Cicloturismo - Gita a Selva e all'Alp Cancian

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «A Pescia alta, nella valle sospesa fra Italia e Svizzera»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Engadina-Val Poschiavo
  • Periodo consigliato: da giugno a ottobre
  • Punto di partenza: Stazione ferroviaria di Tirano.
  • Dislivello: 1400 m fino a Pescia bassa; 1638 m a Pescia alta.
  • Difficoltà: percorso lungo e fisicamente impegnativoma.
  • Sviluppo: 6 km fino a Pescia bassa; 18,4 km circa a a Pescia alta.
  • Ciclabilitá: 100% percorso misto. Strada asfaltata e poi sterrata con fondo eccellente fino a Pescia bassa. Fondo un po' più sconnesso da Pescia bassa a Pescia alta.
  • Tempo di percorrenza: 4 ore
  • Cartografia: CNS Carta Nazionale della Svizzera 1:25  000 n°1298 «Lago di Poschiavo».
  • Informazioni locali: www.trasporti.regione.lombardia.it
  • www.arpalombardia.it/meteo
  • Val Poschiavo turismo
  • Possibilità di alloggio alla Capanna Anzana (la chiave è da richiedere presso il comune di Brusio T +41 (0)81 846 54 61)
 
 
mappa itinerario ciclistico Prato Maslino

Percorso

Dalla Stazione FS di Tirano si imbocca verso Nord Via Giuseppe Mazzini e all'incrocio semaforico con Viale Italia si volge a sinistra. Si percorre l'ampio viale rettilineo in direzione della Basilica di Tirano e alla rotonda che la precede si imbocca la prima uscita imboccando pochi metri più avanti la Via Elvezia parzialmente occupata dai binari del Trenino Rosso della Ferrovia Retica del Bernina. Dopo circa 2,5 km si giunge alla Dogana di Castasegna oltre la quale una ripida salita traversa il piccolo abitato. Un breve tratto pianeggiante porta a traversare il Torrente Poschiavino e poi la salita riprende tutto sommato ragionevolmente faticosa. A circa 5 km dalla partenza, in località Campascio si incontra la segnaletica stradale che verso sinistra indica Cavaione. Si devia in questa direzione entrando nella Via Principale che con una S scende sul Poschiavino per attraversarlo e portarsi decisamente sulla sua sponda opposta. Con un tornante la strada inizia ora a salire volgendo verso Sud con un lungo diagonale che dopo poco più di 1,5 km giunge al primo di una serie di tornanti. Si risalgono ora i ripidi pendii prativi di Scala con sette tornati e poi si volge verso Nord entrando nel bosco. Un altro lungo diagonale porta al margine inferiore dei prati di Prada e Piana poi la strada entra nel fondo della vallata che attraversa dopo una breve galleria. Si raggiunge così la dorsale prativa della sinistra orografica della valle su cui sorgono le sparse abitazioni di Cavaione. Poco dopo il quinto tornate si lambisce la chiesetta della località e al tornante successivo si abbandona l'asfalto per imboccare sulla sinistra il proseguimento del nostro itinerario (13 km circa da Tirano). La strada prosegue prendendo quota con andamento regolare e compie due tornanti per poi riprendere in diagonale per 2 km giungendo a Pescia bassa. Volendo proseguire occorre avere una bicicletta abbastanza robusta anche se non una vera Mountain bike. Si procede dunque sempre diritti (indicazioni) con alcuni diagonali interrotti da facili tornanti e dopo un paio di chilometri si lambisce il piccolo rifugio Anzana che sorge sulla destra della strada. Un ultimo tratto poco faticoso ed eccoci infine nella conca di Pescia alta.


Breve introduzione

La Valle Saiento o Val dal Saent è la prima laterale della Val Poschiavo e vi confluisce scendendo da Ovest, originandosi dalle creste e dalle vette a spartiacque con la Valtellina e la Val Fontana. Nella sua prima parte è una valle ripida e boscosa, apparentemente poco interessante; eppure per il fatto di essere a due passi dal confine italo elvetico ha sempre avuto un ruolo abbastanza importante. Ogni tanto le ripide selve della valle sono interrotte dalle verdi oasi dei maggenghi e molto in alto sul versante sinistro orografico della Val dal Saent, si scorge l'ampia radura dove sorgono le bianche dimore di Cavaione, visibili a chiunque percorra la strada carrozzabile nel tratto fra la dogana e Brusio. Proprio per la condizione geografica sopra accennata, Cavaione ha una storia particolare, infatti, fino a dopo la metà del XIX secolo i suoi abitanti, non avevano nazionalità: non erano né svizzeri né italiani. E se alle origini il problema era di poco conto, con lo svilupparsi degli stati nazionali e dei relativi apparati burocratici, sapere a quale governo rivolgersi per avere documenti e certificazioni diventava sempre più di vitale importanza. Come testimonia lo storico poschiavino Sacha Zala: «Fino alla metà del XIX secolo a Cavaione era possibile nascere, sposarsi e morire senza essere registrati da nessuna parte.»
A porre rimedio ci pensò la Svizzera  il 12 luglio 1875, consegnando ad ogni capofamiglia un certificato di cittadinanza, firmato dal sindaco e dal cancelliere del comune di Brusio. Fu questa anche l'ultima naturalizzazione di massa adottata in Svizzera.
La gita ciclistica che proponiamo non è dunque solo un mero esercizio di fitness nella natura, ma ci porta a contatto con questa curiosa storia. Oltre le piccole contrade che compongono Cavaione si prosegue ancora brevemente per poi entrare nell'alta Val dal Saent e lungo una sterrata che parte quasi "asfaltata" si giunge all'Alpe di Pescia bassa dove si può trovare ristoro e dove sono in vendita i prodotti d'alpeggio locali. Da questo punto la carrozzabile è interdetta ai mezzi meccanici non autorizzati, ma in bicicletta si può proseguire innalzandosi con alcuni tornanti fra aree prative e boschi di larici, ma il fondo stradale è un po' meno curato. Traversato il torrente Saent si lambisce la piccola costruzione del rifugio non gestito di Anzana e poco più avanti si giunge nella bellissima conca dove sorgono le baite di Pescia Bassa meta della gita.


  • Salendo in Val dal Saent sguardo su Brusio e la Val Poschiavo bassa
  • Tirano vista da Cavaione
  • Il rifugio non custodito di Anzana
  • La conca di Pescia alta
  • Larice secolare lungo il percorso
  • Ciclisti verso il vicino Passo di Anzana