Dai parcheggi presso le cascate dell'Acquafraggia, seguire la sponda destra del torrente fin quasi sotto le cascate, deviare poi a destra e immettersi in Via Sarlone, che termina nell'omonimo nucleo di case arrivando al piccolo piazzale parcheggio dove parte la mulattiera per Savogno. L'ampio percorso, selciato e gradinato, sale con pendenza costante inizialmente tra alberi di ciliegio poi nel fitto di un castagneto. Si resta subito stupiti dalla perfezione del tracciato, spesso affiancato da muri di sostegno e di contenimento eretti a secco, nonché dai possenti terrazzamenti che lo circondano, realizzati un tempo per ottenere superfici coltivabili a foraggio, cereali e vite e oggi completamente rimboschiti.
Tuttavia può essere più suggestivo arrivare a Savogn tranite il Sentero anoramico che si diparte sulla sinistra proprio all'inizio della mulattiera (cartello).
Si giunge così all'incrocio della località Stalle di Savogno 590 m, dove si trova una caratteristica fontana composta da tre vasche ricavate da altrettanti monoliti (detti büi; in questo modo veniva distinta la fontana vera e propria dall'abbeveratoio degli animali, soprattutto ovini). Con una breve deviazione a destra, tra le baite, si nota un fabbricato diverso dagli altri, interamente in pietra e dalla forma allungata, al cui interno si può ammirare un gigantesco torchio in legno, datato 1706, costituito da una grande vite in noce nella quale è innestato il braccio del torchio, lungo 12 metri in legno di castagno.
Tornati sul tracciato principale si prosegue a sinistra tra ciclopiche opere di terrazzamento. Volgendo a destra presso due bivi consecutivi si raggiunge finalmente la chiesa di Savogno 932 m, dedicata a S. Bernardino. Attraversando il villaggio verso sinistra, oltrepassati il cimitero, l'antica segheria ad acqua e la piccola centralina che fornisce tuttora l'illuminazione a Savogno e a Dasile, si imbocca la mulattiera che conduce a quest'ultima località. Superato il ponte sul torrente si riprende la salita nel bosco e, in pochi minuti, si guadagna il poggio panoramico sul quale sorge Dasile 1032 m. Oltrepassata la piccola chiesa di S. Giovanni, ci si trova tra le case, e sùbito se ne ricava un'impressione di modestia rispetto agli edifici di Savogno. Vi consigliamo una breve visita tra le case, tra le quali si trova anche il piccolo edificio in legno detto graa che serviva ad affumicare le castagne, per poterle conservare più a lungo. Dopo aver goduto un ampio sguardo panoramico sul fondovalle e, soprattutto, sulle impressionanti pareti del Pizzo Badile e delle Sciore, che, verso Sud-est, dominano la Val Bregaglia, si può intraprendere la discesa.
Ritornati a Savogno si segue a ritroso il percorso dell'andata fino a raggiungere il bivio per Cranna (cartelli indicatori). Si devia a destra, verso questa località, e costeggiando il corso d'acqua si giunge a un nuovo incrocio; lasciato a destra il percorso per Cranna e S. Abbondio si imbocca a sinistra il sentiero panoramico dell'Acqua Fraggia. Riattraversato il torrente tramite una traballante ma solida passerella, si segue il ripido tracciato, in parte attrezzato con corde metalliche e parapetti, che consente di ammirare scorci molto suggestivi e ravvicinati sulle cascate dell'Acqua Fraggia.
Il percorso riporta al fondovalle proprio in prossimità del parcheggio delle cascate.
Chi in auto si diriga da Chiavenna verso il Maloja non potrà non notare sulla sinistra, dopo pochi chilometri, il magnifico salto delle cascate dell'Acqua Fraggia. Ma poco più in alto, quasi in disparte, quel campanile bianco che appena sopravanza la verde chioma dei castagni, passa spesso inosservato. Si tratta del campanile di Savogno, le cui case sono tutte raccolte e aggrappate al ripido pendio, sulla sinistra orografica della Valle dell'Acqua Fraggia. Così a vedersi la zona appare impervia, quasi inospitale. Invece il clima è favorevole, ben soleggiato anche d'inverno e riparato dai gelidi venti del Nord che discendono la Val Bregaglia e la Valle di San Giacomo.
L'uomo, nel corso dei secoli, seppe sfruttare favorevolmente le risorse offerte da questi luoghi, terrazzando i pendii per ottenere maggiori superfici coltivabili, canalizzando l'acqua del torrente, costruendo edifici che ben si adattassero alla ripidezza del terreno. La visita ai villaggi di Savogno e Dasile ha quindi un notevole valore storico ed etnografico, come se si facesse un piccolo viaggio indietro nel tempo.
L'escursione è eccezionalmente varia e interessante anche per altri aspetti: si percorrono tranquilli castagneti, si visita il settecentesco, grande torchio in legno, si gode uno stupendo panorama privilegiato sulla bassa Val Bregaglia e sulle pareti granitiche del Gruppo del Badile, si ammirano molto da vicino le cascate dell'Acqua Fraggia, fino quasi ad entrarci.
E' una passeggiata per tutto l'anno, anche se primavera e autunno offrono gli scorci migliori e una grande varietà di tinte e colori. Se poi lo si vorrà, si potrà concludere la giornata in uno dei numerosi crotti della zona.
Dai parcheggi presso le cascate dell'Acquafraggia, seguire la sponda destra del torrente fin quasi sotto le cascate, deviare poi a destra e immettersi in Via Sarlone, che termina nell'omonimo nucleo di case arrivando al piccolo piazzale parcheggio dove parte la mulattiera per Savogno. Poco dopo l'inizio si diparte sulla sinistra il Sentiero Panoramico che seguiremo salendo fra massi, bosco e gradoni incontrando alcuni tratti a gradini di cemento, (Da questo punto, nei tratti esposti, ci accompagnerà una protezione formata da paletti che reggono due o tre funi metalliche, la più alta delle quali potrà fungere anche da corrimano e aiutarci lungo il cammino.) o di pietra finché il sentiero invita ad andare a sinistra uscendo su un balcone panoramico che fiancheggia la cascata. Si torna indietro per poche decine di metri e si riprende a salire con la stessa ripidezza incontrando tre scalinate metalliche per sbucare su un dosso boscoso e si prosegue fino a un cartello che indica Savogno in entrambe le direzioni 640 m. Prendere a sinistra e salire fino ad una doppia passerella con la quale ci si porta sulla sponda opposta del torrente. Si sale ancora arrivando ad una baita verso i 670 m (palina con cartelli) e si obliqua verso destra tornando a traversare su un ponte metallico presso una bellissima cascatella che si getta in smeraldina pozza. Si continua la salita arrivando ad un bivio: a sinistra il sentiero sale ripido e più sopra si nota un tratto con corrimano. si obliqua invece a destra salendo gradualmente nel bosco arrivando infine ad immettersi nella mulattiera acciottola che porta a Savogno. si sale con alcuni ripidi tornanti, si supera una croce lignea e poco dopo si lascia a destra la deviazione per il borgo prendendo a sinistra per Dasile e Corbia (palina con cartelli ). Si sfila così tenendosi poco a valle delle case di Savogno e si arriva presso il ponte con cui è possibile traversare a andare a Dasile. Tornati al ponte, si visita il borgo di Savogno, se ne esce presso due fontane alla sua periferia orientale oppure si torna nei pressi del ponte riafferrando il sentiero di salita e tornando per la mulattiera principale larga e ben acciottolata tornando a Serlone.