Sci alpinismo - Val d'Agnel, Piz Campagnung 2826 m e Piz Surgonda 3197 m

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Val d'Agnel, Piz Campagnung 2826 m e Piz Surgonda 3197 m»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Engadina
  • Tipo: Sci alpinismo
  • Sigla: S-3
  • Periodo consigliato: da febbraio ad aprile
  • Punto di partenza: Julierpass, parcheggio a valle della loc. La Veduta (quota 2200 m).
  • Tempo di percorrenza: 2 ore di salita al Piz Campagnung; 3.30 ore al Piz Surgonda.
  • Esposizione: Sud
  • Dislivello: 625 m al Piz Campagnung; 1000 m al Piz Surgonda.
  • Difficoltà: MSA (Medio sciatore alpinista)
  • Bibliografia: Scanavino F. e Gansser F. "Scialpinismo in Svizzera, 411 itinerari scelti"; Miotti G. e Selvetti C. "282 itinerari di scialpinismo fra alto Lario ed Engadina" - Guide dalle Guide 1998.
  • Cartografia: CNS 1:50.000 n. 268 e 268S "Julierpass"; CNS 1:25.000 n. 1256 "Bivio".
  • Informazioni locali: Ufficio turismo Bivio - Tel. +41(0)81-6845323;
  • Bollettino nivo-meteo -Tel. +41848-800187
 


 
mappa di Val d'Agnel, Piz Campagnung 2826 m e Piz Surgonda 3197 m

I percorsi

Dal parcheggio auto si attraversa il pianoro situato all'imbocco della Val d'Agnel, superando un ponticello e portandosi così sulla sponda sinistra (destra idrografica) della vallata. Rimontando una prima costola arrotondata si vince un breve gradino, poi il fondovalle prosegue in leggera salita a costeggiare i pendii del versante orientale del Piz Bardella. Oltre una breve strettoia si accede a un'ampia spianata, dominata dalle belle pareti calcaree del Corn Alv.

Al Piz Campagnung

Dalla spianata si volge a sinistra, raggiungendo un piccolo dosso arrotondato (quota 2568 m su CNS). Da qui è ben visibile la meta, in direzione ONO, alla sommità di un pendio uniforme alla cui sinistra si trova una spalla pianeggiante. Il pendio è relativamente ripido, pertanto andranno valutate le condizioni di stabilità del manto nevoso. Rimontato il pendio si guadagna un'anticima e, oltre un breve tratto pianeggiante in cresta, la vetta del Piz Campagnung 2826 m, sovente raggiungibile con gli sci ai piedi.

Discesa a Marmorera

Dalla vetta del Piz Campagnung si può effettuare una lunga discesa verso O fino a Marmorera e al Lago omonimo. L'unico inconveniente è rappresentato dal rientro allo Julierpass ma, riconoscendovi come sciatori, sicuramente qualche automobilista vi darà un passaggio. Dalla vetta si ridiscende il breve tratto di cresta e, volgendo a N, si cala in prossimità della forcella di 2783 m. Il primo pendio risulta essere il più ripido, poi la pendenza si stempera in dolci campi di neve magnificamente sciabili, adagiati ai piedi del Campagnung. Oltrepassato un breve canalino incassato tra le rocce, una serie di dossi porta al fondovalle. Cercando di restare sempre alti sulla piccola gola scavata dal torrente, con un lungo diagonale in leggera discesa si esce dalla Val Natons affacciandosi sul Lai da Marmorera. Incontrato il tracciato di una stradetta, lo si segue, eventualmente tagliando i tornanti nel bosco, fino alle caratteristiche case di Marmorera e alla strada cantonale 1684 m.

Al Piz Surgonda

Dalla spianata che costituisce il bivio per il Piz Campagnung, si prosegue in centro alla vallata, rimontando un pendio delimitato sulla destra da una stretta gola formata dal torrente. Ove la gola ha termine, abbandonata la traccia che prosegue diritta verso la Forcola d'Agnel, si piega leggermente a destra (NE) risalendo una valletta caratterizzata, a sinistra, da un rilievo roccioso (quota 2989 su CNS). Si rimonta interamente l'avvallamento fino a trovarsi ai piedi delle ripide pendici meridionali del Piz Surgonda. Con o senza sci, a seconda delle condizioni, si vince quest'ultimo ostacolo guadagnando la cresta est della montagna nel tratto compreso tra l'anticima est 3160 m e la vetta principale. Con un breve percorso in cresta si arriva sul Piz Surgonda 3197 m.
Se avete ancora fiato può darsi che vi sentiate attratti dagli invitanti pendii a nord della vetta, che scendono in Val Bever. Scegliendo di dirigervi a NE, scierete fino a 2800 metri circa e, rimettendo le pelli, risalirete facilmente verso S alla Forcola d'Agnel 2984 m.

Sci alpinismo in Val d'Agnel

La Val d'Agnel è un largo e solitario solco alpestre che dallo Julierpass si stacca rettilineo in direzione Nord per raggiungere la cresta spartiacque con la lunghissima Val Bever. Il Piz d'Agnel a Ovest e il Piz Surgonda a Est rappresentano i vertici di questa cresta in buona parte rocciosa; in mezzo si apre la Fuorcla d'Agnel, comodo passaggio fra le due vallate e punto di transito obbligato per tutte le comitive di escursionisti e sciatori alpinisti che si avventurano fra queste cime. Nel periodo invernale la zona è particolarmente frequentata dagli sciatori, in quanto qui la neve non manca praticamente mai, anche in stagioni molto siccitose. Forse questa fortunata condizione è dovuta ad un microclima influenzato in parte dalla posizione geografica a cavallo tra il nord e il sud delle Alpi e, in parte, dalla presenza dei grandi laghi engadinesi. Grazie alla quota elevata della partenza degli itinerari, intorno ai 2200 metri, e alla facilità di accesso, resa sempre possibile dalla strada carrozzabile del valico, la stagione sciistica è sempre molto lunga, da dicembre a tutto aprile. I pendii, ovunque ampi ed aperti, e la loro esposizione prevalentemente rivolta ai quadranti meridionali regalano sempre, anche nelle giornate più brevi e tempo permettendo, un bel sole, fattore non secondario nella riuscita di una piacevole gita con gli sci. Un'altra considerazione è relativa alla neve, che si presenta spesso in condizioni particolari: se è raro trovare neve fresca molto profonda, è abbastanza consueto sciare su un fondo duro ammorbidito da 10-20 centimetri di neve fresca, l'ideale per impostare belle curve in conduzione.
Forse mancano le vette famose e i grandi dislivelli, tipici di altri gruppi montuosi, ma chi è disposto a rimettere le pelli nel corso della stessa giornata o ad organizzarsi logisticamente con le auto può effettuare magnifiche traversate da o verso il Piz Nair e San Moritz, verso Bivio e il Laj da Marmorera. Appoggiandosi alla vicina Capanna Jenatsch - delle cui possibilità sciistiche avremo modo di parlare in altra occasione - è possibile trascorrere alcune giornate sulla neve.
Quelle che andiamo a descrivere, quindi, non rappresentano che alcune delle numerose possibilità offerte dalla zona.

Un tuffo nel passato allo Julier

Lo Julierpass, quale buon valico tra l'Engadina e la Svizzera interna, venne frequentato sin dall'epoca romana in tutte le stagioni dell'anno. In alternativa, se le condizioni del percorso erano proibitive, il viandante si poteva avvalere di una variante di percorso che prevedeva l'attraversamento del vicino Pass da Sett (Passo del Settimo) con salita dalla Casaccia, in Val Bregaglia e arrivo a Bivio. Pensare che qualche gruppo di emigranti stagionali, soldati, commercianti o religiosi riuscisse a superare il valico a piedi, in pieno inverno, fa effettivamente venire i brividi. Camminare per ore nella neve alta, magari piegati per sopportare il vento fortissimo che, ieri come oggi, si incanala tra i selvaggi picchi del valico, era un'azione carica di sofferenze e certamente anche di pericoli, cui si aggiungeva la non remota possibilità di venire derubati da una banda di manigoldi. Quale sollievo doveva essere l'avvistamento delle due tipiche e tozze colonne che dal tempo dei Romani e ancor oggi stanno a segnare il valico e, quindi, l'inizio della discesa!
Una delle migliori descrizioni del Passo dello Julier, anche se ambientata in una torrida estate del 1620, viene dallo scrittore svizzero Conrad Ferdinand Meyer, che nel 1876 firmò il romanzo a base storica Jürg Jenatsch: «Il sole di Mezzodì splendeva sul Passo dello Julier, nudo d'alberi, circondato di vette rocciose, nel paese dei Grigioni. Sotto i suoi raggi, sfreccianti giù a perpendicolo, le pareti rocciose ardevano e scintillavano. A volte una gonfia nuvola temporalesca sorgeva e passava via: le muraglie della montagna parevano allora avvicinarsi e venire a cozzare l'una contro l'altra, sinistre, restringendo il paesaggio».
Ed è proprio al Passo dello Julier che inizia la vicenda storica e leggendaria dell'eroe grigionese Jürg Jenatsch, ambientata all'epoca delle lotte religiose tra cattolici e protestanti e del Sacro Macello di Valtellina. Se siete interessati alle vicende storiche di questo travagliato periodo troverete la trama senz'altro interessante e lo stile narrativo molto gradevole: Conrad Ferdinand Meyer - Jürg Jenatsch, Bellinzona 1993, Edizioni Casagrande SA per Pezzini SpA - Morbegno.
Anche la Chamanna Jenatsch, situata in posizione strategica non lontana dallo Julier, al di là della Forcola d'Agnel, è stata dedicata all'eroe svizzero.

  • LÂ'inizio della gita nella Val dÂ'Agnel.
  • In Val dÂ'Agnel, veduta sul Corn Alv.
  • Sosta alla Fuorcla dÂ'Agnel.
  • LÂ'ultimo tratto di cresta prima della vetta del Piz Surgonda.
  • Meritato riposo sulla vetta del Piz Surgonda.
  • Pochi passi e siamo in cima anche al Piz Campagnung.
  • Magnifica discesa verso Marmorera.
  • Un altro momento della discesa su Marmorera.