Fra le molteplici e spesso bizzarre meraviglie che la natura offre ai nostri occhi, una delle più curiose è quella dei calanchi di terra, pinnacoli e creste terrose formati dall'erosione delle porzioni più tenere di antichi terreni morenici. Tali formazioni si situano, comunemente, su ripidi versanti di valli e vallette, e dove si trovano aree di terreno facilmente erodibile. La ripidezza del versante accresce l'azione turbinosa delle acque meteoriche aumentandone la forza e, quindi, la capacità erosiva. Accanto all'azione delle acque, pioggia e ruscelli conseguenti, dobbiamo anche ricordare quella degli altri agenti atmosferici. Periodi di siccità, ma anche l'azione del gelo e del disgelo, screpolano il terreno rendendolo più fragile e agevolando l'azione del vento. In queste aree si formano dapprima delle vallecole che man mano si approfondiscono formando ripidissimi e sottili crinali di terra e ghiaia compatte. Allorché l'opera delle acque si manifesta anche sulle pareti di questi crinali ecco il formarsi di torri e guglie costituite dalle porzioni più compatte del terreno. Queste fragili strutture geologiche hanno una loro particolare variante quando nel terreno si trovano anche grosse pietre. In questo caso capita, spesso, che il pietrone eserciti una azione protettiva della porzione inferiore di terra che viene man mano isolata dall'erosione, in modo da potere emergere sempre più evidente sul pendio, come una sorta di torre o guglia sormontata da un cappello".
Sulle Alpi questo fenomeno, molto diffuso, si verifica ove si trovano terreni di tipo morenico a grana fine e di scarsa coesione, formati principalmente da sabbie e ciottoli di piccole dimensioni e a seconda della regione alpina in cui si è manifestato, è chiamato in modi diversi. Si passa dai termini più usuali di piramidi di terra, piramidi naturali, piramidi d'erosione, a quelli più fantasiosi e pittoreschi di Piramidi delle Fate, Madamigelle, Omeni, Funghi di Terra, Demoiselles coiffées, Testimoni, Pilastri, etc.. Spesso tali formazioni sono, infatti, collegate a leggende e favole locali che vedono in quelle diafane e curiose strutture fate o dame pietrificate da sortilegi e magie.
Importanti aree di piramidi di terra si trovano in Delfinato, nella Valle di Molines, in Savoia, nelle valli piemontesi di Susa e di Lanzo, in Valle d'Aosta, in Svizzera, in Trentino (Val Renon) e dovunque gli antichi ghiacciai abbiano lasciato le loro morene dopo essersi ritirati al termine dell'era glaciale.
Anche in Valtellina esistono alcune località dove si possono ammirare tali formazioni geologiche. In particolare è celebre e citata in tutti i testi di geologia alpina, la formazione delle piramidi di terra presso Postalesio, localmente note anche come i Pilun". Si tratta di un ripido declivio eroso che si affaccia sulla sottostante Valle di Postalesio, che si origina ai piedi dei Corni Bruciati e che é percorsa dal torrente Caldenno. Recentemente il fenomeno, da sempre meta di curiosi e di naturalisti, è stato valorizzato mediante un breve percorso escursionistico che permette di compiere il periplo delle erosioni. Si tratta di una brevissima passeggiata, molto facile e resa assolutamente sicura grazie alla ringhiera di legno che protegge i punti esposti. Sul tragitto si trovano anche alcuni terrazzi panoramici", che permettono al turista di ammirare ancor più facilmente i torrioni di terra sormontati dal grande pietrone che ne protegge la colonna. Considerata la brevità della gita e la vicinanza della località alla Strada Statale 38 dello Stelvio, ci sentiamo di consigliarla vivamente a tutti se non altro come divagazione nel corso di una giornata valtellinese, magari dedicata allo sci. Le Piramidi di Postalesio si trovano poco sopra il paese di Postalesio, piccolo borgo situato sul versante retico della Valtellina fra Berbenno e Castione. Siamo a pochi passi da Sondrio, in una delle zone climaticamente più favorevoli della media Valtellina. Il piccolo paese, di origini piuttosto antiche, conserva ancora alcuni interessanti esempi della tipica architettura rurale valtellinese. L'antica chiesa parrocchiale di San Martino, risalente al 1250 è oggi in stato di grave abbandono, ma testimonia i fasti del passato. La nuova parrocchiale è stata edificata nel 1774 ed è dedicata a S. Antonio Abate; da essa si gode una splendida veduta sul fondovalle e sulla media Valtellina.
Il paese è raggiungibile staccandosi verso sinistra dalla SS 38 circa tre chilometri dopo S. Pietro Berbenno. La strada risale il grande conoide di deiezione del torrente Caldenno, passando fra vasti prati e guadagnando quota per raggiungere il piccolo poggio ove si trova il cimitero del paese. Poco dopo si entra nell'abitato e, lasciando a destra una diramazione che verso destra porta a Castione, si prosegue fra le case portandosi a monte di esse. Il percorso prosegue con vedute sempre più aperte sul fondovalle e, con stretti tornanti, s'innalza fra boschi di latifoglie, per giungere infine al vasto parcheggio della Riserva Naturale delle Piramidi di Postalesio" tutelata con delibera regionale del 1984 e gestita direttamente dal Comune di Postalesio.
Lasciata l'auto s'imbocca un evidente sentiero che corre fra un vasto prato e il ciglio superiore del fenomeno erosivo. Il percorso permette di osservare in tutta la loro bellezza, le diafane formazioni terrose protette dal masso sovrastante. Si tratta in tutto di dodici formazioni di altezza variabile dai tre ai dodici metri, quasi tutte raggruppate su un ripido scoscendimento d'erosione. Alcune sono massicce e potenti, altre sottilissime come aghi e sicuramente molto fragili. Prestando attenzione, proprio all'inizio della salita, si potrà scorgere una piramide in potenziale formazione. Si scorge, infatti, un grosso masso che sporge dal terreno franoso. Sotto di esso, se le condizioni lo permetteranno, fra qualche centinaio d'anni si formerà la classica colonna di terra. Ammirato il fenomeno dall'alto, ci si abbassa ora entrando brevemente nel bosco per poi piegare a destra e raggiungere uno spalto panoramico posto a fianco delle erosioni. Lasciato questo punto si passa ai piedi delle piramidi che da qui assumono una nuova prospettiva, per certi versi un po' inquietante. Passando poco a valle di una piramide che sorge isolata dalle altre, la gita si conclude quindi con il ritorno al piazzale dell'auto.
La bellezza della località può però invitare ad altre divagazioni escursionistiche. Per questo consigliamo vivamente di proseguire a piedi lungo la strada che prosegue dal parcheggio ed entra nel fitto bosco. Dopo un breve e poco faticoso tragitto si giunge infine ad un bivio; prendendo la deviazione a destra si raggiunge, in breve, l'ampio e panoramico dosso erboso dove sorge la contrada di Ca Moroni. Il piccolo nucleo rurale è stato oggetto di recupero da parte di diversi proprietari che, a parte qualche eccezione, sono riusciti a mantenerne quasi intatte le caratteristiche originali. Altre antiche case non ancora ristrutturate mostrano le caratteristiche architettoniche della dimora rurale valtellinese.