Passeggiate - Varenna e il castello di Vezio

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Varenna e il castello di Vezio»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
 


 
mappa di Varenna e il castello di Vezio

La gita prende le mosse dalla stazione ferroviaria di Varenna-Esino dove si trova un comodo parcheggio a pagamento. Da qui si scende brevemente ad immettersi sulla SP72 che si segue verso sinistra per andare ad attraversare il ponte gettato sulla foce del Torrente Esino. Dopo un centinaio di metri, appena prima delll'Hotel Montecodeno si abbandona la carrozzabile (indicazioni escursionistiche e vecchia storica indicazione per il Rifugio Monza (oggi Monza-Bogani), per imboccare sulla sinistra un viottolo che sale fra le case e poco avanti si immette in un altro viottolo salente da destra. La salita è piuttosto ripida, ma sempre assai agevole. Si svolge fra appezzamenti coltivati, lambisce alcuni muri di cinta e qualche cascina, prende quota nel bosco. Dopo circa venti minuti di cammino la mulattiera sbuca su una strada più larga che si segue verso destra per giungere fra le case di Vezio, piccolo borgo annidato alle spalle del maniero. Lasciata a sinistra la deviazione per Orrido di Vezio, Crotto Pepott (chiuso), Campallo si seguono le abbondanti indicazioni che potano sul sagrato della chiesa di Sant'Antonio Abate che conserva alcune pregevoli opere pittoriche fra cui un affresco, purtroppo molto deteriorato, datato 1458 e raffigurante i SS. Giovanni Battista, Pietro e Antonio Abate. Interessanti sono pure le opere d'oreficeria barocca che compongono il tesoretto della chiesa. Lambito il minuscolo cimitero si varca un cancello che immette nel sentierino che in pochi minuti porta al castello passando per la biglietteria d'ingresso (3 Euro) oltre la quale si entra in un bel recinto alberato dal prato curatissimo e arricchito da aiuole. Il panorama è aperto su tutto il centro del Lario e su Varenna. Salendo verso sinistra si giunge all'ingresso della cinta muraria interna che a sua volta racchiude la grande torre di guardia Tutto il colle si presenta perfettamente curato, con graziose aiuole di fiori ombreggiate da cipressi e offre meravigliosi scoci sul lago e le sue sponde. Oltre la cancellata si entra in un bel recinto alberato dal prato curatissimo e arricchito da aiuole. Il panorama è aperto su tutto il centro del Lario e su Varenna. Salendo verso sinistra si giunge all'ingresso della cinta muraria interna che, a sua volta, racchiude la grande torre di guardia. Durante la bella stagione e in particolari ricorrenze il Castello Vezio, custodito e gestito dall'Associazione Amici del Castello, ospita manifestazioni culturali di vario genere.
Tornati all'incrocio con l'indicazione Orrido di Vezio, Crotto Pepott, Campallo si scende per mulattiera lastricata a volte ripidissima fino al ponticello che traversa il Torrente Esino per risalire sul versante opposto sbucando su un vasto piazzale Nella gola del torrente (l'Orrido di Vezio) più o meno nella zona di transito fu rinvenuto il primo esemplare fossile di Lariosaurus oggi conservato al Museo di Storia Naturale di Milano. Sulla spoda opposta il tracciato risale sbucando su un vasto piazzale asfaltato. Si va a destra aggirando un edificio e poco dopo si imbocca verso destra (cartello del "Sentiero del Viandante") la mulattiera scalinata che ci porta a passare sotto il portichetto della cappella dedicata alla Madonna di Campallo o della Beata Vergine di Caravaggio. Dopo un breve tratto la mulattiera piega a sinistra e fra campi e terrazzamenti coltivati ad olivo giunge a Regolo frazione di Perledo. Lasciata a sinistra la deviazione che scende a Varenna in pochi passi raggiungiamo la piccola piazza antistante la chiesa barocca di S. Giovanni Battista. Per il ritorno si consiglia di fare a ritroso pochi metri saliti e proseguire la discesa su Varenna per la suggestiva e a volte ripida mulattiera lastricata che traversando in più punti la carrozzabile per Esino riporta presso la stazione.

Ovviamente al Castello Vezio si può giungere con minor dispendio di tempo ed energie usando l'automobile e percorrendo la carrozzabile che, staccandosi a destra da quella per Perledo poco prima di Regolo, porta a Vezio. In tal modo si avrà altro tempo da dedicare alla visita di Varenna, uno dei paesi più caratteristici della sponda occidentale del Lario.
Dalla Stazione ferroviaria si scende per transitare sul ponte gettato sul Torrente Esino: ora si prospettano due possibilità. Ci si può abbassare fino alla piccola piazzetta della frazione di Olivedo dove si trova l'imbarcadero del Ferry-boat: da qui si può percorrere la stradicciola della passeggiata lungo lago fino a Varenna. In alternativa si continua sulla strada principale (indicazioni Villa Monastero e Museo ornitologico) salendo per qualche centinaio di metri per poi abbassarsi ed entrare in Varenna (Via Venini).

Presentazione

La gita, facile, che presentiamo ci porterà in uno dei luoghi più suggestivi e panoramici della sponda orientale del Lago di Como: il promontorio di Vezio sul quale sorge l'omonimo castello, posto a guardia della via che dal lago sale verso Esino per poi entrare in Valsassina. La formazione rocciosa, in buona parte ricoperta dalla vegetazione è formata da un particolare tipo di calcare detto appunto Perledo-Varenna o "marmo nero" e molto apprezzato già nell'antichità per le sue caratteristiche. Fra gli strati della sedimentazione si scoprono, a volte, interessanti resti fossili, in particolare di rettili fra cui il raro "Lariosaurus balsami". L'attività estrattiva ebbe un tempo notevole importanza per tutto il territorio di Varenna e Perledo: all'epoca di Maria Teresa d'Austria erano attive ben 80 cave che diedero origine anche ad un'apprezzatissima dinastia di scalpellini.

Ai piedi del promontorio era situato il porto della Valsassina che faceva capo ai comuni di Perledo ed Esino, allora fra i più importanti e fiorenti centri abitati del Lario. La costruzione, una delle più interessanti della riviera occidentale, ha certamente origini molto antiche e viene fatta risalire al periodo romano. La struttura primitiva era probabilmente costituita da una torre di guardia e di segnalazione che spaziava su tutto il Lario centrale. In epoca medioevale, pare nel 1169, in concomitanza con l'arrivo a Varenna degli esuli dell'isola Comacina costretti alla fuga dalle milizie comasche, il castello fu ricostruito e subì ulteriori modifiche nel secolo successivo. La struttura attuale del maniero consta della torre di guardia che sorge isolata all'interno di una cinta muraria costituita da un torrione e da tre torri minori.

Varenna

Il borgo ha origini molto antiche e, per alcuni studiosi, sarebbe di origine etrusca o gallo-romana; ma la sua importanza crebbe solo dopo il 1169 quando qui giunsero i profughi dell'Isola Comacina di cui abbiamo già narrato le vicende. Grazie alla loro maggiore ricchezza i profughi s'imposero in breve alla popolazione locale e stabilirono una nuova colonia cui diedero il nome di Insula Nova forse in ricordo della loro isola originaria. E fino al XVII secolo riuscirono a mantenere anche la loro tradizione religiosa proseguendo la professione del rito patriarchino (del Patriarcato di Aquileia) al posto di quello ambrosiano che voleva esser loro imposto dai Comaschi e dai Milanesi e che fu fra le cause della guerra del 1169.

Nel Medio Evo il comprensorio ebbe notevole importanza per la presenza del porto della Valsassina. Ma anche quando questo perse la sua importanza, Varenna rimase rinomata località di villeggiatura. Tale fama si accrebbe nel XIX secolo, periodo in cui furono costruite numerose, bellissime ville con parchi e giardini. Fra queste, la più importante e nota è Villa Monastero che sorge alla periferia meridionale del paese. L'edifico era in origine un palazzo quattrocentesco restaurato e adibito a residenza, nel 1897, da una ricca famiglia tedesca che ampliò il meraviglioso giardino affacciato sul lago. Il microclima della zona ha favorito le più incredibili consociazioni vegetali e la crescita di numerose specie esotiche che si mescolano con le più tipiche piante del lago. Tempietti, colonne e un padiglione in stile moresco s'armonizzano con la vegetazione in un insieme di squisita armonia. Villa Monastero con il suo giardino è visitabile assieme alla vicina Villa dei Cipressi da maggio ad ottobre.

Il nucleo principale del borgo ha conservato la tipica disposizione urbanistica dei paesi lacuali, con le abitazioni disposte perpendicolarmente alle rive divise da stretti vicoli che scendono all'acqua. Piazza San Giorgio è il cuore di Varenna e su di essa si affacciano quattro edifici sacri: la parrocchiale di San Giorgio (XIV sec.) la cui facciata è arricchita da un grande affresco raffigurante San Cristoforo; la chiesetta di S. Marta (XVII sec.) oggi sconsacrata; l'Oratorio di Santa Maria delle Grazie (XVII sec.) e la chiesa romanica di San Giovanni Battista (XI-XII sec.), l'antica parrocchiale.

  • Varenna vista dal promontorio del castello (foto: Amici del Castello).
  • Interno del castello (foto: Amici del Castello).
  • Fra le vie del borgo.