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Escursioni - Monte San Bernardo (1020 m) sentinella della Valceresio

 
  1. Scheda
 
  • Zona: Varesotto
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E-121
  • Periodo consigliato: da maggio a novembre
  • Punto di partenza: Arcisate 390 m raggiungibile staccandosi a
  • destra dalla carrozzabile Varese-Porto Cersio-Ponte Tresa. Il borgo è raggiungibile anche in treno con la linea FS Milano-Gallarate-Varese-Porto Ceresio o in bus da Varese linee B32 o BC32.
  • Tempo di percorrenza: 3 ore
  • Dislivello: 610 m
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Bibliografia: Miozzi M. "Sentieri e mulattiere -30 escursioni tra Varesotto e confine svizzero", collana Guide Macchione; Macchione Ed. Germinaga (Va) 2003.
  • Cartografia: Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 90 «Lago Maggiore-Lago di Varese»; CNS 1:50.000 n° 296 «Chiasso»; in alternativa CNS quadro d'insieme 1:50.000 n°5007 «Locarno-Lugano».
 


 
mappa di Il Monte San Bernardo (1020 m) sentinella della Valceresio
  1. Percorso
 

Percorso

Passeggiata faticosa, questa, ma sicuramente di grande soddisfazione per gli amanti dei grandi spazi e dei panorami. Il percorso si svolge, infatti, lungo il ripido crinale del Monte Rho, grande montagna che domina a Nord il borgo di Arcisate. Pertanto in ogni momento lo sguardo può spaziare libero sulle cime circostanti e verso il Ceresio. La fatica termina presso la cima del Sasso delle Corna, oggi più noto come Monte San Bernardo, ove si trova una statua del santo collocata lassù nel 1933. Durante il primo tratto della salita e poi dal Passo del Vescovo in giù seguiremo l'antica via di comunicazione fra la Valceresio e la Valganna.
Da Arcisate ci si porta a monte del paese per imboccare la Via Lazzaretto che sale ben acciottolata e scandita dalle cappellette della Via Crucis che porta alla sovrastante chiesa di San Francesco da Paola (una possibilità consta nel raggiungere Piazza Garibaldi imboccare Via Riazzo e piegando infine a sinistra arrivare in Via Lazzaretto). Prima di giungere sul sagrato si piega a destra e si entra in una via che inizia a salire ripida passando fra alcune ville e fìancheggiando sulla sinistra un piccolo rio. Al termine della salita la strada si fa sterrata e piega destra per proseguire alla volta del Passo del Vescovo. Fatti alcuni tornanti, in corrispondenza di uno di questi si trova un cartello che indica sulla destra il sentiero panoramico Crocino-Monte Rho. Si abbandona la strada e si prende a destra, tagliando nel bosco sino a portarsi sul crinale meridionale del Monte Rho. A questo punto, con belle vedute sulla vallata sottostante inizia una ripidissima salita che senza un attimo di tregua porta dapprima sul Crocino ove campeggia una croce e quindi prosegue un po' meno ripida percorrendo una spalla della cresta e raggiungendo un vecchio ripetitore quadrangolare. Sempre nel bosco il sentiero prosegue sbucando poco dopo sulla vetta del Monte Rho caratterizzata da un globo stilizzato. Sotto i nostri piedi è possibile ammirare Arcisate ed il vicino laghetto Cicogna. Qualche cartello escursionistico indica il numero del percorso che dobbiamo seguire: il n° 17. Si procede comunque sempre sul crinale della cresta e dopo essere scesi ad una ampia sella boscosa con cartelli escursionistici (930 m) si riprende a salire, si lambisce un crocifisso sulla destra e poco dopo il sentiero s'impenna nuovamente. Rettilineo e terroso il tracciato termina infine sul piccolo ma meraviglioso poggio del Monte San Bernardo dove campeggia una piccola statua del santo. Il panorama è estesissimo. Ripresa la via di discesa si torna alla sella sottostante dove si trovano i cartelli escursionistici che sulla destra indicano la via verso la "Seconda Cappella", altro toponimo che identifica il Passo del Vescovo. Si scende ripidamente lungo un sentiero che sembra quasi un canale di scolo delle acque ed in breve si giunge presso la cappelletta della Madonna di Robi 820m, nei cui pressi si trova un punto di sosta con tavoli e panche. Qui inizia una strada sterrata che prosegue a scendere nei boschi, scandita da diversi cartelli indicatori per Arcisate. Si perviene così sulla strada sterrata che traversa il Passo del Vescovo collegando Arcisate con la Val Ganna. Verso sinistra si lambisce in breve la Seconda Cappella e si prosegue sulla sterrata che, dopo un tratto semi pianeggiante, inizia ad abbassarsi tornando al bivio con il sentiero panoramico imboccato all'andata.

  1. Approfondimento
 

Arcisate

Il punto di partenza della nostra gita è il popoloso borgo di Arcisate, uno degli undici comuni della Valceresio (la romana Valle dei ciliegi), da sempre importantissima direttrice per mercanti e pellegrini. La valle costituisce, infatti, una sorta di corridoio verso le Alpi che in questo settore sono facilmente transitabili attraverso il Passo del San Gottardo. Per questo tutta la Valceresio fu oggetto di una intensa antropizzazione già in epoca romana e forse anche prima. Testimonianze della romanizzazione del territorio risalgono già al II° III° secolo avanti Cristo per poi farsi sempre più frequenti per i secoli successivi.
Molta incertezza resta sull'origine del toponimo che ha visto numerose interpretazioni, a volte assai fantasiose come quella che lo voleva originato da Arx Isarcorum, ossia fortezza degli Isarci; ma questa tribù alpina era stanziata ben altrove.
Assai più credibile, vista l'importanza commerciale della Valceresio e dei suoi abitati, è la teoria che seguì la scoperta in loco di un'area sacra dedicata a Mercurio, dio romano dei commerci, noto anche come Arcesius.
Tale appellativo unito al suffisso celtico -ate sembra avere una maggiore possibilità di corrispondere al moderno Arcisate.
Un'importante testimonianza del glorioso passato di Arcisate è conservata al British Museum di Londra. In una teca, un cartellino con la scritta "Tesoro di Arcisate", mostra un complesso di vasi argentei, decorati recanti anche il nome del
proprietario, il romano Tito Uzio figlio
di Uzio.
Nel basso Medioevo Arcisate fu occupata dagli Insubri poi dai fratelli Berangario e Ugone Conti che furono spodestati dall'arcivescovo Arnulfo il quale donò i loro beni (e quindi anche Arcisate) alla Chiesa di Milano. Schieratasi con il Barbarossa contro i Comuni lombardi Arcisate fu soggiogata dalle milizie dell'arcivescovo Uberto da Pirovano e in seguito entrò sotto la signoria dei Visconti e degli Sforza. Nel 1742, Luigi XII re di Francia diede in feudo il territorio alla famiglia Arcimboldi e, all'estinzione di questa, il paese passò sotto i Visconti Borromeo Arese.
La chiesa parrocchiale di San Vittore, costruita nel 1563 incorpora le strutture di una chiesa più antica risalente al 1095, della quale resta, seppure malamente modificato, il campanile romanico. Il vicino battistero a pianta ottagonale potrebbe essere stato costruito sfruttando l'impianto di un tempio pagano anteriore al V° secolo. La vasca battesimale è di forma circolare.
L'importanza del paese è andata man mano crescendo nel tempo così come quella degli altri comuni della Valceresio. Nel '900 l'industrializzazione ha portato nuovo benessere e ha fatto aumentare di molto la popolazione. Arcisate è particolarmente nota per la produzione dei tendaggi che furono addirittura impiegati per arredare le splendide navi da crociera della flotta nazionale.
Ancor oggi, le tende prodotte ad Arcisate arredano
 alberghi, uffici e case di
 abitazione civile.


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