Cicloturismo - Val Tartano e Val Lunga

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Una salita in Val Tartano»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Bassa Valtellina
  • Periodo consigliato: da giugno a ottobre.
  • Punto di partenza: Stazione ferroviaria di Ardenno 265 m
  • Dislivello: 1235 m.
  • Difficoltà: percorso abbastanza regolare e di impegno relativamente elevato.
  • Sviluppo: 20 km circa
  • Ciclabilitá: 100% percorso misto
  • Tempo di percorrenza: 3 ore
  • Cartografia:  Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 105 «Lecco-Valle Brembana».
  • Informazioni locali: Rifugio Beniamino all'Arale 1500 m (Tel. 0342-64.50.24. cell. 329.3175077).
 
 
mappa Val Tartano

Percorso

La gita può essere iniziata da diversi luoghi. Come sempre quando è possibile facciamo riferimento ad una stazione ferroviaria. Partiamo quindi da quella di Ardenno-Masino e percorriamo la strada asfaltata che corre parallela a destra alla ferrovia e punta verso Est.
Dopo 1,4 km, in corrispondenza di un passaggio a livello, ci si immette sulla strada che verso destra porta a Sirta. Percorrendo questa carrozzabile si supera l'Adda su un ponte e ci si trova alle porte di Sirta, si devia allora a destra imboccando la Pedemontana Orobica che tenendosi presso le ombrose pendici della montagna giunge infine al bivo per Tartano (3,8 km dalla Stazione di Ardenno, altro possibile punto di partenza). Deviando a sinistra si inizia la salita che come accennato nella presentazione non presenta grandi difficoltà e si snoda regolare con una serie di dieci tornanti mentre il panorama sulla bassa Valtellina si apre sempre di più.
Oltre il decimo tornante inizia un lungo tratto a mezza costa che pian piano aggira il versante del Crap del Mezzodì e giunge a Campo Tartano, con un paio di tornanti si guadagna ancora un po' di quota e si giunge alla aperta sella dove sorge la frazione di Somvalle. Una breve deviazione a sinistra porta alla sella dalla quale si può ammirare un incomparabile veduta delle montagne del Masino. Dopo Somvalle il tragitto riprende quasi pianeggiante e in circa 4 km giunge a Tartano dopo aver superato la forra della Val Vicima su un altissimo viadotto famoso perché fino a pochi anni or sono vi si praticava il bungee jumping.
Tenendo il percorso principale si traversa il paese e quasi senza accorgersi si entra in Val Lunga. Con piacevolissima pedala si percorre la destra orografica della valle lambendo le contrade citate nella presentazione e occhieggiando a quelle che sorgono poche decine di metri a monte, sul versante solatio della valle che si possono facilmente raggiungere con quattro passi. Poco dopo la contrada di Pila (17,2 km dall'inizio della salita) l'asfalto cesso e si deve proseguire su facile ed ampia strada sterrata. Poco dopo in corrispondenza di un torrente regimato che scende da sinistra si lascia la ripida deviazione dal fondo in cemento che porta al rifugio Beniamino e si prosegue brevemente per affrontare un tornante oltre il quale, un tratto pianeggiante ci deposita di fronte al rifugio avendo evitato il ripidissimo strappo cementato.


Breve introduzione

Decisamente una bella salita quella che si snoda lungo la strada carrozzabile che dal fondovalle valtellinese entra in Val Tartano e dopo aver superato il piccolo capoluogo della valle si spinge in Val Lunga fino alla contrada di Arale ed al rifugio Beniamino. Una bella salita per molti motivi. Innanzitutto per la regolarità della sua pendenza che non è mai eccessiva e che permette quasi senza accorgersi di inerpicarsi lungo la ripida parete meridionale del Crap del Mezzodì con dieci tornanti intervallati da lunghi diagonali. Il grosso della fatica sta tutto in questo primo tratto perché poi, a parte qualche salita, il tracciato si snoda quasi pianeggiante allungandosi nella vallata.
Questa prima parte del percorso offre splendide vedute sul fondovalle della bassa Valtellina sul quale il consumo del suolo contende sempre più spazio al verde e sula settore settentrionale del Lario le cui acque sono perfettamente visibili, dominate dalla regolare piramide del Monte Legnone. Una volta entrati in valle ci attende un lungo percorso a mezza costa che taglia ripidissimi versanti ancor oggi spesso ben tenuti dagli abitanti locali che con grande perizia sfalciano l'erba su questi "precipizi". Dopo il vertiginoso viadotto gettato sulla gola della Val Vicima, la strada giunge a Tartano dove la valle si ramifica nella Val Lunga e nella Val Corta. Di sicuro interesse è una visita alle numerose contrade che sorgono poco a monte dell'attuale strada della Val Lunga, piccoli gioielli di architettura rurale alpina ancora ben conservati. Assieme a queste contrade meritano una visita anche gli abitati di Furfulera e di Valle che sorgono a destra della strada.
Dopo la contrada Pila il fondo stradale diventa sterrato ma essendo quasi pianeggiante  e ben tenuto è percorribile anche con una biciletta sportiva anche se con cautela. Il percorso termina presso le baite di Arale ove sorge il rifugio Beniamino dove è possibile sostare e anche pernottare per compiere magari l'indomani la breve ma bellissima gita che porta ai laghetti di Porcile.
Un'altra curiosità legata a questo percorso è che stiamo percorrendo una via di comunicazione stradale relativamente recente. Prima degli anni 60 del secolo scorso, infatti, l'alta Val Tartano, benché affleuente in Valòtellina, era più facilmente accessibile da Sud e quindi dalla bergamasca.


  • La bassa Valtellina vista salendo lungo il primo tratto della strada
  • Veduta sui monti di Val Masino dalla strada fra Campo e Tartano
  • La verdeggiante Val Tartano
  • Sguardo sulla valle da Tartano, a sinistra fino a Somvalle sul colle in centro alla foto
  • Le antiche contrade di Val Lunga ancora abitate e amate dalle popolazioni locali
  • Tipica baita-fienile nei pressi di Arale al termine della strada