1° giorno: lasciata l'auto nell'unico parcheggio pubblico, situato poche centinaia di metri a valle dell'abitato di Guarda, si percorrono i ripidi prati soprastanti fino a immettersi nella carrareccia per la Val Tuoi. Il fondo stradale, generalmente, è innevato fino a metà marzo; più avanti nella stagione bisognerà procedere sci in spalla fino a quota 1800 circa, dove il tracciato abbandona il soleggiato versante engadinese per inoltrarsi nel lungo solco della Val Tuoi. In leggera salita, si abbandona il lariceto per sbucare negli spazi aperti dell'Alp Suot 2018 m. Da qui la pista, con maggior pendenza, si alza a superare un breve risalto per poi riportarsi presso il placido fondovalle. Accompagnati dallo spettacolo offerto dalle imponenti pareti del Piz Buin si raggiunge la Chamanna Tuoi 2250 m.
2° giorno: dalla Chamanna Tuoi 2250 m ci si porta in centro alla valle e si rimontano gli ampi pendii compresi tra il Piz Buin e il Piz Fliana. La pendenza, subito sostenuta, si abbatte di colpo una volta raggiunto il Plan Rai.
Dall'inizio dell'altopiano, abbandonata la traccia che si inoltra pianeggiante verso il ghiacciaio della Cudera e il Passo del Silvretta, si piega decisamente a sinistra, cioè a Sud, risalendo con stretti zig-zag il pendio caratterizzato, in alto, da un piccolo seracco (il pendio non è visibile dalla Capanna Tuoi). Evitato a sinistra il suggestivo ostacolo dai riflessi azzurrini si accede al piccolo ghiacciaio pensile annidato a nord est della vetta del Piz Fliana. Si risale la bella vedretta puntando, a destra, a una cresta nevosa orizzontale, dalla quale si protendono nel vuoto alcune cornici sporgenti. Gli ultimissimi metri che precedono la cresta sono molto ripidi, tanto da richiedere l'uso dei rampanti (oppure si può affrontare il tratto a piedi eventualmente utilizzando i ramponi).
Raggiunta la quota 3164 m si procede in piano (attenti alla cornice che vedevate dal basso, vi ci trovate proprio sopra!) fino a portarsi ai piedi dei pendii finali. A seconda dell'innevamento si abbandonano subito gli sci oppure si prosegue con essi fino all'anticima, dalla quale un'esile cresta rocciosa porta in pochi minuti sulla vetta del Piz Fliana 3281 m.
Magnifico il panorama di vette tutt'intorno, tra le quali spicca, vicinissimo, il Piz Buin; più lontani il Silvrettahorn e il Piz Linard e, nelle giornate limpide, addirittura il maestoso Gruppo del Bernina.
La lunga Val Tuoi le cui acque si gettano nell'Inn, ha un andamento quasi rettilineo e da Sud verso Nord, penetra gradualmente verso le vette del Silvretta. Superato il boscoso salto con cui la valle si collega alla Bassa Engadina, il solco vallivo procede quasi pianeggiante ed ampio mentre il bosco cede man mano posto a vasti pascoli. Una stradina agricola, interdetta al normale traffico, percorre il versante sinistro orografico tenendosi in ultimo presso il torrente. La carrareccia termina alla Chamanna Tuoi che sorge in una bella conca circondata da cime fra le quali, verso Ovest, spiccano le ardite sagome del Piz Buin a destra e del Piz Fliana a sinistra, separate fra loro da un'ampia sella nevosa.
La salita al Fliana è facile e abbastanza sicura, tuttavia il percorso proposto da Trekking si discosta un poco da quello che viene presentato sulle carte svizzere (che riportano in azzurro gli itinerari sciistici). Infatti, da Plan Rai è meglio evitare di raggiungere la sella di Plan Mezdì e conviene abbandonare la salita verso la sella a circa metà percorso per deviare a sinistra. In alternativa dalla Chamanna Tuoi si possono compiere altre salite fra cui quella allo Jam Spitze 3176 m, che si trova a Nord-est rispetto al rifugio e che offre un'altra bella ascensione di circa 1000 metri di dislivello. Più complicata, ma sicuramente interessante, è l'ascesa al Dreilanderspitze la cui vetta si raggiunge varcando la Fuorcla Vermunt per mettere piede in territorio austriaco.
Insomma, considerando il noioso avvicinamento al rifugio e le numerose belle ascensioni che si possono compiere, la Chamanna Tuoi si presta a soggiorni di qualche giorno.
Dopo un'escursione in Val Tuoi, la visita a Guarda è d'obbligo, e anche lo sci alpinista più distratto si accorgerà della tipicità di questo villaggio.
Come la maggior parte dei nuclei abitati della bassa Engadina, Guarda sorge sui terrazzi di origine glaciale situati sulla sinistra orografica della valle dell'Inn, in posizione elevata rispetto al fondovalle, profondamente inciso, invece, dalle acque del fiume nel corso dei millenni. Il buon soleggiamento e la dolcezza dei declivi hanno permesso un insediamento umano comodo e ricco di prati e pascoli. La bellezza delle abitazioni dei contadini pare confermare questo stato di relativa 'agiatezza' degli abitanti.
Non vi si trovano edifici di eccezionale pregio architettonico, ma è l'armonicità del paese nel suo complesso a destare l'interesse del turista: e basta passeggiare per le sue viuzze acciottolate per rendersene conto.Le case, a pianta squadrata e spesso tinteggiate con intonaci vivaci, hanno muri massicci e piccole finestre fortemente strombate, con tendine preziosamente ricamate. Le facciate sono decorate da numerosi graffiti, di motivi geometrici o di fantasia. Motti e proverbi in lingua romancia si trovano scritti quasi ovunque, e cercare di tradurli è un gioco divertente. Gli ingressi delle abitazioni sono altrettanto caratteristici, con graffiti e battenti di legno finemente intarsiato. I più attenti noteranno anche alcuni forni per il pane, esterni rispetto al perimetro delle case. Numerose le piazzette, in ognuna delle quali si trova una grossa fontana in legno.
Sul paese spicca l'ardito campanile della chiesa, costruita nel 1494, notevole per il soffitto poligonale settecentesco in legno.
Nel tempo sono sorti molti piccoli negozi che vendono oggetti di artigianato locale, soprattutto in legno. Ma se non avete voglia di spendere, un buon ricordo da portare a casa è senz'altro lo stato di relax che si gode stando comodamente seduti a un tavolino di una delle locande del paese sorseggiando una birra.
Il gruppo montagnoso del Silvretta è situato nel cuore delle Alpi centrali, al confine fra Austria e Svizzera a determinare gran parte del versante sinistro orografico della Bassa Engadina. A differenza di quanto spesso accade il toponimo non è riferito alla montagna più alta ma a quella che occupa il centro del massiccio: il Silvrettahorn 3244 m.
Si tratta di una bella montagna; ma, come un po' tutte quelle che la circondano, non può certo definirsi di grande interesse alpinistico. Non ci sono, qui, creste o pareti particolarmente belle e difficili anche se le eccezioni non mancano.
Altre cime importanti del Silvretta sono il Piz Buin 3212 m, quello da cui ha preso il nome la celebre crema solare, il Piz Fliana 3281 m, meta della nostra gita, il Dreilanderspitze 3197 m, il Gross Litzner 3121 m e, infine, l'elegante Piz Linard 3410 m, che svetta isolato al limite sud-occidentale del gruppo e rapisce lo sguardo di chiunque percorra la strada della Bassa Engadina verso il confine austriaco. Al limite orientale del gruppo svettano ancora l'Augustenberg e l'imponente Flutschthorn 3397 m, seconda cima dopo il Linard.
Una serie di ghiacciai piuttosto facili e poco crepacciati caratterizza la parte centrale del massiccio; tale condizione, abbinata alla facilità delle vette, ha reso il Silvretta una delle mete più celebri per la pratica dello sci alpinismo. La Silvretta Hütte, la Chamanna Tuoi, la Saarbrüker Hütte, la Klostertaler Hütte e la Wiesbadner Hütte sono i rifugi che servono egregiamente la regione e che, disposti in cerchio, consentono di compiere anche un interessante periplo del massiccio che può essere fatto sia sci ai piedi, sia d'estate con lunghe scarpinate sugli amplissimi ghiacciai.