Dal Crotto Dangri si procede a piedi traversando il torrente su un bel ponte di pietra per poi proseguire su una mulattiera lastricata che porta dapprima alla chiesa di Sant'Anna e poi sale nel bosco di castagni sbucando sull'aperto poggio erboso ove sorge il nucleo di case di Baggio 949 m.
A sinistra delle case il tracciato prosegue ancora in ottimo stato sebbene un po' più stretto e, con un lungo traverso a mezza costa, lungo la sponda sinistra idrografica della valle, si avvicina al torrente di fondovalle, lo attraversa grazie ad una briglia e, con alcuni tornanti, risale sulla sponda opposta per raggiungere in breve le baite di Borgo 1055 m. Da qui il sentiero diventa meno evidente e si mantiene presso il corso del torrente, entrando in una bella faggeta (radi bolli rossi). Lasciata, a destra, la deviazione per il bivacco Ledù, che si dirama all'altezza di una seconda briglia, si prosegue sempre presso il corso d'acqua piegando verso Ovest e sbucando sui prati presso il bel ponticello di pietra che permette di raggiungere il vicino rifugio di Pianezza 1251 m.
Evitando di traversare, si prosegue sempre tenendosi a sinistra del torrente e, dopo un nuovo tratto nel bosco, si raggiunge la conca prativa dell'Alpe Darengo 1379 m, dominata dall'impressionante muraglia rocciosa che chiude la valle. Facendo attenzione ai radi segnali si devia a destra lambendo le baite e si prosegue in direzione Nord-nord-ovest per prati puntando all'imbocco del valloncello in cui scorre il torrente emissario del lago Darengo. Si attraversa il torrente verso destra e si risale per sentiero a tornanti fra radi faggi per poi proseguire su un dossone scoperto su uno scomodo e ripido tracciato che porta sul ciglio del gradino roccioso oltre il quale si trova il lago.
Con un'ultima traversata verso sinistra si lambisce la nuova costruzione del piccolo rifugio Avert di Darengo e, in pochi passi, si raggiunge il magnifico poggio panoramico ove sorge la capanna Como.
Generalmente attratti dalle bellezze naturali e paesaggistiche delle sponde lariane, raramente si é indotti a chiedersi cosa si celi fra i monti che vi si specchiano e quali suggestioni essi possano offrire, in tutte le stagioni. Si tratta di paesaggi poco noti e poco illustrati ma dei quali si spera di poter fornire "un piccolo assaggio" attraverso la descrizione del percorso del mese. Il vasto comprensorio in cui si svolge tale percorso è ricco di bellezze naturali e di testimonianze storiche ed etnografiche notevoli: basti pensare che per questi monti, e precisamente dal Passo di San Jorio, nell'alta Valle di Dongo, passava un'importante via di comunicazione da e per il Ticino.
I mesi più adatti per frequentare queste selvagge montagne, per camminare e fare ascensioni, sono quelli di inizio e fine estate, evitando i più caldi luglio e agosto. La stessa considerazione vale anche per chi volesse cimentarsi con itinerari in mountain bike. Per quanto riguarda lo sci alpinismo, bisogna dire che la felice esposizione dei pendii rende gli itinerari entusiasmanti e bellissimi, ma nello stesso tempo assai effimeri in considerazione anche della non elevata quota a cui si svolgono. Si tratta, però, di sciate di prima categoria, da non perdere assolutamente, sia per l'inconsueto scenario che offrono, affacciate sul lago, sia per la sicurezza e la bellezza dei pendii
La valle è una delle più belle ed interessanti della Comunità Montana Alto Lario occidentale e, col suo lungo e selvaggio solco, porta nel cuore della catena Mesolcina meridionale, fra picchi granitici e creste dentellate ove il paesaggio è addolcito dalle smeraldine acque del torrente di fondovalle, da magnifiche selve di faggi e abeti, da pascoli e da laghetti d'alta quota: il percorso proposto é notevolmente lungo e si presta ad almeno tre livelli di escursionisti.
I meno esigenti, dopo una visita al caratteristico centro di Livo, raggiunto il Crotto Dangri per sconnessa strada sterrata, possono attraversare il torrente sul bel ponte attiguo e salire lungo una larga mulattiera lastricata fino a raggiungere la piccola chiesa di Sant'Anna e poi, più sopra, il panoramico poggio dove sorgono le case di Baggio. Volendo, da qui ci si può spingere più dentro nella valle, fino alle amene spianate erbose dove sorge il piccolo rifugio di Pianezza. I più allenati potranno invece proseguire ancora raggiungendo il rifugio Como e il vicino rifugio Avert di Darengo che sorgono presso il bellissimo Lago Darengo.
Negli anni '20 e '30, la capanna Como fu una delle mete preferite di un forte gruppo di scalatori milanesi del quale faceva parte anche Luigi Binaghi, artista e scalatore che può esser considerato uno dei più attenti illustratori della montagna lombarda ed in particolare della Mesolcina e del Masino. Oltre a numerosi dipinti su tela, si ricordano i suoi pregevoli schizzi al tratto che corredano le celebri Guide della Collana dei Monti d'Italia edita dal CAI-TCI.
Si ricorda inoltre che, ad opera di Bruno Mazzoleni, appassionato alpinista locale, è stata data alle stampe una piccola e utilissima guida escursionistica della zona. La guida s'intitola "Alta Via del Lario" (Nuova Ed. Delta - Gravedona, 1996) ed è reperibile nelle librerie specializzate.
Capanna Como 1791 m
E' la meta dell'itinerario proposto. Recentemente ristrutturato sorge su un poggio panoramico presso il Lago Darengo.
Apertura previa richiesta delle chiavi alla CAI Como via A. Volta 56/58 - 22100 -
Como tel. 031-26.41.77;
http://www.caicomo.it/
Dispone di 25 posti letto, stufa e cucina a gas, stoviglie; acqua corrente e servizi igienici all'esterno.
Rifugio Avert Darengo 1774 m
Piccolo edificio che sorge pochi metri prima della capanna Como.
Dispone di 14 posti letto, stufa e cucina a gas, stoviglie; acqua corrente e servizi igienici all'esterno.
Proprietà: Comune di Livo.
Rifugio Pianezza 1251 m
Il piccolo edificio sorge sul versante sinistro idrografico della Val Darengo, a circa metà del percorso per la capanna Como. Si raggiunge in breve traversando il torrente su un bel ponte in pietra.
Dispone di 9 posti letto, stufa e cucina a gas, stoviglie; acqua corrente e servizi igienici all'esterno.
Proprietà: Comune di Livo.