Cicloturismo - Da Colico a Novate Mezzola attraverso il Pian di Spagna

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Da Colico a Novate Mezzola attraverso il Pian di Spagna»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Val Chiavenna
  • Tipo: Escursione cicloturistica
  • Periodo consigliato: da aprile a ottobre
  • Punto di partenza: Stazione ferroviaria di Colico
  • Tempo di percorrenza: 3/4 ore
  • Lunghezza: 18,5 km solo andata
  • Dislivello: percorso complessivamente pianeggiante
  • Difficoltà: TC (ciclo turistica)
  • Cartografia: Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 «Chiavenna-Val Bregaglia»
  • Informazioni locali: Trasporti Regione Lombardia ; Meteo Lombardia ;   Riserva Naturale del Pian di Spagna-Lago di Mezzola
 
 
mappa di Colico-Novate Mezzola

Percorso

Dalla stazione ferroviaria di Colico, sfruttando un sottopassaggio, si scende in Viale Padania, si volge a destra per poche decine di metri e si piega a gomito a sinistra in Via alle Torri che ben presto sbocca nella Via Montecchio Nord. Si va ora a destra fino a un'area di svago e al piazzale parcheggio dei camper sul cui fondo, prima dell'ingresso di una villa si imbocca un camminamento delimitato da un'alta rete che porta in riva al lago. Da qui si segue la costiera passando ai piedi del versante settentrionale del Montecchio Nord.
In alternativa, dalla stazione si può seguire la Via Nazionale in direzione Lecco fino all'incrocio con Via Sacco. Si piega a destra in questa via fino al porticciolo, dove sulla destra inizia la Via Montecchio Nord.
Abbandonata la riva del lago, si traversa una pianura arrivando sulla sponda sinistra orografica dell'Adda che si costeggia volgendo verso Est percorrendone il rettilineo argine, frutto delle opere di regimazione promosse nel Medio Evo dagli spagnoli per favorire un migliore deflusso dell'Adda nel lago. Il percorso lambisce le ombrose pendici settentrionali del secondo dei tre Montecchi di Colico, il Montecchio Nord, sul quale sorge il Forte Lusardi. Sul più orientale dei Montecchi, non nominato dalle carte, si trovano i ruderi del Forte di Fuentes raggiungibile dalla pista ciclabile con una breve deviazione sulla destra (dopo circa 2,2 km dalla partenza si prende a destra Via Erbola e dopo altri 200 m circa si imbocca sulla sinistra la stradina che in breve sale alla fortezza). Questo primo tratto si svolge su terreno sterrato e termina dopo 4,5 Km in corrispondenza del sottopassaggio che permette di traversare la SS36 dello Spluga. Abbandonato il Sentiero Valtellina che prosegue rettilineo verso Est, saliamo sulla statale e ci portiamo sulla sponda opposta del fiume, per poi traversare (ATTENZIONE!!!!) la Statale e la linea ferroviaria immediatamente dopo il ponte. Una discesina porta a uno slargo da dove si prende a destra (cartello indicatore) imboccando una strada di campagna che dopo un tratto verso Nord piega decisamente verso Ovest fra i terreni coltivati e dopo circa 2 km dal ponte sull'Adda giunge a un bivio. Si prende ora a destra traversando verso Nord il Pian di Spagna con splendide vedute sui monti circostanti, a Sud la piramide del Legnone, a Nord-est il torrione roccioso del Sasso Manduino e sullo sfondo la larga sagoma del Pizzo di Prata. Si perviene così al gruppo di case di Fabbrichetta al cui termine si incrocia la SS430 proprio all'imbocco del Ponte del Paso tramite il quale la Statale traversa la Mera per iniziare a percorrere la sponda occidentale del Lario. Traversata la strada, seguiamo per pochi metri la sponda sinistra orografica della Mera, per poi piegare a destra costeggiando brevemente (ottimo marciapiede sulla sinistra) la rettilinea carrozzabile che conduce verso Nuova Olonio. Dopo circa 1 km lasciamo questa direttrice deviando a sinistra per riprendere una sterrata che percorre la porzione settentrionale del Pian di Spagna e, dirigendo verso Nord-est, oltre le case di Bocca d'Adda, giunge presso un passaggio a livello che immetterebbe sulla SS 36. Si piega allora a sinistra (cartelli), iniziando a costeggiare la ferrovia per giungere sulla sponda del lago di Mezzola. Grazie ad un sottopassaggio si traversa la ferrovia e ci si porta sulla vecchia SS36 per poi riattraversare i binari in corrispondenza della rupe di San Fedele (14 km da Colico; Galleria di Mina). Una breve galleria porta infine alle prime case di Verceia. Ora il percorso, sempre perfettamente segnalato, si tiene costantemente in riva al lago e dopo altri 2 km giunge alle porte di Campo di Novate Mezzola. Superato su un ponte l'ampio greto alla foce del torrente della Val Codera, raggiungiamo un'area di svago, dove possiamo dire concluso il percorso.
Da qui, percorrendo la sponda settentrionale del Lago di Mezzola, con un ultimo tratto rettilineo si va a incrociare la Strada Provinciale 2 (Strada Trivulzia) dove si può proseguire verso Chiavenna come descritto in un successivo itinerario.

Approfondimento

Interessante gita alla portata di tutti, priva di dislivelli o difficoltà di sorta. Richiede solo un minimo di attenzione nel breve tratto che si svolge sul ponte della SS36 dello Spluga e nel successivo attraversamento della strada per immettersi nella ciclabile che poi percorre il vasto Piano di Spagna. Numerosi sono i motivi di interesse lungo questo percorso che offre un paesaggio mutevole passando dalle sponde del Lario per traversare su stradine sterrate la pianura alluvionale oggi un gran parte occupata da terreni coltivati e da aree paludose che costituiscono la Riserva naturalistica del Piano di Spagna. Entrati in Valchiavenna il paesaggio muta nuovamente e al cospetto di altre rupi si costeggia il Lago di Mezzola, un tempo parte integrante del Lario e poi da esso separatosi a causa del costante apporto di materiale alluvionale da parte della Mera.
La Riserva del Pian di Spagna si estende su una superficie di 1600 ettari ed è di importanza vitale per la sosta e la nidificazione di numerose specie di uccelli migratori. La vasta piana si trova alla confluenza fra Valtellina e Valchiavenna e si è formata dai depositi portati verso il Lario dai fiumi di queste due valli, l'Adda e la Mera. La zona non è importante solo dal punto di vista naturalistico, ma, per secoli, è stata uno strategico nodo per il controllo militare di tutta l'alta Lombardia occidentale. A testimonianza di quanto detto restano le imponenti fortificazioni del Forte Lusardi (eretto durante la Prima Guerra Mondiale per contenere un'eventuale invasione austro-ungarica proveniente dalla Valtellina o dalla Valchiavenna) e del Forte di Fuentes costruito dagli Spagnoli nel XVII secolo del quale restano ancora i possenti bastioni. Un'altra opera risalente alla Grande Guerra è la Galleria di Mina di San Fedele a Verceia che lambiremo prima di entrare in paese. L'opera fu progettata per fare saltare il promontorio roccioso a picco sul lago dove in pochi metri passano, la SS36 e la ferrovia, ostacolando così un'eventuale invasione da Nord. Sia il Forte Lusardi sia la Galleria di Mina, fanno parte dell'imponente complesso di fortificazioni difensive del confine settentrionale italiano, noto come Linea Cadorna.
Per finire una nota di merito: il percorso è perfettamente segnalato e nel tratto far Verceia e Novate Mezzola vi sono numerosi punti di sosta e ristoro.

  • Dall'imbocco del Pian di Spagna sguardo verso Sud sulla piramide del Monte Legnone
  • Il Ponte del Passo
  • Antico edificio rurale nella Riserva del Pian di Spagna
  • Ampi spazi verdeggianti e coltivati al cospetto del Monte Berlinghera che sorveglia il tragitto dall'imbocco occidentale della Val Chiavenna
  • La larga sagoma del Pizzo di Parta chiude a Nord la visuale mentre sulla destra spiccano i torrioni satelliti del Sasso Manduino
  • La rocciosa mole del Monte Avedé segna l'imbocco della Val Codera e domina il conoide dove sorge Novate Mezzola