Cicloturismo - Nel Parco dello Stelvio, una valle, tre possibilità

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Nel Parco dello Stelvio, una valle, tre possibilità»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Media Valtellina
  • Periodo consigliato:da luglio a ottobre
  • Punto di partenza: Le Prese 950 m. SS36 dello Spluga fino a Colico e poi SS38 dello Stelvio fino a Sondalo. Qui uscire seguendo le indicazioni per Le Prese. Raggiunto in breve il piccolo abitato, prima che la strada attraversi l'Adda su un ponte, a destra si trova la deviazione per Frontale, Fumero e la Val di Rezzalo.
  • Dislivello: 550 m circa a Segondin;1500 m circa fino al Passo dell'Alpe.
  • Sviluppo: 7 km a Segondin; 16 km al Passo dell'Alpe; 57 km circa per l'intero anello 
  • Tempo di percorrenza:1,30 ore a Segondin; 4 ore al Passo dell'Alpe; 6-7 ore per l'intero anello.
  • Cartografia: Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 72 «Ortles-Gr. Zebrù-Monte Cevedale». 
 

Informazioni locali: Agriturismo La Baita Tel +39 3407953688 oppure +39 0342 1895516.

 
 
Val di Rezzalo

Percorso

Da Le Prese imboccare la strada per Frontale e Fumero che, dopo un impegnativo tratto rettilineo (pendenza 13% circa), inizia ad inerpicarsi sul versante destro orografico della Val di Rezzalo. Traversando una vasta area di prati che s'indovina un tempo fosse assai più estesa e curata, dopo 2 km circa si arriva a Fumero, notevole paese adagiato su una grande sella erbosa. Con tre tornati ci si porta a monte del borgo e dopo circa 1,5 km il percorso riprende a salire con maggiore decisione con una serie di 8 tornanti che s'arrampica sul ripido versante della montagna fra prati, ghiaioni e qualche tratto di rado bosco. Si giunge infine ad una galleria artificiale costruita sull'orlo di una vertiginosa frana, vera e propria porta d'accesso alla Val di Rezzalo vera e propria. Superato questo strettissimo tratto la strada perde quota per circa 100 metri di dislivello entrando fra le prime case di Fumero la cui architettura, sebbene un po' fatiscente, ricorda quella di un villaggio svizzero o trentino. Il paese sorge diviso in alcuni piccoli nuclei traversati dalla strada che, superata la contrada dove sorge la chiesa, riprende a salire per traversare poco dopo il gruppo di case più consistente. Il tratto  asfaltato termina qualche decina di metri più  avanti, dopo un piazzale parcheggio sulla destra, in località Segondin. Da qui si prosegue su sterrato, dapprima ancora in piano fino alla località Fontanacce dove l'accesso è vietato ai mezzi motorizzati privi di permesso. Si prosegue con pendenza uniforme lungo la destra orografica della valle, rinfrescati dall'ombra del bosco di conifere e dopo 9 km circa da Le Prese si sbuca sulle vastissime praterie di San Bernardo dove, lungo il percorso si susseguono diversi gruppi di baite e dove sorge la graziosa chiesa seicentesca di San Bernardo di Chiaravalle. La magnifica piana alpestre termina dopo circa 2 km e la strada, dopo essersi portata sulla sponda opposta del Torrente Rezzolasco, riprende a salire, dapprima moderatamente e poi un po' più ripida. All'altezza del nucleo di Campobugatone, che sorge sul versante opposto della valle, inizia una serie di otto tornanti che permette di guadagnare quota sui pascoli per giungere infine con un breve tratto a mezzacosta al ripiano erboso dove sorgono le baite di Clevaccio 2142 m. La valle si fa ampia e poco dopo il tracciato torna sulla sua destra orografica per riprendere sempre più dissestato e impegnativo fino quasi al Passo dell'Alpe. Fatti gli ultimi metri accompagnando la bicicletta, una volta al valico si può rimontare in sella per discendere lungo la sterrata che, sempre più marcata, in un paio di chilometri s'innesta con la SS300 del Gavia all'altezza del Ponte dell'Alpe 2289 m.
A questo punto non resta che godere la sinuosa discesa fino a Santa Caterina e poi proseguire alla volta di Bormio. Superata la capitale della Magnifica Terra, al termine della sua vasta conca conviene seguire il tracciato della vecchia SS38 in direzione Cepina, per evitare così la lunga galleria dove passa il nuovo tracciato della Statale, costruito dopo l'alluvione del 1987. Con piacevolissima pedalata, per lo più in discesa si supera la grande ferita della Frana di Val Pola o del Monte Coppetto e poco dopo si giunge nuovamente a Le Prese.

Breve introduzione

Questa gita ciclistica che ha il suo punto centrale nel percorso della Val di Rezzalo, limite meridionale del Parco Nazionale dello Stelvio in Valtellina, può essere effettuata in tre maniere diverse. Chi è dotato di bicicletta da corsa potrà (e dovrà) accontentarsi solo del primo tratto: la salita da Le Prese fino alla frazione di Fumero chiamata Segondin. Da qui in poi, infatti, la strada della valle diventa sterrata e anche se ha un fondo discreto non si presta a biciclette performanti come quelle da corsa. La seconda soluzione è quindi percorribile solo da chi è in possesso di una mountain bike o almeno di una robusta biciletta da cicloturismo multiruolo. In questo caso si può pedalare fin quasi al Passo Dell'Alpe, ampia sella di pascoli che si apre sulla Valle del Gavia raggiunta la quale si può ammirare un grandioso panorama. Resta poi l'ultima soluzione che è la più lunga, ma anche la più completa e che consiste nel compiere un anello attorno alle Cime del Sobretta toccando Santa Caterina Valfurva e poi Bormio. Abbiamo scelto di descrivere il percorso salendo da Le Prese, soluzione che comporta un po' più di fatica iniziale ma che poi, dal Passo dell'Alpe può dirsi di tutto riposo essendo praticamente in discesa. Tuttavia il giro completo può essere iniziato da Santa Caterina Valfurva da Bormio, o addirittura dalla SS300 del Passo del Gavia all'altezza del Ponte dell'Alpe 2289 m. Lungo il percorso si trova anche un utilissimo punto di sosta e di ristoro, si tratta dell'Agriturismo La Baita che sorge in Val di Rezzalo, in località San Bernardo.

  • L'imbocco della Val di Rezzalo con Fumero dominato dal Corno Boero
  • A metà della splendida vallata la vasta piana di San Bernardo
  • La salita riprende per il Passo dell'Alpe
  • Sulla strada, prima di Clevio e Clevaccio
  • Alcuni usano mezzi non propriamente idonei per questi luoghi benché si sia nel Parco Nazionale dello Stelvio
  • Dal Passo dell'Alpe la vista si apre sulla bella vetta del Pizzo Tresero