Escursioni - Il sentiero didattico di Curiglia e Monteviasco

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Il sentiero didattico di Curiglia e Monteviasco»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Varesotto
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: A32
  • Periodo consigliato:  da maggio a novembre
  • Punto di partenza: Stazione funivia per Monteviasco in località Ponte di Piero 550 m. Vi si giunge da Luino imboccando la strada per Dumenza e quindi per Due Cossani e Curiglia. Oltre questo borgo la strada scende leggermente portandosi sul fondo della Valle Veddasca per terminare presso la partenza della funivia.
  • Tempo di percorrenza:  4-5 ore per l'intero giro
  • Dislivello:  531 m circa
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Bibliografia: Miozzi M. "Sentiero e mulattiere   30 escursioni tra Varesotto e confine svizzero"; Macchione Editore, Varese 2003.
  • Cartografia:  Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 90 "Lago Maggiore-Lago di Varese".
  • Informazioni locali: orari funivia di Monteviasco
 
L'anello didattico Curiglia-Monteviasco

Percorso

Dal piazzale della funivia per Monteviasco si sale in paese o con il mezzo a fune o tramite la bella mulattiera lastricata costruita tra il 1813 ed il 1823. Scandita da circa 1400 gradini la mulattiera sale inizialmente ripida con alcuni stretti tornanti, lambisce una cappelletta e prosegue nel castagneto prendendo quota con regolarità. Poco dopo la grande edicola votiva del Redentore, si raggiunge il Santuario della Madonna della Serata, alle porte di Monteviasco e si entra fra le case seguendo una delle due alternative che si presentano. Quella di destra passa davanti al monumento ai caduti la cui stele è curiosamente e simpaticamente sostenuta da quattro scarponi militari. Visitato il borgo si prosegue uscendone dalla parte opposta, lungo la mulattiera che s'addentra, inizialmente pianeggiante, nella Valle Viascola. Poco dopo si affronta una ripida salita che termina su un poggio ove sorge un'altra piccola edicola votiva. Ora il tracciato procede a mezza costa lungo la destra orografica della valle e raggiunge la diruta Alpe Polusa, dove sulla sinistra si stacca la deviazione per il Passo Agario. Con splendide vedute si procede in ambiente solitario e selvaggio traversando alcune vallette e passando altri gruppi di baite ormai abbandonati. Traversata la profonda diramazione settentrionale della valle, il sentiero ne esce per poi risalire sulla dorsale ove, ormai mascherate dalla vegetazione d'alto fusto sorgono le case dell'Alpe Cortetti. Il luogo emana un fascino intenso e non si può che restare stupiti dalla estensione dell'abitato. Abbandonate da anni, le baite sono ancora ben conservate; merito della sapiente tecnica costruttiva. Un cartello esplicativo illustra meglio l'architettura e lo stile di vita dei locali alpigiani; un altro è dedicato alle vicine incisioni rupestri. Dopo un breve tratto, il sentiero scende ripido e con parecchi tornanti, per raggiungere il fondo di un valloncello roccioso, che si traversa grazie ad un ponticello (non sempre presente), per poi riprendere il suo andamento a mezza costa. Traversato un altro importante torrente, ci si porta finalmente sul versante opposto della valle (ad inizio stagione o in caso di forti può esserci qualche difficoltà di attraversamento). Poco dopo il sentiero si trasforma in una strada sterrata che, mantenendo più o meno la stessa quota, traversa una bella quanto ariosa foresta di faggi. Si esce dunque gradualmente dalla Val Viascola, apprezzando alcune belle vedute su Monteviasco che appare sul versante opposto della valle. Lo sterrato termina in uno slargo posto poco a monte delle case di Viasco, ben visibili sulla destra. Si prosegue ora su strada asfaltata scendendo alle vicine case di Curiglia (avendo tempo si consiglia una breve visita al paese e al cinquecentesco Santuario del Tronchedo posto all'ingresso meridionale del paese) da dove, seguendo verso destra le indicazioni "Funivia Monteviasco", si percorre la strada che in leggera discesa riporta al piazzale di partenza. Ovviamente il percorso può essere effettuato nei due sensi. 

Monteviasco e le sue bellezze

Gita poco faticosa che può essere condotta nei due sensi di marcia. E che richiede solo qualche attenzione dopo forti recenti piogge o a fine inverno quando il disgelo può ingrossare i numerosi torrentelli che si devono traversare. Cartelli esplicativi sul percorso raccontano la storia naturale di questi luoghi e degli uomini che li hanno abitati e colonizzati da tempi antichissimi. Il Sentiero didattico Curiglia-Monteviasco è un percorso alla portata di tutti che compie il giro della piccola ed incassata Valle Viascola al cui ingresso, sulla destra orografica sorge il paese di Monteviasco. Monteviasco è un compatto gruppo di case antiche strette a pugno e sorvegliate da una grande chiesa, situato lungo l'ombroso versante sinistro orografico della Val Veddasca, sulle pendici del Monte Pola. In questi ultimi anni, un'intensa e fortunata campagna informativa ha portato il paese alla ribalta dei media e a più riprese s'e n'è parlato in TV o sui giornali. La sua peculiarità? Essere uno dei pochi paesi ancora abitatati tutto l'anno dove non arriva la strada carrozzabile. Sono ancora una dozzina le persone che anche d'inverno non scendono a valle. Unico collegamento veloce col fondovalle è una funivia di recente costruzione (1988), che ha consentito di conservare e rivitalizzare il borgo. In una ventina d'anni, infatti, molte cose sono cambiate a Monteviasco, cominciando dalla nascita di diversi luoghi di ristoro che nei weekend e nei periodi di vacanza ospitano i numerosi turisti che, a piedi o in funivia giungono in paese. Anche tutto il territorio circostante è stato oggetto di recupero, puntando soprattutto al turismo escursionistico. Sono dunque stati ripristinati antichi sentieri per gli alpeggi, sono stati creati altri percorsi come, in particolare, il Sentiero Didattico che consente di compiere uno splendido anello fra Curiglia e Monteviasco. La presenza di siti con incisioni rupestri indica che la zona fu frequentata dall'uomo in epoche antichissime, forse già prima dell'età del bronzo. Tuttavia l'epoca di fondazione del paese è incerta, esiste solo una leggenda che lega la sua costruzione a quattro malfattori che si rifugiarono quassù per sfuggire alla legge, insieme a quattro ragazze che avevano rapito. Il borgo è quasi totalmente costituito da edifici con muri a secco, i più alti dotati di "lobbie", terrazzi di legno che occupano le facciate esposte a mezzogiorno. Strette viuzze lastricate s'intersecano fra passaggi coperti e minuscoli slarghi e tutto l'abitato ruota attorno alla grande chiesa dedicata ai S.S. Martino e Barnaba. Più importante è forse il piccolo Santuario della Madonna della Serta che si trova al termine della mulattiera che giunge in paese da Ponte di Piero. Il luogo è assai caro agli abitanti e pare sia stato costruito nel 1712, da un certo Giovanni Ronzoni, scampato ad un'infezione procurata dal fendente tiratogli da suo fratello durante una lite per il possesso di alcuni castagni. Pochi anni dopo la Madonna della Serta compì un altro miracolo e poi altri ancora cosicché, diffusasi la sua fama, la popolazione volle dare maggior dignità al tabernacolo originario e nel 1890 fu eretto un tempietto a pianta ottagonale, poi sostituito nel 1933, con l'attuale costruzione a croce greca che contiene i numerosi ex voto dei miracolati. Vale la pena di ricordare che 1945, il Cardinale Schuster elesse il Santuario a sede del Giubileo Mariano di ringraziamento per gli scampati pericoli della guerra. Ogni 25 maggio Monteviasco è in festa per la Madonna della Serta. A vedere il gran numero di visitatori che ogni anno frequentano questa remota parte delle montagne lombarde, non si può che restare meravigliati del successo che possono avere certe iniziative turistiche ben pilotate e di basso impatto ambientale. L'esempio di Monteviasco potrebbe essere seguito da molti altri paesi che versano in condizioni simili, vien da pensare ad esempio a Codera in Val Chiavenna o a Dagua in Val Malenco. Con un investimento modesto si otterrebbe un duplice risultato, evitare lo spopolamento della montagna e portare una risorsa economica nuova e sostenibile. 

  • Il paese di Monteviasco visto alla partenza della gita presso Curiglia
  • Le baite abbandonate dell'Alpe Cortetti, nei cui pressi si trovano diversi massi con incisioni rupestri
  • Attraversamento del torrente che scorre nel vallone che separa Curiglia da Monteviasco
  • Nelle vicinanze dell'Alpe Fontanella, sul percorso alla volta di Monteviasco
  • Il piccolo monumento ai caduti di Monteviasco
  • Scendendo al termine della gita lungo la bella mulattiera di Monteviasco