tratto finale. Utili i ramponi.
L'itinerario si svolge nella maggiore fra le valli laterali della Valle di Livigno e ci porterà sullo spartiacque alpino, al confine fra Valtellina ed Engadina, in luoghi solitari e selvaggi sebbene da secoli siano frequentati e conosciuti dall'uomo.
La Val Federia è un lungo solco che, con andamento Sudovest-Nordest sbocca presso il grande lago artificiale di Livigno; il suo versante destro idrografico è formato dalla rotondeggiante costiera prativa della Blesaccia che fa da spartiacque con la valle di Livigno; il versante sinistro, ove corre il confine italo-svizzero presenta alcune discrete sommità fra cui Il Munt Cotschen, il Pizzo Lavirone e il Pizzo Cassana che domina l'omonimo importante valico. La valle è percorsa quasi interamente da una stradina che permette l'accesso automobilistico almeno fino al Ponte della Calchêira, 1850 m. La Val Federia rivestì nei secoli passati notevole importanza sia per l'economia locale di Livigno sia perché la sua relativa facilità d'accesso e percorrenza permetteva un'agevole e rapida comunicazione con l'Engadina e il paese di S-chanf. I vasti pascoli che caratterizzano i fianchi della vallata furono e sono tutt'oggi sfruttati per il pascolo estivo del bestiame.
La strada che percorre la valle, supera un primo ripido tratto e poi, dopo aver traversato il torrente "Rin da Toscé" sul Ponte della Calchêira sale ancora un poco per andare a ambire la piccola e graziosa chiesetta di Federia 1954 m con il suo caratteristico campanile a bulbo.
Poco dopo ecco aprirsi il vasto e solitario pianoro di fondovalle noto come Plan de l'Isoleta o Pian dei Morti costellato da numerose caratteristiche baite in legno. Qui sulla destra si stacca la stradina che segue il tracciato dell'antica mulattiera per il Passo Cassana.
La strada principale prosegue invece lungo il fondovalle raggiungendo la località Mortaréc in ambiente sempre più desolato e solitario. Da qui il fondovalle continua ancora lungamente per impennarsi solo presso la cresta spartiacque e raggiungere il Passo di Federia (Fuorcla Federia su CNS e sulla nostra cartina) posto poco a monte del laghetto di Federia, unica nota di dolcezza in un ambiente tanto selvaggio.