Escursioni - Somasassa, alla ricerca delle Pietre di Caven

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Somasassa, alla ricerca delle Pietre di Caven»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Media Valtellina
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E-131
  • Periodo consigliato: tutto l'anno
  • Tempo di percorrenza: 3 ore
  • Partenza: Strada Tresenda - Teglio
  • Dislivello: 250 m circa
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Bibliografia: Gianasso M. e AA.VV. "Guida turistica della Provincia di Sondrio" seconda edizione; Ed. Banca Popolare di Sondrio" - Sondrio, 2000
  • Guide e carte: CNS 1:50.000 «Brusio»; Carta Escursionistica Kompass n. 93 «Bernina-Sondrio»
  • Informazioni locali: Consorzio Teglio Turismo ; Museo Valtellinese di Storia e Arte
 


 
mappa di Somasassa, alla ricerca delle Pietre di Caven

Percorso

Da Tresenda si imbocca la carrozzabile per Teglio percorrendola per circa un chilometro finché sulla destra appena dopo una curva si nota uno slargo all'imbocco di una stretta stradina che sale fra i vigneti (cartelli escursionistici). Siamo poco a valle della grande abitazione bianca che reca sul muro una grande scritta in corsivo indicante l'Azienda Agricola Caven. Su un altro muro della stessa casa si trova invece il graffito che riproduce forse la più bella delle tre pietre o stele di Caven. Lasciata l'auto si prosegue sulla carrozzabile per circa 800 metri, superando un piccolo gruppo di antiche case che sorge poco sopra la strada e davanti alle quali svetta un maestoso pino. un centinaio di metri più avanti si incontra una stradina che piegando a gomito verso destra sale fra i vigneti. Con facile cammino la imbocchiamo e prendiamo quota ammirando il panorama sempre più esteso. Poco dopo con una breve deviazione sulla destra possiamo scendere ad ammirare un antico edificio abbastanza ben conservato che sorge in mezzo ai vigneti. Tornati sul percorso principale si prosegue lasciando a sinistra la deviazione che porta al soprastante nucleo di San Gervasio e in lenta salita si raggiunge il piccolo agglomerato di case della frazione di Gianoli. Si affronta un tornante fra le case lasciando sulla destra un'invitante deviazione, si lambisce poi un piccolo capannone agricolo che sorge sulla destra e poco più avanti (180 m circa) si imbocca una stradina che sale verso destra rientrando nella boscaglia. In leggera salita si giunge nei pressi di una abitazione (bed and breakfast Cà Branchi) e poco dopo ad un tornante sinistrorso ci si immette su una strada sterrata pianeggiante che si segue verso destra e si continua in piano per sbucare al margine occidentale dei prati di Somasassa. Poche decine di metri più avanti si giunge nei pressi di un piccolo bacino artificiale le cui acque alimentano il sistema d'irrigazione Tresivio-Villa di Tirano. Lambito il laghetto lungo la sua sponda meridionale, si trascura una prima deviazione a destra alla successiva pieghiamo a destra, salendo in breve alle prime case di Somasassa (cartelli escursionistici sula strada principale davanti a un maestoso tiglio). Quattro passi nel piccolo borgo possono essere interessanti, ma poi ci si deve spingere un po' verso Sud, per raggiungere l'evidente edificio sacro della chiesa di San Gottardo, posto proprio in cima al promontorio. Si scende ora per una stretta stradina alle spalle della chiesa (cartelli escursionistici) che scende e compie un ampio tornante trasformandosi ben presto in un tratturo che sfila sotto la chiesa e in breve si immette su uno slargo al termine di una strada asfaltata che giunge da destra. Proprio all'inizio dell'asfalto si stacca in discesa una strada dal fondo in cemento che s'abbassa fra i vigneti. Al terzo tornante, presso una casa si imbocca a destra una stradina pianeggiante anch'essa col fondo in cemento. (cartelli escursionistici), e pochi metri più avanti si piega a sinistra scendendo verso una grande dimora rurale posta al centro di un vigneto pianeggiante. La strada finisce presso questa costruzione che si aggira verso destra; pochi metri dopo si incontrano delle paline segnaletiche. Da questo punto in poi il sentiero è segnato poco e le bandierine di vernice bancorosse sono un po' sbiadite. Qualche metro oltre il cartello, si abbandona il vigneto per scavalcare un cordolo di pietrame verso destra ed iniziare a scendere nella boscaglia fiancheggiando sulla sua destra la muschiosa parete di un roccione dove si trovano delle incisioni rupestri. Si continua a perdere quota ripidamente su sentiero richiedente qualche attenzione specialmente se bagnato o fittamente inerbito come capita a inizio estate fino ad immettersi in un tratturo che passa fra le poche case di Caven e arriva infine sulla strada nel punto ove abbiamo parcheggiato.

Caven, dai vigneti non solo buon vino

Sul versante retico della Valtellina, alle spalle dell'abitato di Tresenda il modellamento glaciale ha lasciato un notevole promontorio roccioso, ora in gran parte ammantato da boscaglia, alla cui sommità si trova la verdeggiante conca di Somasassa.
Somasassa: sulla sommità del sasso, toponimo semplice ed immediato che bene identifica questa località estremamente panoramica e situata nel punto in cui la Valtellina dopo un lungo andamento rettilineo da Ovest ad Est, piega a Nord-est puntando verso Tirano. Da Somasassa non si controlla solo il fondovalle valtellinese, ma si fronteggia anche l'importante passaggio dell'Aprica, porta da e per la Val Camonica. Poco più a monte, a rafforzare l'importanza strategica della zona sorge l'antichissimo paese di Teglio, probabilmente il nucleo più importante della Valtellina fino ad almeno due secoli or sono.
Il percorso proposto ci porterà sul panoramico balcone di Somasassa, ma poi s'abbasserà terminando fra le antiche dimore di Caven. In questa località, nel 1940, durante i lavori di dissodamento per realizzare un vigneto, vennero alla luce tre importanti testimonianze del passato preistorico di questi luoghi. Si tratta di tre stele riportanti differenti raffigurazioni riconducibili al culto della Grande Madre, a quello del sole e a riti legati alla caccia.
La prima stele presenta chiaramente il segno di due successivi interventi, l'ultimo dei quali ha quasi cancellato il precedente. Sulla pietra sono raffigurati animali, asce, pugnali, un carro e un disco solare.
La seconda stele di Caven presenta tre fasi di incisione di cui la più arcaica è la figura di un grande animale poco visibile nella parte superiore del monolite.
La terza stele, certamente incisa da una stessa mano, presenta un insieme di eleganti raffigurazioni, Vi si osservano due spirali doppie ad "occhiale", un disco solare fiancheggiato da due dischi minori dal quale si dipartono verso il basso due motivi obliqui a linee parallele longitudinali e un motivo centrale a linee orizzontali. I tre motivi sembrano appoggiarsi ad un sottostante motivo semicircolare formato da undici linee parallele l'ultima delle quali frangiata a zig zag.
Negli anni successivi, nella zona del versante retico compreso fra Castionetto e Teglio, vennero alla luce altre pietre incise. Tre furono rinvenute in località Valgella e quindi poco a valle di Caven; una di queste ha caratteristiche figurative molto simili alla terza stele di Caven. La seconda e la terza stele di Valgella sono solo dei frammenti. Altre tre stele furono scoperte in località Vangione e nel 1963 in località Cornal presso Castelvetro, l'archeologa Poggiani Keller rinvenne, tra i gradini di un vigneto, un'altra importante stele molto simile alla terza di Caven.
Presso Somasassa in località Castelasc, toponimo che identifica la probabile presenza di un antico castelliere, fu invece scoperta un'ara sacrificale.
Mentre i precedenti reperti sono esposti nell'Antiquarium Tellinum di Teglio, le due belle stele di Castionetto, fra cui una statua-menhir, sono conservate presso il Museo Valtellinese di Storia e Arte.
Quasi tutti i ritrovamenti furono effettuati quasi per caso, ispezionando i muretti a secco dei vigneti o durante scavi di dissodamento degli stessi e la circostanza lascia pertanto ancora aperto molto spazio a nuove scoperte che, magari incidentalmente potreste fare anche voi.
La scoperta delle antiche tracce dell'uomo in Valtellina ed in particolare nella zona di Teglio sarò comunque completata con un'altra gita che pubblicheremo a breve.

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