Escursioni - Fra Sotto il Monte e Pontida, la traversata del Canto

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Fra Sotto il Monte e Pontida, la traversata del Canto»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Val Brembana-Prealpi Bergamasche
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E-52
  • Periodo consigliato: tutto l'anno
  • Punto di partenza: Abbazia di Sant Egidio in Fontanella - Sotto il Monte Giovanni XXIII.
  • Tempo di percorrenza: 3-4 ore.
  • Dislivello: 400 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Bibliografia: D'Adda Stefano, "Escursionismo nelle Valli Bergamasche", Lyasis Edizioni, Sondrio 1997.
  • Guide e carte: Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 105 «Lecco-Val Brembana».
 


 
mappa di Fra Sotto il Monte e Pontida, la traversata del Canto

Percorso

Una volta in Sotto il Monte Giovanni XXIII, si seguono le abbondanti ed evidenti segnalazioni stradali per Fontanella che si raggiunge mediante una bella strada asfaltata che s'inerpica sui colli alle spalle del paese.

Lasciata l'auto nei pressi dell'Abbazia si imbocca la larga mulattiera recentemente lastricata che inizia proprio di fronte alla chiesa. Il percorso sale inizialmente ripido fra terrazzamenti a vite ed olivo, per poi perdere pendenza ed entrare nel bosco.
Trascurando i numerosi bivi (sempre ben segnalati) si percorre la mulattiera con piacevole passeggiata prendendo gradualmente quota e lambendo qualche appezzamento coltivato che interrompe il bosco.

Passando sotto la teleferica che porta il calcare locale ai cementifici di Calusco d'Adda, si procede agevolmente ed infine si piega a destra, salendo più ripidamente fino a sbucare sul dosso dove sorge la chiesa di Santa Barbara, presso la vetta del Monte Canto.
Il panorama che si può ammirare è vastissimo e spazia dalla Pianura Padana verso Sud alla Valle dell'Adda e alle pendici delle Prealpi Bergamasche verso Nord. A Oriente si stende invece il vasto e caotico paesaggio urbanizzato dell'interland di Bergamo.

Da Santa Barbara si prende la larga sterrata che segue per un tratto il crinale verso Ovest, lambendo i ruderi dell'antico paesino di Canto.
Al primo tornante si lascia la carrareccia per proseguire dritti lungo un'altra sterrata che però si abbandona subito (nei pressi pannello con cartina della zona) per imboccare sulla destra (bolli arancioni) un largo sentiero che si abbassa nel bosco. La discesa ci porta sul bel poggio panoramico ove sorge il complesso di Cascina San Bartolomeo 580 m., ex monastero fortificato di cui rimane ancora il bel campaniletto purtroppo malamente affiancato da una moderna antenna.

Lambendo le mura dell'edificio si prosegue la discesa (bolli arancioni) per poi iniziare un diagonale verso destra che, sfiorando due tralicci, entra in un boscoso vallone.
Stiamo percorrendo l'antica mulattiera che da Pontida saliva al Canto, ma del tracciato originale restano ormai pallidi resti; tuttavia il percorso è abbastanza largo e comodo tranne in alcuni punti. Con una serie di ripidi tornanti si perde quota lambendo i ruderi di Cà San Giovanni e poco dopo il sentiero s'immette in una larga strada sterrata nei pressi del cimitero di Pontida (Avendo tempo, in pochi minuti si può raggiungere l'evidente Abbazia di San Giacomo avendo in tal modo un'idea ancor più completa dell'opera di Alberto da Prezzate). Si prende la strada verso destra passando poco dopo sotto la teleferica del cementificio di Pontida e al primo tornante si abbandona il tracciato per procedere dritti lungo un'altra stradaina che si segue per poche decine di metri per poi imboccare una deviazione sulla destra che con un curvone e una salita raggiunge le vicine e sovrastanti cascine di Valdiguerra.
Si passa fra le costruzioni e poi con andamento pianeggiante si entra in un vallone; si lascia a destra una deviazione che porta ad una dimora privata e si prosegue in piano finché ad un bivio si abbandona il tracciato pianeggiante per salire (cartelli indicatori) ad un piccolo fabbricato oltre il quale prosegue un sentiero. Il tracciato taglia a mezza costa le pendici settentrionali del Canto, interrotto solo da qualche breve salitina e una discesa. Nel silenzioso bosco scavalchiamo alcuni crinali boscosi passando accanto alla "Piera di Sant Alberto", grosso macigno erratico di serpentino, la cui superficie concava allungata si dice sia dovuta al corpo del santo che qui si distese.

Ripreso il cammino si giunge infine pochi metri sotto il crinale del Canto, si abbandona la traccia che prosegue verso Caprile e Mapello e, scavalcato il piccolo colletto, ci si affaccia sui prati terrazzati di Fontanella. Mirando all'evidente campanile dell'abbazia si scende direttamente lungo i prati lambendo un vigneto e in pochi passi si trona sul sagrato della chiesa.

La traversata del Canto

La traversata che fra boschi e interessanti testimonianze di fede ed arte ci porta da Sotto il Monte a Pontida è breve passeggiata per tutti, sia per famiglie, sia per chi vuole riperdere a muoversi dopo un lungo periodo di stasi.
La gita prende le mosse dal complesso monastico a Fontanella, eretto nel 1080, da Alberto da Prezzate che pochi anni prima, nel 1076, aveva fondato anche l'Abbazia di San Giacomo a Pontida.
La mulattiera che percorreremo è anche l'antico tracciato seguito per decenni dai monaci delle due abbazie che avevano frequentissimi collegamenti.

Sant Egidio in Fontanella ed il suo fondatore

Alberto da Prezzate, nobiluomo bergamasco ebbe notevole influenza locale e prima di farsi monaco per poi essere canonizzato, accompagnò gli imperatori del Sacro Romano Impero, Enrico III ed Enrico IV, suo figlio, in diverse missioni diplomatiche.Fu uno dei maggiori diffusori del ordine monastico cluniacense in Lombardia, e si dedicò con particolare attenzione alla proprietà delle abbazie che aveva fondato rendendole assai importanti.

L'edifico sacro di Fontanella, cui fu molto legato Papa Giovanni XXIII, fu costruito per la salvezza delle anime di Teiperga, Isengarda e Giovanni, personaggi forse della nobiltà locale assai cari ad Alberto da Prezzate, in particolare Taiperga. Di lei si sa comunque ben poco e la sua figura misteriosa di regina e santa donna, ha per secoli alimentato un alone di leggenda. La sua effige pare sia raffigurata in grandezza naturale sulla lastra di pietra che copre il monumento funebre conservato oggi in una cappelletta che si trova nel cortile interno della chiesa.

Architettonicamente la chiesa appartiene al più puro stile romanico bergamasco, scandito da tre navate. All'interno sono conservati affreschi del XV e del XVI secolo purtroppo un po' danneggiati dal tempo.

Poco dopo la sua fondazione il monastero assunse il titolo di Priorato di Sant Egidio entrando a far parte della rete di priorati legati all'ordine cluniacense.

La leggendaria figura di Alberto da Prezzate è ricordata anche dalla "Pietra di Sant'Alberto", piccolo masso erratico che lambiremo durante la gita. La tradizione locale vuole che un giorno egli si sia steso su questa grande pietra a riposare. Al contatto con il suo corpo, immediatamente la dura roccia si fece miracolosamente morbida modellandosi attorno alle forme del santo, per renderene più confortevole il riposo. Ancora oggi, la devozione popolare vuole che questa pietra abbia "proprietà taumaturgiche", guarendo in particolare i dolori alla schiena di chi, con fede, si sdraia su di essa.

  • della gita lungo la bella mulattiera acciottolata.
  • Nel bosco fra Fontanella e Canto.
  • La chiesetta di santa Barbara sul crinale del Canto, meta di escursionisti e ciclisti.