Cicloturismo - Dal fondovalle valtellinese al Passo di Dordona. Una pedalata per campioni.

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Dal fondovalle valtellinese al Passo di Dordona. Una pedalata per campioni.»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 

Zona:Media Valtellina
Periodo consigliato:da luglio a settembre.
Punto dipartenza: Sondrio o Fusine.
Dislivello:1890 m  al valico; 830 m da Fusine al termine dell'asfalto.
Difficoltà: ciclabilità100%: il tragitto fino in località Dosso di sopra è asfaltato e quindi percorribile anche con biciclette da corsa. Oltre Dosso il fondo è sterrato e peggiora sensibilmente nella parte alta. Pendenza media: 10%. Pendenza massima rilevabile: 16% con rampe che raggiungono anche il 21%.
Sviluppo:21 km circa da Fusine al valico e 8,3 fino alla fine del tratto asfaltato. Calcolare 11.2 km in in più partendo da Sondrio.
Cartografia: Carta Escursionistica Kompass 1:50.000, n° 104 «Foppolo-Valle Seriana».
Informazioni locali:Rifugio Dordona
Trasporti regionali
Meteo

 
 
mappa Val Madre
Mappa del percorso

Percorso

Facciamo partire l'impresa, perché di questo si tratta, dalla stazione ferroviaria di Sondrio fedeli alla politica di consentire ove possibile anche un'accessibilità via treno. Usciti sul piazzale della stazione, prendiamo subito a sinistra e poco dopo grazie ad un sottopasso superiamo la linea ferrata. Al vicino incrocio successivo pieghiamo a destra fino ad una rotonda e, imboccandone la terza uscita, seguiamo un lungo rettilineo che  passa sotto il viadotto della tangenziale cittadina e quindi traversa l'Adda su un ponte. La strada (Provinciale Pedemontana Orobica) volge ora a destra e dopo circa 4 km giunge ad una rotonda ove è possibile scegliere indifferentemente la prima o la seconda uscita: le due alternative si ricollegano poco dopo il villaggio di Caiolo. La strada prosegue lambendo il campo d'aviazione, e poi il paese di Cedrasco per arrivare poco dopo a Fusine. Si abbandona ora la Provinciale entrando a sinistra nel paese e, seguendo la Via Masoni, ci si porta sotto montagna, dove ha inizio la salita (indicazione Rifugio Dordona).
NOTA:Per chi usa l'auto e proviene da Milano, si consiglia di percorrere la SS38 fino alla deviazione per Tartano (6 km dopo Morbegno). Imboccata la deviazione, si abbandona poco dopo la diramazione per Tartano proseguendo sul fondovalle lungo la Pedemontana Orobica. Si superano nell'ordine i paesi di Sirta, Selvetta e Colorina per giungere infine a Fusine. Arrivati alle porte del paese, si prosegue sulla Provinciale e all'incrocio con Via Cedrasco si svolta a destra. Allo stop si gira ancora a destra e poi, dopo pochi metri, a sinistra entrando in Via Masoni.
La salita inizia subito senza sconti con una lunga serie di stretti tornanti che grazie alla ripidezza di alcune rampe, permette di guadagnare subito quota, rinfrescati dalle fitte selve circostanti. Superati 2,5 km di faticosa salita, si giunge nei pressi della cinquecentesca chiesetta della Madonna delle Selve o Madonnina, 552 m, dove sembra di trovare un attimo di pausa, ma è un'illusione: poche centinaio di metri più a vanti la salita riprende implacabile. Con belle aperture sul prospiciente versante retico e ogni tanto sul fondovalle valtellinese l'ascesa prosegue ben asfaltata arrivando infine in contrada Dosso di sopra 1102 m, vera porta d'ingresso della Val Madre. Qui la prima impegnativa parte della salita termina assieme all'asfalto e la carrareccia s'inoltra, vertiginosa, lungo il versante destro orografico della valle con percorso che, paragonato al già fatto, sembra pianeggiante. Dopo poco più di un chilometro, entriamo finalmente fra le case di Valmadre fra le quali spicca la trecentesca chiesa dedicata a San Matteo. Era questa l'antica capitale della valle, oggi praticamente spopolata, ma un tempo fiorente nucleo la cui economia era legata alle risorse dei pascoli e delle foreste, ma anche alla presenza di miniere di ferro. Il materiale grezzo era lavorato direttamente in loco e poi portato a Fusine per l'affinamento; il nome del villaggio ricorda, infatti, i forni fusori ivi presenti.
Oltre il paesino si continua con andamento regolare fino a un ponte che permette di traversare il torrente Madrasco e di proseguire la salita sul versante opposto della valle. Poco dopo un altro ponte ci riporta sulla destra orografica e segna in qualche modo la fine della pacchia. Un tratto dal fondo cementato e un serie di tornanti ci fanno guadagnare velocemente circa 200 metri di dislivello. Lo sterrato riprende e con una discesina ci porta nei pressi della "Baita della Matta" 1575 m. Poi la salita riprende in ambiente sempre più aperto e raggiunge la testata della valle, dove piega a Ovest e con una bella serie di tornanti esce dal bosco, giungendo presso il Rifugio Dordona 1935 m. Ancora un paio di tornanti e poi il tracciato inizia a tagliare in diagonale verso Sud-est in ambiente aperto e panoramico per toccare poco dopo il Passo Dordona nei cui pressi sono visibili le vestigia della Linea Cadorna, il sistema fortificato eretto durante la Grande Guerra che avrebbe dovuto arrestare un'eventuale invasione austriaca proveniente dalla Svizzera e dallo Stelvio, ma che non entrò mai in funzione.



Breve introduzione

Possiamo considerare la salita ciclistica al Passo Dordona come degna conclusione di una stagione pienamente vissuta. Il percorso è infatti da annoverarsi fra i più impegnativi della Valtellina, un vero e proprio "must" per i bikers più esigenti.
Non a caso su questa strada si corre ogni anno una durissima competizione di mountain bike, la Dordona Skybike, che da Fusine traversa il Passo Dordona per giungere nella località turistica bergamasca di Foppolo. Il primo tratto del percorso è da considerarsi il più impegnativo ed è percorribile anche con una normale bici da corsa, ma si tratta solo di un terzo del totale che deve affrontare chi voglia raggiungere il valico. La parte alta della vallata offre splendidi ed aperti panorami e la presenza del confortevole Rifugio Dordona che sorge poco prima del valico, garantisce la possibilità di un ristoro ben meritato (telefonare per informazioni sull'apertura e per eventuale prenotazione).


  • all'inizio della salita: il paese di Fusine.
  • la chiesa della Madonna delle Selve o Madonnina.
  • una statua della Madonna vigila l'ingresso della valle dopo Dosso di sopra.
  • la profonda incisone della Val Madre vista dalla strada.
  • sulla sterrata verso Valmadre.
  • Valmadre, la chiesa di San Matteo.
  • il Rifugio Dordona e il tratto finale del percorso.
  • una vista della testata della Val Madre e della strada percorsa