Cicloturismo - Il Mortirolo in discesa: inconsueto anello

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Il Mortirolo in discesa: inconsueto anello»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Media Valtellina
  • Periodo consigliato:da giugno a ottobre
  • Punto di partenza: Stazione ferroviaria di Tirano
  • Dislivello:1550 m circa
  • Sviluppo:57 km circa
  • Tempo di percorrenza:5-6 ore per l'intero anello
  • Cartografia:Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 94 «Edolo-Aprica»

Informazioni locali

 
 
Da Teglio a Tirano

Percorso

Anche questo itinerario può essere iniziato in diverse località e come per tutti quelli che attaccano subito con una salita, in generale preferiamo sempre dare l'indicazione di un punto di partenza da dove prima di iniziare l'impegno si debba percorrere un po' di strada pianeggiante per riscaldare i muscoli. A voi comunque la scelta. Partendo dalla stazione ferroviaria di Tirano si può immediatamente imboccare a destra Via Roma e poi con un'altra breve deviazione a destra raggiungere l'argine dell'Adda. Seguendo la strada verso destra, appena possibile ci si porta sulla sponda opposta, proseguendo nella stessa direzione. La strada segue grosso modo le rive del fiume e giunge al ponte di Stazzona, altro punto dal quale si può partire, facilmente raggiungibile deviando a destra dalla SS38 dello Stelvio subito oltre il paese di Bianzone.
La salita inizia quasi subito e con alcuni tornanti passa fra le case di Stazzona, antico paese che come suggerisce il nome, era una località di sosta importante per chi proveniva o saliva al Passo di Aprica. Lasciato il borgo si continua con pendenze non eccessive mentre il panorama sul fondovalle si amplia e dopo circa 3,5 km dal ponte sull'Adda si giunge all'immissione nella SS39 del Passo di Aprica. Si segue ora questa larga carrozzabile per circa un chilometro finché, appena dopo un grande tornante si incontra sulla sinistra la deviazione per San Rocco. Imbocchiamo questa strada che subito è stretta e ombreggiata dal fitto bosco e si dirige verso Nord-est guadagnando leggermente quota in ambiente cupo e solitario. Superata la gola del Fosso Rivalone, la strada giunge quasi inaspettatamente nel caratteristico villaggio di Marto. Lasciate le case inizia più decisamente la salita che con una serie di tornati s'innalza lungo la sponda destra orografica del Rivalone per sbucare infine sui maggenghi di San Rocco, impreziositi dalla bella chiesa che sorge in posizione panoramicissima. L'edificio è sicuramente antico ed è ricordato già dal Vescovo Feliciano Ninguarda nella relazione della sua visita apostolica risalente al 1589.
Dopo aver ammirato lo splendido panorama rimontiamo in sella riprendendo la strada che lambisce le poche case della frazione, un tempo nota come Muschia, e poi si allontana verso Est a mezza costa. Proprio qui si faccia attenzione al bivio (segnalazione) dove dobbiamo abbandonare la strada principale per deviare a destra reimmergendoci nel bosco. Si tratta di una stradicciola solitaria e ombrosa che con molti tornanti e qualche tratto abbastanza ripido arriva alle praterie del Roccolo Pinchetti e poi, fra fitto bosco e aperti maggenghi tocca il margine delle praterie di Trivigno, immettendosi nella più larga strada Aprica-Cologna. Deviando poche decine di metri a destra si imbocca quindi la deviazione per Trivigno traversando in leggera salita questa splendida località con belle vedute sul gruppo dell'Adamello verso Est e sulle vette glaciali del Bernina verso Nord-ovest. A Trivigno si trovano alcuni alberghi e ristoranti ove eventualmente fare sosta. In lenta salita la strada punta verso Est e aggira la tondeggiante vetta erbosa del Monte Padrio, portandosi sul versante bresciano. Rientrati nel bosco si taglia in piano il versante Est del Padrio e, lasciata a destra la deviazione per Giuspessa, si ritorna a varcare il crinale fra Valtellina e Val Camonica. Ora ci aspetta un lunghissimo tratto per lo più pianeggiante che, dopo aver superato un punto di ristoro in località Lagazzuolo, taglia tutta la parte sommitale del crinale tenendosi sul versante valtellinese. Inutile dire che il panorama non può essere che dei più vasti, specie sulle prospicienti montagne della Val Grosina. Infine un'ultimissima e breve deviazione sul lato bresciano ci porta al Passo del Mortirolo da dove iniziamo la discesa su Mazzo e da qui scendere a Tirano usando il tracciato della vecchia SS38 dello Stelvio. In considerazione dei numerosi ciclisti impegnati nella salita preghiamo la massima prudenza. In alternativa, all'ottavo tornante della discesa si può imboccare sulla destra la strada meno ripida che porta a Grosio da dove, sempre sul vecchio tracciato della SS38, si arriva a Mazzo.


Breve introduzione

Il Passo del Mortirolo è universalmente noto nel mondo dei ciclisti come uno dei più impegnativi banchi di prova per gli scalatori. Reso celebre dalle imprese di tanti campioni che sulla sua salita hanno scritto pagine leggendarie al Giro d'Italia, il valico è meta estiva di centinaia se non migliaia di appassionati delle due ruote, a motore muscolare, che si vogliono mettere alla prova. Per giungere al passo vi sono diverse soluzioni; quella più nota è anche la più dura in assoluto e si snoda lungo una stretta strada asfaltata che, partendo da Mazzo in Valtellina, si snoda per 12 chilometri e mezzo fra boschi e maggenghi con una pendenza media del 10% e punti di massima che arrivano al 18%. La filosofia che abbiamo scelto di utilizzare per presentare i nostri percorsi ciclabili è orientata di più verso un tipo di azione che sposa lo sport con aspetti turistici e culturali del territorio. Pertanto lasciamo ad altri il compito di descrivere la durissima salita del Mortirolo da Mazzo e vi presentiamo di seguito un modo un po' meno faticoso per guadagnare il mitico colle dal quale scenderemo lungo la ripida strada classica incrociando (attenzione) i numerosi atleti che se la fanno in salita.
Lasciato il fondovalle valtellinese, l'itinerario da noi scelto passa dapprima per Stazzona percorrendo la vecchia strada per il Passo di Aprica. Una volta collegatosi con la SS39 la percorre per breve tratto in salita e, superato il suo grande tornante, poco dopo la abbandona per deviare a sinistra imboccando la stradina per San Rocco. Oltre questa caratteristica chiesa affacciata sulla Valtellina, seguiremo una carrozzabile secondaria sicuramente poco frequentata dai ciclisti. Nel fitto bosco, incontrando qualche tratto su sterrato, la carrozzabile arriva poi a riunirsi con la strada che da Aprica sale a Trivigno e al Mortirolo.
La pendenza è generalmente contenuta, anche se si incontra qualche rampa più faticosa. Da tenere presente che essendoci alcuni tratti su sterrato la gita deve essere compiuta con una mountain bike o almeno con una bicicletta robusta con pneumatici a battistrada largo.



  • La Valtellina salendo verso San Rocco
  • La bella chiesa di San Rocco
  • Le Alpi Orobie ed il Pizzo Torena da Trivigno
  • Il ristoro sulla strada da Trivigno al Mortirolo
  • La Valtellina dal crinale che porta al valico
  • La Torre di Pedenale, evidente bastione che all'inizio della salita che da Mazzo porta al Mortirolo