Escursioni - Il Lago Pirola ed il Torrione Porro

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Il Lago Pirola ed il Torrione Porro»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Media Valtellina
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E-25
  • Periodo consigliato: da luglio ad ottobre
  • Punto di partenza: Chiareggio 1612 m raggiungibile in auto da Sondrio (SS 38 dello Stelvio - 130 km da Milano) percorrendo la carrozzabile della Val Malenco fino a Chiesa Val Malenco (15,5 km da Sondrio) e da qui prendendo a sinistra la carrozzabile che, passando per San Giuseppe, percorre tutta l'alta valle del Mallero (12 km da Chiesa).
  • Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti per la salita.
  • Dislivello: 745 m.
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Bibliografia: Arzuffi Luca "Valmalenco le più belle escursioni", Lyasis Edizioni, Sondrio 2006.
  • Bonacossa A. e Rossi G. "Masino Bregaglia Disgrazia" vol II; Collana Guida dei Monti d'Italia- Ed. CAI-TCI 1975.
  • Cartografia: CNS 1:50.000 «Monte Disgrazia»; Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 93 «Bernina-Sondrio»; SeteMap 1:30.000«Valmalenco-Sondrio e dintorni»
  • Informazioni locali: Rifugio Gerli-Porro
 


 
mappa di Il Lago Pirola ed il Torrione Porro

Attorno al Torrione Porro

Dal piazzale antistante la chiesa di Chiareggio si imbocca il sentiero che scende con una serie di tornanti verso il greto del Torrente Mallero. Traversato il corso d'acqua grazie ad un ponte si prosegue verso destra lungo la larga mulattiera che porta ai rifugi Gerli-Porro e Ventina (cartelli indicatori). Il percorso sale dolcemente, guadagnando quota alle falde delle pendici settentrionale del Monte Senevedo e poi, con una larga curva, piega verso Sud, entrando nella Valle Ventina.
Con interessanti scorci sulla sottostante confluenza fra questa vallata e le valli Sissone a Ovest e Muretto a Nord, si guadagna quota fino a che la mulattiera compie due tornanti e poco dopo esce dal bosco. In alto, poco a sinistra del corso del torrente, su un dosso boscoso si individua già il tetto del rifugio Gerli-Porro. In questo tratto si incontra la deviazione che, verso sinistra, porta all'Alpe Pirola ed all'omonimo lago. Dopo aver lungamente traversato il ripidissimo pendio coperto dal bosco di abeti e larici si aggira un costone ritornando in vista della valle di Chiareggio, poco dopo si esce dal bosco per giungere ai prati dell'Alpe Pirola da dove si apre una splendida vista sulle antistanti cime del gruppo Monte dell'Oro-Cima di Fora.
Superato l'alpeggio il sentiero sempre ben segnalato, risale a tornanti i ripidi pendii erbosi con rocce affioranti e canalini detritici che portano alle case costruite per servire la costruzione della diga del lago Pirola. Oltre le costruzioni si prosegue brevemente per giungere, infine, a superare il muro del bacino, affacciandosi sul lago. Costeggiandone le sponde verso sinistra e piegando poi a destra il sentiero (segnavia a vernice bianco-rossa) porta nella desolata conca di pietrame che lambisce le sue rive meridionali. Si percorre la conca in direzione Sud-ovest, destreggiandosi fra i grossi massi di serpentino e piccoli affioramenti rocciosi raggiungendo la larga dorsale che divide la conca del lago dalla Valle Ventina. A questo punto si segue la dorsale verso destra raggiungendo in breve e senza difficoltà la cima del Torrione Porro da cui si apre un panorama interessantissimo su tutte le vette dell'alta Val Malenco. Tornati al punto in cui abbiamo abbandonato il sentiero principale iniziamo la discesa verso la valle Ventina. Si perde quota seguendo una valletta entrando in un rado lariceto con esemplari veramente spettacolari. Poco più a valle, superato un leggero risalto di pietrame si giunge all'inizio di ripidi pendii posti alla base del Torrione Porro. Per ripida traccia fra mughi e radi larici ci si abbassa con tracciato sempre più marcato, fino a raggiungere i prati dell'Alpe Ventina dove sorgono i rifugi Gerli-Porro e Ventina e dove si incrocia il sentiero che, verso destra, riporta a Chiareggio.

Presentazione

Quasi come se occupasse il cratere di un antico vulcano spento, l'oscuro Lago Pirola è incastonato in una delle aree più desolate e riarse dell'alta Val Malenco. Le sue acque sembrano essere l'unica nota di gentilezza in un ambiente dove predomina l'elemento roccioso, costituito da grandi pietraie e piccole falesie di rosso serpentino. Il piccolo lago si trova in una conca dalle sponde parzialmente rocciose, racchiusa fra il Monte Senevedo a Nord-est e il Torrione Porro a Sud-ovest. Raggiunta la vicina vetta del Torrione, il panorama, che prima si apriva per lo più verso Nord sulla sottostante Valle di Chiareggio, si estende su tutto il bacino del Monte Disgrazia. La veduta è incomparabile e merita senza dubbio la fatica fatta per arrivare fin lassù. La gita è abbastanza faticosa, ma si svolge sempre su buon sentiero, ben segnalato. Dapprima si cammina sulla larga mulattiera che porta all'Alpe Ventina ed ai rifugi Gerli-Porro e Ventina. Poi si segue un comodo sentiero che taglia nel boscoso versante settentrionale del Monte Senevedo, finché si raggiunge il ciglione oltre il quale si trova il lago.
La segnaletica sempre abbondante aiuta a non perdere la traccia nei punti in cui si deve camminare fra i roccioni che circondano il lago. Anche il tratto che scende ai rifugi Gerli-Porro e Ventina, è ben segnalato, e generalmente non pone problemi. Ricordiamo tuttavia che il percorso richiede un buon allenamento e passo sicuro dato che spesso si deve camminare fra blocchi e ghiaioni.
Sulla vetta del Torrione Porro un semplice monumento, eretto con le pietre del luogo, ricorda la tragedia che nel 1966 funestò il corso di alpinismo della Sezione Valtellinese del CAI. Durante la fase di avvicinamento alla parete Est del Torrione, usata come palestra, una grande frana si staccò dalla montagna, travolgendo allievi ed istruttori. Non ebbero scampo tre allievi, Bruno Gianetti, Bruna Forni e Maria Grazia Moroni.
Fu una tragica fatalità, per certi versi inspiegabile dato il tipo di roccia e la bassa quota della montagna, poco soggetta quindi a grandi fenomeni erosivi di tipo glaciale o meteorico. Comunque ancor oggi la parete del Torrione Porro, alta circa 250 metri e percorsa da diverse vie, è usata come palestra di roccia per allenarsi ai più impegnativi cimenti dell'alta quota.

Il lago misterioso

Posto a 2283 m. di altitudine in un luogo appartato e solitario, il Lago Pirola dalle profonde acque blu è un piccolo bacino naturale il cui livello è stato alzato artificialmente mediante la costruzione di una piccola diga che chiude e sovralza parzialmente il lato verso Nord da cui defluisce l'acqua. Contrariamente agli altri laghi di origine glaciale della Val Malenco posti a queste quote, il Pirola ha una forma molto allungata e sembra quasi adagiato in una sorta di profondo fiordo con andamento Est-Ovest, che solo in parte può essere dovuto all'escavazione glaciale, ma che si trova anche su una linea di frattura verticale delle rocce. Il lago ha quindi una probabile origine tettonica. Ci troviamo, infatti, nel punto di contatto fra le serpentine, che verso Sud formano tutta la Valle Ventina, e le formazioni della falda Margna che caratterizzano il paesaggio geologico verso Nord, comprendendo la linea spartiacque principale delle Alpi.
Curioso è anche il netto contrasto fra la sponda settentrionale del lago, erbosa e dolce, e quella meridionale formata da pareti rocciose e ghiaioni. Difficilmente spiegabile è anche il regolare solco rettilineo che taglia orizzontalmente un tratto della sponda meridionale poco sopra il pelo dell'acqua. Secondo alcuni, la formazione è stata prodotta dagli effetti disgreganti del gelo e del disgelo delle acque a contatto con le rocce ben esposte al sole e quindi riscaldate.
Le impenetrabili acque del lago riflettono tutte le vette circostanti creando affascinanti quadretti alpini, ma in quell'abisso si celano altre curiosità. Durante la costruzione della diga, sul fondo del lago furono rinvenuti enormi tronchi di larice, la cui presenza appare inspiegabile a queste altezze. Probabilmente si tratta dei resti di alcune delle grandi conifere che circondavano le sponde del lago oltre 6500 anni or sono, durante il periodo Atlantico, quando il clima era notevolmente più favorevole e le temperature più elevate di quelle odierne. Un simile ritrovamento fu fatto nelle acque del Lago delle Meraviglie, nelle Alpi Marittime, all'imbocco dell'omonima vallata, antico santuario preistorico ricchissimo di incisioni rupestri.

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