Cicloturismo - La Val Grosina occidentale o Val di Sacco

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «La Val Grosina occidentale o Val di Sacco»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Alta Valtellina
  • Periodo consigliato:da luglio a ottobre.
  • Punto di partenza: Grosio 664 m (in alternativa Fusino 1203 m).
  • Dislivello:1273 m da Grosio (734 m da Fusino).
  • Difficoltà:percorso di grande soddisfazione con tratti di notevole pendenza e un breve tratto sterrato.
  • Sviluppo:19 km circa da Grosio (11 km circa da Fusino).
  • Ciclabilitá:100% percorso misto
  • Tempo di percorrenza:3-4 ore da Grosio (2 ore da Fusino).
  • Cartografia:Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 , n° 96 «Bormio-Livigno-Corna di Campo».
  • Informazioni locali:Locanda Val Grosina. ATTENZIONE: PURTROPPO POCHI GIORNI OR SONO LA LOCANDA HA CHIUSO E NON SE NE CONOSCE LA DATA DI RIAPERTURA. IN ATTESA LASCIAMO COMUNQUE I VECCHI RIFERIMENTI.
  • www.trasporti.regione.lombardia.it
  • www.arpalombardia.it/meteo
 
 
mappa Val Grosina occidentale

Percorso

Dal centro di Grosio si imbocca la deviazione per la Val Grosina (Ravoledo-Fusino) e dopo un sinuoso tratto fra le case si inizia la salita che, abbastanza ripida e con alcuni tornanti porta, con begli scorci su Grosio, al sovrastante grosso abitato di Ravoledo. Ad un tornate si lascia a destra la deviazione che sale nel paese e si prende a sinistra (cartelli) innalzandosi nella parte superiore del borgo che si traversa in lenta salita per poi uscirne e guadagnare quota con un tornante fra prati, qualche selva e roccioni.
Dopo il tornante si lascia a destra la deviazione della vecchia strada militare dello Storile e si prosegue con un lungo diagonale; poi con altri due tornanti si entra finalmente in Val Grosina.
Si raggiungono così le poche case e la chiesetta di San Giacomo (5 km da Grosio) per poi proseguire tagliando la ripida costa della vallata in lenta salita e giungere a Fusino dove si trova la Locanda Val Grosina, ottimo punto di ristoro e utile tappa per i ciclisti che affrontano la traversata dalla Val Grosina alla Val Viola tramite il Passo di Verva.
Proprio appena prima della locanda si imbocca la deviazione per la Val di Sacco e Malghera. La strada scende verso lo stretto fondovalle percorso da torrente Roasco che traversa su un ponticello poco a valle del muraglione della diga di Fusino. Una volta sul versante opposto ci aspetta una prima ripida salita che porta ad un tratto a mezza costa che tagliando i prati verso Sud ci porta finalmente all'ingresso della Val di Sacco. Ora si prosegue in ambiente ameno e tranquillo con qualche breve tratto più ripido per giungere alle baite di Pier poco dopo le quali un ripidissimo doppio tornante, seguito poco dopo da un altro ci depositano sul poggio di Dossa 1461 m.
Si continua con pendenza assai moderata per circa 2,5 km e si giuge alle baite di Ortesei 1600 m, poi si continua dapprima ancora fra prati finché si giunge alle soglie del bosco nel punto in cui cessa la copertura di asfalto. Il fondo stradale è buono e ben tenuto tuttavia poco adatto a chi dispone di una bicicletta da corsa. Questo tratto fortunatamente quasi pianeggiante termina poco dopo il grosso nucleo di campo Pedruna, allorché, traversato il torrente di fondovalle su un ponte, la salita riprende ripidissima ma asfaltata.
Lasciata sulla sinistra la deviazione che sale al Grasso di Pedruna, con qualche pausa e molti ripidissimi strappi la nostra fatica termina infine a Malghera dove si trova anche un rifugio d'estate aperto, il Ricovero Malghera.


Breve introduzione

A differenza della più conosciuta Val Grosina di Eita, la Val di Sacco o Val Grosina occidentale è sicuramente meno conosciuta sebbene sia forse ugualmente bella e suggestiva.  Iniziando alle spalle degli abitati di Grosotto e Grosio, la Val Grosina si addentra verso settentrione, ampia e profonda finché, all'altezza del paesetto di Fusino, si divide e mentre il solco principale prosegue verso Nord puntando al Passo dei Verva, un altro ramo, la Val di Sacco, si spinge nettamente verso Ovest.
Dopo essersi portata sul versante opposto della valle, una strada stretta, ma in gran parte asfaltata, percorre la sinistra orografica della Val di Sacco passando fra prati ben tenuti e piccoli nuclei di baite perfettamente conservati e ancor oggi abitati nei mesi estivi dagli abitanti di Grosio e Grosotto, veri numi tutelari di questi luoghi bellissimi. Il comprensorio delle valli grosine è, infatti, uno dei meglio conservati della intera provincia di Sondrio sebbene non sia tutelato da alcun vincolo paesaggistico e ambientale, a dimostrazione che spesso più delle leggi vale l'attaccamento delle popolazioni locali.
Pur presentando un andamento apparentemente regolare la strada che percorre la vallata ha alcuni punti assai ripidi che richiedono buone gambe e buoni polmoni. Una ripida salita la si incontra per raggiungere l'imbocco della valle subito dopo Fusino dopo essere discesi ad attraversare il solco vallivo principale. Un'alto tratto assai ripido è costituito da alcuni piccoli tornanti fra le località di Pier e Dossa. Per il resto il tracciato presenta lunghissimi tratti in leggera pendenza e poco faticosi. La parte finale è invece un vero test di forza e resistenza e si conclude presso le antiche baite di Malghera sorvegliate dal sorprendente edificio della chiesa della Madonna del Muschio.
In effetti non ci si aspetterebbe di trovare qui una chiesa tanto grande e tanto bella, ultimo baluardo prima di entrare nel tratto superiore della vallata, regno dell'alta montagna.
Oltre agli aspetti naturalistici ed etnografici offerti dalla Val di Sacco, ricordiamo che questa gita si arricchisce di ulteriori motivi di interesse con la visita alle incisioni rupestri della Rupe Magna di Grosio e del vicino castello Visconti Venosta. A Grosio, di fronte alla chiesa parrocchiale sorge inoltre lo splendido palazzo Visconti Venosta sede della biblioteca comunale e del museo.





  • Il castello Visconti Venosta visto salendo verso la Val Grosina
  • Prati e pascoli sono ancora ben curati. Qui un intelligente metodo di trasporto a valle del fieno. Tradizione e modernità in felice simbiosi.
  • Segni della semplice fede religiosa montanara
  • Le spumeggianti acque del torrente Sacco ed un'antica baita
  • il tratto finale della strada che da Campo Pedruna porta a Malghera
  • L'incredibile edificio della Madonna del Muschio di Malghera