Testata per la stampa

Escursioni - Il Salto degli Sposi e le foreste del Monte Scanapà

 
  1. Scheda
 
  • Zona: Val Seriana
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E-123
  • Periodo consigliato: da giugno ad ottobre
  • Punto di partenza: Passo della Presolana 1260 m. Il valico si raggiunge percorrendo la carrozzabile della Val Seriana fino a poco oltre Ponte Nossa. Si prende poi a destra per Clusone proseguendo fino al valico. In alternativa si può giungere a Clusone anche da Lovere percorrendo la carrozzabile della Val Borlezza. Bus Linea E15, Bergamo-Clusone-Bratto, oppure Linea Bus Autostradale E25, Milano-Passo della Presolana. Servizio bus da Lovere per Clusone, linea E43 Bergamo Trasporti Est. Da Clusone coincidenza con le linee E15, E24a o E25.
  • Tempo di percorrenza: 5 ore
  • Dislivello: 200 m; percorso anulare
  • Difficoltà: T (Turistica)
  • Cartografia: Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 104, «Foppolo-Val Seriana»
  • Informazioni locali: La gita traversa la Foresta Regionale della Valle di Scalve sul confine fra le province di Brescia e di Bergamo. Si tratta di una piacevole passeggiata immersa nel verde che si arricchisce di interessanti vedute e della visita al dirupo del Salto degli Sposi da quale si gettarono due giovani sposi polacchi, il compositore Massimiliano Prihoda e la pittrice Anna Stareat a suggellare il loro eterno amore.
 


 
mappa di Il Salto degli Sposi e le foreste del Monte Scanapà
  1. Percorso
 

Percorso

Circa 200 metri prima del valico della Presolana, sul versante Bresciano, sulla sinistra della strada (salendo) si trova un vasto piazzale, punto di partenza di una sterrata al cui inizio si trovano i cartelli escursionistici per il Colle di Vareno e per il vicino Salto degli Sposi, che si raggiunge deviando a sinistra poco dopo essere partiti. Dal panoramico spalto si torna indietro di pochi metri e, presso una panca di pietra calcarea, si risale un prato sulla sinistra seguendo una traccia che in breve torna sulla sterrata. La strada s'inoltra pianeggiante nella foresta verso Sud (sinistra), sovrastata dalle pareti calcaree del Monte Scanapà; negli squarci fra la vegetazione appare verso Nord anche il Salto degli Sposi e alle sue spalle la complessa architettura delle cime satelliti alla Presolana. Nel silenzio del bosco arriviamo all'ingresso della Foresta Regionale della Valle di Scalve e poco dopo all'area di sosta di Castell'Orsetto. A destra si diparte il sentiero per la vicina foresteria ERSAF e a sinistra, poche decine di metri più avanti, scende il "Sentiero didattico dell'Orso" che compie il giro della falesia di Castell'Orsetto. Qui, come già a volte lungo il percorso, simpatiche figure in legno, a volte un po' inquietanti, ci ricordano i lavori tradizionali legati al bosco. La sterrata continua pianeggiante ed infine sbocca su una breve stradina che sale, ripida, verso destra e, oltre una cappella dedicata alla Madonna, giunge al Colle del Vareno. Si piega a destra e poi subito a sinistra imboccando la strada che, passando fra il campo di bocce ed il sottostante campo di basket porta verso il condominio Azalea (indicazioni). Prima del condominio, si prende a sinistra un tratturo che, in un prato con alcuni ruderi, diventa sentiero e rientra nel bosco. Poco dopo in una radura con area di sosta, dei cartelli escursionistici indicano di imboccare il sentiero di sinistra dei due che da qui si dipartono. Dopo un tratto in leggera discesa, il sentiero prosegue a mezza costa con diversi saliscendi, per risalire infine alla sella posta a monte di un torrioncino roccioso, ove si trova un'altra area di sosta molto panoramica. Si arriva poi ad una sterrata che si segue verso destra fino ad un prato; qui si continua a sinistra su un sentiero che tocca un'altra area di sosta per poi, rientrare nel bosco. Lasciato a sinistra il bivio per Bratto, si prosegue in leggera salita e poco dopo si incrocia una pista da sci; la si traversa e, dopo un tratto di bosco, si riemerge su un'altra pista che si taglia in leggera salita raggiungendo una sterrata che verso sinistra conduce al Passo della Presolana.

  1. Approfondimento
 

Il mistero dei due sposi

La vicenda dei due sposi artisti è avvolta nel mistero. Nessuno ha mai saputo spiegare cosa sia realmente accaduto quel tragico giorno del 1871. Massimiliano Prihoda, di professione musicista, aveva, presso il paese di Dorga, alcuni parenti ivi stabilitisi durante la dominazione asburgica. Giunto in Italia nella primavera del 1871 per un concerto della Scala, Prihoda si recò a far visita ai parenti di Dorga che da poco avevano acquistato un grande appezzamento presso il Passo della Presolana.
Sul ciglio di un'alta falesia affacciata sulla Valle di Scalve e sulla Val Camonica, nella contemplazione della natura, il giovane artista passava molto tempo a scrivere spartiti. Il luogo gli piacque così tanto che poco dopo vi tornò con la giovane moglie, Anna Stareat, sperando in cuor suo di stabilirvisi definitivamente.
Sistemati i suoi affari in patria, sul finire dell'estate, la coppia tornò nei pressi del Passo, a Donico, dove trovò alloggio. Iniziò per i due amanti un periodo sereno e dolcissimo durante il quale uscivano spesso assieme a contemplare le bellezze della natura, affacciati dalla falesia preferita di Massimiliano, subito chiamata "il Belvedere". Lassù, Anna affermata pittrice, traeva ispirazioni per i suoi quadri ed il marito musicava libretti di opere.
Presto, per tutti gli abitanti del posto i due divennero "gli sposi" e nulla sembrava poter turbare il clima di pace e serenità che li circondava. Invece, un mattino di inizio autunno il guardia boschi di Angolo, Bortolo Dovina, passando ai piedi della falesia, incappò nei corpi senza vita dei due giovani sposi. Cosa sia accaduto nessuno lo sa: pare che, nell'incanto delle luci serali seguite ad un violento temporale, alcuni testimoni abbiano visto i due sul dirupo, entrambi vestiti a festa. Anna stava dipingendo il ritratto del marito sullo sfondo del Pizzo Camino, mentre Massimiliano stava completando qualche sonata, forse dedicata alla moglie. Poi il mistero. I due sono scivolati per qualche passo falso? Si sono gettati abbracciati nel vuoto per suggellare e fermare nel tempo il loro grande amore? Quel che è certo è che da allora quel dirupo fu detto il "Salto degli Sposi".
I corpi dei due sposi furono sepolti nel vicino piccolo cimitero dove fino a pochi anni or sono era ancora visibile la lapide della loro tomba.
Curiosamente, pare che il ritratto che Anna fece al marito quel tragico giorno sia stato casualmente riscoperto a Bombay (India) al Prince of Wales Museum of Western India e che anche lo spartito cui stava lavorando Massimiliano possa essere fra quelli recentemente trovati nella biblioteca del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo.

Stampa la pagina