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Escursioni - Il Bivacco Linge 2289 m e l'alta Valle delle Messi

 
  1. Scheda
 
  • Zona: Val Camonica
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E-118
  • Periodo consigliato: Da fine giugno a novembre.
  • Punto di partenza: Per il percorso A si parte dalla SS 300 del Passo di Gavia presso il Km 28, poco a valle del valico sul versante bresciano.
  • Per il percorso B da Sant' Apollonia 1580 m. Il piccolo nucleo si raggiunge staccandosi a sinistra dalla strada per il Passo di Gavia circa 5 chilometri dopo Ponte di Legno.
  • Tempo di percorrenza: 2 ore per il percorso A; 4-5 ore per il percorso B
  • Dislivello: 100 m circa, prima in discesa e al ritorno in salita per il percorso A; 710 m per il percorso B
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Bibliografia: Belotti W. "La Valle delle Messi e la Val di Viso"; Nordpress, Chiari (Bs), 1995.
  • Cartografia: IGM 1:50.000 «Ponte di Legno»; Carta escursionistica Kompass 1:50.000 n° 72 «Ortles-Gr. Zebrù-Monte Cevedale».
 



 
mappa di Il Bivacco Linge 2289 m e l'alta Valle delle Messi
  1. Percorso
 

Percorso

Percorso A

Raggiunto il km 28 della strada del Gavia si nota una stradina sterrata che scende verso sinistra (salendo), trovato una posto per l'auto, mettiamo piede sulla stradella e iniziamo una breve discesa che, dopo aver traversato un valloncello, termina presso una baita costruita presso le rive del Lago Nero 2386 m, nelle cui acque si specchia la magnifica Punta di Pietra Rossa. Seguendo l'indicazione per il sentiero n° 58, aggiriamo sulla destra (Nord) le sponde del Lago Nero costeggiandole, per puntare infine verso Ovest e, scavalcata una dorsale, entrare nel Vallone di Savoretta. Con andamento a mezza costa attraversiamo il vallone, superando il torrente di fondovalle grazie ad un ponte. Continuiamo poi salendo fino a raggiungere la dorsale che forma il prolungamento del crestone Sud della Cima degli Stambecchi e che delimita il versante occidentale del vallone. Una volta raggiunto il crinale si perde quota per un centinaio di metri e si supera un esposto settore di roccette, reso più sicuro da alcune catene metalliche. Oltre questo tratto, entriamo nella conca superiore di Valmalza che aggiriamo completamente con un lungo traversone fino ad un dosso erboso da dove, scendendo di poco, arriviamo al bivacco.

Percorso B

Dal piazzale parcheggio, oltre il quale la strada della Valle delle Messi è interdetta al normale traffico, si prosegue lungo la carrareccia superando i nuclei  di Case degli Orti e di Case Pradazzo. Circa un km dopo quest'ultima località lasciamo la strada di fondovalle, che conduce verso le Baite di Valmalza, per imboccare sulla destra un sentierino (segnavia n°57) che s'inerpica lungo il versante sinistro orografico della valle delle Messi. Uscendo gradualmente dal bosco raggiungiamo la Baita Gaviola 2112 m, da dove un tracciato prosegue ancora in salita tenendosi a destra del piccolo Rio Gaviola; lo attraversiamo verso sinistra, appena a valle della massicciata della carrozzabile per il Passo di Gavia e, poco dopo, ci immettiamo su una sterrata proveniente dalla suddetta strada. In pochi passi raggiungiamo una baita costruita presso le rive del Lago Nero 2386 m, nelle cui acque si specchia la magnifica mole della Punta di Pietra Rossa. Da qui procediamo fino al Bivacco Linge mediante il Percorso A.
Una volta alla meta, per la discesa, dal bivacco si procede verso Sud-est (sentiero n°58) traversando la conca prativa fino al suo ciglio. Da qui il sentiero scende superando un gradone roccioso per poi proseguire nel vallone sottostante tenendone la destra orografica. Più in basso attraversiamo il torrente e, dopo una serie di tornanti, giungiamo nei pressi delle fatiscenti Baite di Valmalza, sovrastate da alte pareti di erbe e rocce. Man mano si scende il tracciato si allarga fino a trasformarsi nella strada sterrata che, tenendo ora la sinistra orografica della Valle delle Messi, ci riporta a Sant' Apollonia.

  1. Approfondimento
 

La strada del Passo del Gavia

La gita breve che vi presentiamo per questo mese costituisce un breve percorso poco faticoso, ma di notevole interesse. La passeggiata permette di entrare nel selvaggio e desolato mondo alpestre dell'alta Valle delle Messi che nasce fra questi monti, ai piedi del circo montuoso che va dalla Punta di Pietra Rossa 3283 m, ad Ovest, fino al Corno dei Tre Signori 3360 m, ad Est. Questo tratto di cresta è particolarmente importante perché vi si trova anche il celebre Passo di Gavia, storicamente legato alle vicende della Grande Guerra e, poi, ad alcuni dei più grandi cimenti del Giro d'Italia. In aggiunta abbiamo inserito un percorso un po' più lungo e completo, adatto a chi se la sentisse di camminare per più di due ore.
Trovandosi nelle vicinanze del Passo del Tonale, il Gavia è anche strategico punto di transito commerciale fra le valli Camonica, Valtellina e Val di Sole, ma poco si sa sulla strada, o meglio, sulla mulattiera che lo percorreva prima che, durante la Grande Guerra, fosse costruita la nuova strada.
Sicuramente noto e percorso fin dalla preistoria, il Gavia conobbe una certa importanza in epoca medioevale in quanto consentiva un discreto transito fra le terre della Repubblica di Venezia, l'alta Valtellina e le regioni di lingua germanica. Una volta arrivati al passo da Ponte di Legno, mercanti e pellegrini scollinavano verso Santa Caterina, proseguivano per Bormio e, grazie alla Via Imperiale d'Alemagna, vacavano il Passo di Fraele, guardato dalle due torri ancor oggi esistenti, per poi entrare in Engadina e procedere verso Nord.
Il tracciato dell'antica mulattiera non ricalcava quello della carrozzabile moderna. Una volta giunta all'imbocco della Valle delle Messi, la via ne percorreva il fondovalle passando per Sant Apollonia e altri minuscoli nuclei, per poi risalire, ripidissima, la destra orografica della valle. Verso i 2230 metri, poco sopra la Baita Gaviola c'è la fonte dell'Acqua Benedetta nei cui pressi si trova una rozza lapide recante la data del 1691. Da qui la mulattiera lambiva sulla destra il Lago Nero e proseguiva monotona fino al Passo di Gavia dove forse si trovava un rudimentale punto di ricovero e di sosta.
Ancor oggi, chi percorra la strada del Gavia salendo da Ponte di Legno, può rendersi conto della difficoltà di questi ambienti: altissimi pendii, ripidi e scabri, sono il terreno ideale per le valanghe che, oltre ad essere un pericolo per gli uomini, creano costanti danni alla viabilità. La nomea delle difficoltà opposte dall'attraversamento del Gavia gli valse il poco lusinghiero, ma calzante  appellativo, di "Passo della Testa di Morto". Non meno pericolosa era la strada carrozzabile costruita durante il primo conflitto mondiale, in particolare era veramente impressionante il tratto della Valle delle Messi e proprio qui, nel 1954, un camion militare con 18 alpini a bordo uscì di strada provocando un'ecatombe.

A cavallo di due gruppi montuosi

Il Passo del Gavia è anche il punto di separazione fra due massicci. A occidente si stende il ben poco noto (ancor oggi) massiccio Serottini-Pietra Rossa, a oriente si trova invece il grande gruppo Ortles-Cevedale noto per gli estesi ghiacciai che ne ricoprono parte del territorio. In questo punto, e cioè al Gavia, è difficile rendersi conto delle differenze fra i due nodi montuosi: nei dintorni, rocce e profili sono molto simili.  Il meno noto massiccio Serottini-Pietra Rossa comprende una piccola catena montuosa che si stende dal Passo dell'Aprica al Gavia e appare come la logica prosecuzione ad oriente delle Alpi Orobie. Sul versante valtellinese l'unica valle di grande importanza è la lunga Valle di Rezzalo che dal paese di Le Prese entra verso Est e raggiunge lo spartiacque con la Valle di Gavia al Passo dell'Alpe. Sul versante camuno da Edolo verso Ponte di Legno si sussegue una serie di vallate sempre più importanti che iniziano con la Valle del Mortirolo, cui fanno seguito le valli Grande, Canè e delle Messi. A partire dalla Val Grande e dalla Val di Rezzalo questo selvaggio comprensorio montuoso fa parte del Parco Nazionale dello Stelvio.

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