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Escursioni - Il Passo dell'Ables e il bivacco Provolino

 
  1. Scheda
 
  • Zona: Alta Valtellina
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E51
  • Periodo consigliato: da fine giugno a ottobre
  • Punto di partenza: Canareglia 1580 m, raggiungibile da Bormio percorrendo la S.S. 300 del Gavia fino a S. Nicolò (3.4 km), quindi deviando a sinistra per Madonna dei Monti e seguendo le indicazioni. Il parcheggio è situato un centinaio di metri oltre il centro abitato.
  • Tempo di percorrenza:  4.30 ore per la sola salita
  • Dislivello: 1470 m
  • Difficoltà: (T fino al termine della carrareccia) e poi EE (Escursionistica per esperti)
  • Bibliografia: Canetta N. - Corbellini G.  "Escursioni tra fortificazioni e trincee in alta Valtellina" - C.D.A. Torino 1999; Vannuccini M. "Parco Nazionale dello Stelvio, vol. I" - Nordpress Edizioni 1998
  • Cartografia: IGM 1:50.000 foglio n. 024 «Bormio»; Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 72 «Ortles-Gr. Zebrù-Monte Cevedale».
  • Informazioni locali: Consorzio Tourisport P.zza Magliavaca 23030 Valfurva (SO) tel +39 0342-935544; fax +39 0342-935342; E-mail: info@santacaterina.it
  • Guide alpine Ortler Cevedale; Guide alpine Alta Valtellina;
 
mappa di Il Passo dell'Ables e il bivacco Provolino
  1. Percorso
 

Percorso

Dal parcheggio di Canareglia 1580 m si imbocca direttamente la stradetta militare dell'Ables (segnavia 31), che sale in modesta pendenza tra i larici.

Dopo poche centinaia di metri si oltrepassano le baite della località Ortagiu 1625 m da dove si ammira un primo scorcio sulle pareti della Reit. Più in alto si attraversano i pascoli di Plazzanecco, oltre i quali i pendii divengono più scoscesi e rocciosi. La carrareccia attraversa alcuni canaloni sorretta in alcuni tratti da alti muri a secco. Ora i pini mughi creano fitte macchie, alternate a radure, dove è facile avvistare cervi e camosci. La vista è magnifica, soprattutto verso est dove spiccano le eleganti piramidi del Monte Confinale, del Pizzo Tresero e del Corno dei Tre Signori. Tralasciata la deviazione per l'Alpe Solaz superiore, presso un tornante, si nota al margine della strada uno strano manufatto di forma circolare; si tratta di una calchera, ossia di un rudimentale forno con il quale si cuoceva" la roccia calcarea per ricavarne calce, forse necessaria alla costruzione della strada militare. Con un ultimo traverso a sinistra, verso la Val d'Uzza, si giunge al termine della carrareccia. Al suo posto una mulattiera ben segnalata sale verso destra, incidendo alcuni ghiaioni, per portarsi in una zona di pascoli.

Solo la prateria dell'orizzonte alpino trova modo di crescere lungo questi ripidi pendii culminanti nel breve piano dell'Alpe Cristallo 2500 m circa. Il tracciato si innalza lungo una costola ai piedi delle pareti rocciose della Reit. L'ambiente è molto suggestivo, con le rocce che incombono e il vasto panorama verso la conca di Bormio e l'alta Val Zebrù, dove si distinguono il Gran Zebrù e il Monte Cevedale. Molto in alto, circa un centinaio di metri sotto la cresta, l'ardito tracciato, in numerosi tratti crollato, piega decisamente a destra (est), transitando fra torrioni e pinnacoli creati dall'erosione nella roccia calcarea, dove non è difficile avvistare l'aquila. Superata anche una galleria, si giunge a un bivio nei pressi dello spartiacque: a sinistra si sale al Bivacco Provolino 3050 m, ricavato dal riattamento di una baracca militare, sempre aperto ma dotato solamente di 7 cuccette; a destra, invece, l'originario tracciato della mulattiera porta al Passo dell'Ables 3010 m, dal quale la vista si apre sulla Valle dei Vitelli e sugli altopiani dello Stelvio. Qui, durante la Grande Guerra, si trovava la prima linea italiana. Lungo la Cresta Reit si possono facilmente osservare numerosi resti di appostamenti d'artiglieria e baraccamenti ma è bene non avventurarsi verso Nord, sulla Vedretta del Cristallo, se non attrezzati alpinisticamente.

Un abbinamento interessante per compiere il percorso è quello tra mountain-bike, utilizzabile fino al termine della carrareccia, e trekking da quel punto fino al Passo dell'Ables.

Variante

il tracciato integrale della strada militare dell'Ables parte da Uzza (2.6 km da Bormio) e il suo imbocco, segnalato da un cartello del Parco Nazionale dello Stelvio, è situato presso una cappelletta. Questo tratto, fino a Canareglia, è ugualmente ben percorribile e necessita di circa 45 minuti di cammino.

E' possibile, invece, abbreviare leggermente il percorso raggiungendo in auto la località Plazzanecco 1691 m e parcheggiando all'entrata del centro abitato (indicazioni da Madonna dei Monti), immettendosi quindi nella strada militare dell'Ables a monte di Canareglia.

  1. Approfondimento
 

La lunga strada degli alpini

Il percorso che abbiamo scelto di proporvi è il medesimo che, durante la Grande Guerra, gli alpini dovevano coprire per portarsi sulla linea principale del fronte. Colonne di uomini, muli affardellati salirono lungo l'infinita serie di tornanti della mulattiera che partendo dalla Valfurva li avrebbe condotti sino al Passo dell'Ables. Migliaia di passi hanno calcato le pietre del percorso, passi sicuramente mossi con animo poco incline all'allegria e alle facezie. Per fortuna oggi l'umore, come gli scopi che ci muovono sono completamente diversi. Raggiungere "per turismo" il Passo dell'Ables e il bivacco Provolino rappresenta un sano esercizio fisico accompagnato dalla quasi certezza di avvistare gli animali del Parco Nazionale dello Stelvio: camosci, stambecchi, picchi, marmotte e aquile. Il paesaggio sulla Valfurva si va ampliando mano a mano si guadagna quota lungo il ripido versante; si fa suggestivo quando si entra nel selvaggio mondo di pietra della Cresta Reit passando attraverso i pinnacoli rocciosi delle sue pareti; muta improvvisamente quando, in cima, ci si affaccia sulla Valle dei Vitelli ed i ghiacciai dello Stelvio. Verso destra si allineano le vette che compongono il lunghissimo crinale, il Monte Cristallo, la Punta degli Spiriti, la Punta Payer. Verso Nord è visibile la Valle del Braulio e più lontano le tormentate creste rocciose del Piz Umbrail. Anche i meno appassionati di opere militari, non potranno restare indifferenti davanti ai numerosi resti di trincee e fortificazioni, significative testimonianze di come si dovesse presentare questo settore del fronte durante la Grande Guerra e di quali potessero essere le condizioni di vita degli uomini qui impegnati. La mulattiera stessa sulla quale muoviamo i nostri passi è un'opera veramente ammirevole.

La Cresta Reit e il Passo dell'Ables

La Cresta Reit è l'imponente montagna di Bormio e domina tutta la conca della "magnifica terra" con le sue alte muraglie calcaree ai cui piedi si spandono grigie colate di detriti e ghiaioni che contendono lo psazio ai pini mughi. Non esiste una cima ben definita poiché la montagna si presenta come un lungo crinale, il punto di maggiore elevazione raggiunge i 3099 m e si trova poco ad oriente rispetto al Passo dell'Ables. La grande parete presenta un dislivello variabile da  200 a 700 metri e si stende per oltre cinque chilometri partendo dal Crap dell'Aquila, bella punta rossastra sovrastante la strada dello Stelvio, fino al Passo dell'Ables.
La complessa orografia della parete mostra un susseguirsi di valloni, gengie detritiche, speroni più o meno compatti e tratti meno ripidi che raggiungono quasi il crinale. In uno di questi settori "facili" è stata tracciata la mulattiera che raggiunge il Passo dell'Ables. Il passo, 3012 m, geograficamente solo un modesto intaglio difficilmente individuabile lungo la cresta spartiacque tra Cresta Reit e Monte Cristallo, durante la Grande Guerra assunse una grande importanza strategica. Vi si trovava, infatti, la prima linea italiana. La vicinanza del valico con Bormio, inoltre, consentiva un comodo e relatrivamente sicuro passaggio di rifornimenti, uomini e munizioni destinati a tutti gli appostamenti militari della zona a Sud dello Stelvio. Per questo motivo venne decisa la costruzione della strada dell'Ables che, in modesta pendenza, consentiva di raggiungere il passo omonimo direttamente da Bormio e, cosa molto importante, tenendo gli uomini al riparo dell'artiglieria nemica. Il tracciato militare copriva una distanza di 16 km, con una pendenza media del 10% e una larghezza variabile tra 2,5 e 3 metri. Nella stagione invernale i rifornimenti al Passo dell'Ables erano garantiti da una teleferica che partiva direttamente dal fondo della Valfurva. Nei pressi del valico e del Bivacco Provolino si trovano ancora alcuni ricoveri scavati nella roccia, postazioni di artiglieria, camminamenti e resti di filo spinato. Le linee austriache erano situate a Nord e a Nord-est; occupavano il Monte Scorluzzo, la Cima del Chiodo e, contendendoselo con gli italiani, il Monte Cristallo.

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