L'escursione al Passo di Caronella, abbastanza frequentata anche nel periodo estivo, d'inverno é una delle classiche scialpinistiche offerte dalle Alpi Orobie. La favorevole esposizione che permette alla neve di mantenersi a lungo farinosa e la relativa sicurezza dei pendii ne fanno un percorso piacevole e da consigliare.
La gita comincia subito alle spalle di Carona, sulla stradetta che si addentra nella valle arrivando ben presto in località baite Pra di Gianni 1339 m.
Si attraversa il torrente nella grande piana raggiungendo poco dopo le baite di Pra della Valle oltre le quali si comincia a salire in direzione delle bellissime Cascate di Caronella già ben visibili. Giunti al termine della strada, d'estate sterrata, ha inizio il sentiero vero e proprio che sale a destra delle cascate con diversi tornanti, attraversando un bosco e raggiungendo infine, con un percorso parallelo al torrente, la casa dell'Azienda Elettrica Municipalizzata (AEM).
Successivamente si attraversa il torrente e si raggiungono le baite della Malga Caronella (1858 m; ore 2). Si prosegue, ora, nella piana, successiva piegando poi a destra in direzione dei tralicci del grande elettrodotto che percorre la valle e sale al Passo di Caronella. Con pendenza sempre più accentuata si supera un primo pendio e poi, dopo un nuovo tratto meno inclinato, si raggiunge la scarpata che adduce al valico. Con una serie di diagonali si supera quest'ultimo strappo per poi entrare nella valletta che porta alla sella del passo, occupata quasi in centro da un grande traliccio.
A poche decine di metri dal passo, sul versante bergamasco nelle vicinanze del piccolo Lago della Cima, si trova un edificio dell'AEM con un locale sempre aperto.
Solitaria e quasi nascosta, la Val Caronella é difficilmente visibile dal fondovalle valtellinese e si trova in una delle zone meno frequentate del Parco delle Orobie valtellinesi. La sua soglia sospesa si trova in corrispondenza dell'antico paese di Carona, che ebbe notevole importanza nel Medio Evo assieme ai paesi vicini di Caprinale, Bondone (all'imbocco dell'omonima valle) e San Paolo, nella limitrofa Val Belviso. Nel territorio di questi villaggi ebbe modo di svilupparsi una fiorente economia legata alla pastorizia e alla coltura del bosco, ma anche all'estrazione del minerale ferroso di cui tutte le Orobie sono ricche. Si tenga, inoltre, presente che questi piccoli nuclei sorgono sul tracciato di facili vie di comunicazione con la Val Camonica e la Bergamasca cosa che agevolò moltissimo scambi commerciali fra i diversi versanti incrementando ancor più il benessere degli abitanti.
La quattrocentesca chiesa di Carona, ma anche quella più tarda di Bondone, con l'ossario protetto da una bellissima cancellata in ferro battuto, sono le poche testimonianze rimaste degli antichi splendori.
Da Carona il solco vallivo si fa più marcato addentrandosi verso Sud e aprendosi un poco nelle spianate di Pra di Gianni e Pra di Valle. Poco oltre, verso i 1500 metri, un alto gradino roccioso in parte ammantato dal bosco e solcato dalle suggestive Cascate di Caronella, interrompe la continuità del fondovalle. Al di sopra, ormai verso i 1700 m, la valle si apre notevolmente in un bell'anfiteatro chiuso da una piccola ma armoniosa catena di monti che formano anche parte dello spartiacque principale orobico. Al centro si allineano le Cime di Caronella delimitate ad Est e ad Ovest da due profonde insellature, entrambe agevoli punti di passaggio fra il versante valtellinese e quello bergamasco. A Sud-est, mantenendosi allineato al solco della Val Caronella, si apre il Passo del Serio 2694; a Sud-ovest, nascosto dalle ultime propaggini occidentali delle Cime di Caronella c'è il Passo di Caronella 2612 m oltre il quale, pochi metri sul versante bergamasco, si trova un edificio della A. E. M. che dispone di un locale di fortuna.
Entrambi i valichi permettono di accedere al bacino del Barbellino dove ha origine il fiume Serio.