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Escursioni - L'anello dei laghi d'Aviasco

 
  1. Scheda
 
  • Zona: Val Seriana
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E-118
  • Periodo consigliato: estate-autunno
  • Punto di partenza: Valgoglio, località Bortolotti 1142 m. Valgoglio si raggiunge staccandosi sulla sinistra dalla carrozzabile di Valle Seriana poco prima di Gromo.
  • Tempo di percorrenza: 5-6 ore
  • Dislivello: 928 m
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Bibliografia: D'Adda S., Escursionismo nelle Valli Bergamasche, Lyasis Edizioni, Sondrio, 1997; Gamba A., Itinerari escursionistici nelle Orobie, Tamari Editori, Bologna, 1993
  • Cartografia: Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 104 «Foppolo-Valle Seriana»; CAI Bergamo, «Alpi Orobie centrooccidentali zone 1/2 Carta dei sentieri e dei rifugi» 1:50.000.
 



 
mappa di L'anello dei laghi d'Aviasco
  1. Percorso
 

Percorso

Per certi versi il percorso assomiglia un po'a quello che da Carona porta ai Laghi Gemelli, ma in questo caso ci troveremo a camminare in un ambiente di certo più solitario e selvaggio mentre uno dopo l'altro inanelleremo le splendide perle cobalto dei piccoli e grandi laghi, che costellano la zona.
Da Valgoglio si prosegue sulla strada che sale a monte del paese e, in corrispondenza di un tornante, si prende a sinistra per Via San Rocco. La strada procede ora più stretta e inizialmente in salita per poi entrare, con un lungo mezza costa, verso la testata della valle portando ad un parcheggio presso il "Ristoro 5 Laghi", in località Bortolotti. Lasciata l'auto, imbocchiamo una ripidissima stradina asfaltata che sale a fianco di una condotta forzata e termina nei pressi di una baita privata sontuosamente ristrutturata. Si prosegue passando sotto la baita lungo un buon sentiero che s'inoltra in un magnifico bosco misto di abeti e faggi. Il sentiero, ben segnalato con bandierine biancorosse, sale tornando a portarsi nei pressi della condotta sotto la quale si passa. Tralasciata una deviazione a sinistra, si prosegue con piacevole cammino compiendo un lungo diagonale verso destra. Un ultimo tratto di nuovo in salita più ripida ci porta ad intercettare una strada sterrata nei pressi di un piccolo ruscello. Messo piede sulla strada, la percorriamo verso sinistra fino ad una zona più aperta dove abbandoniamo la carrareccia e, seguendo le indicazioni, prendiamo a sinistra per iniziare la ripida salita che rimonta la bastionata della soglia sospesa della valle. Con numerosi tornanti guadagniamo quota ed infine, grazie ad una scalinata, eccoci nella piccola conca che ospita le costruzioni di servizio dei bacini artificiali della zona. Qui, lasciato a sinistra il sentiero per il Rifugio Lago Nero, saliamo a destra seguendo il sentiero che porta sul margine del già visibile muraglione della diga del Lago Sucotto. Il sentiero si tiene alto sopra le sponde orientali del lago e, con qualche breve salitina e un lungo tratto a mezza costa, arriva al Rifugio Baita Cernello (non custodito) nei pressi del lago omonimo. Dal rifugio si traversa il vicino muraglione della diga per proseguire in ambiente suggestivo entrando in una aspro vallone. Una ripida scalinata consente di superare un risalto e poco dopo ecco le rive del piccolo Lago Capelli Basso. Ci portiamo ora sulla sinistra del vallone costeggiando in alto le rive del lago, e, con un'ultima salita, raggiungiamo il sottile muro della diga del Lago Campelli alto. Qui il sentiero piega verso sinistra e, percorrendo l'aspro ed ampio fondovalle, si destreggia fra grandi affioramenti rocciosi scendendo infine a portarsi sotto un'alta rupe. Da qui riprende la salita fra grandi blocchi sottostanti la parete e, fiancheggiando splendide falesie di colore rossastro, taglia verso destra (Ovest) per giungere sul muraglione della diga del Lago d'Aviasco. Traversiamo il muraglione e iniziamo la discesa verso sinistra, imboccando il sentiero più basso dei due che qui si ramificano. Costeggiando in alto le sponde del Lago Nero giungiamo quindi al muraglione della diga dove arriva la funivia che serve gli impianti. Lasciata a destra la deviazione per la Capanna Gianpace proseguiamo per portarci alla base del muraglione della diga dove si trova il Rifugio Lago Nero. Poco più avanti ci immettiamo su una splendida mulattiera, ancora ben acciottolata e difesa da paracarri, che scende con ripidi tornanti sul ripiano dove abbiamo deviato a destra per salire al Lago Sucotto.

  1. Approfondimento
 

La Valle del Goglio, tesoro d'energia

La Valle del Goglio è una piccola affluente occidentale all'alta Valle Seriana. Poco dopo il suo imbocco, la valle si biforca: il ramo volgente a Nord-est mantiene il nome originale, mentre quello diretto verso Est prende il nome di Val Sanguigno.
Ci troviamo nel piccolo e complicato nodo montuoso che culmina nel Monte Pradella 2626 m e nel Monte Cabianca 2601m, compreso fra Valle Seriana a Est, Valle Brembana a Ovest e Val Canale a Sud.
Questa ben delimitata area montuosa, comprende una sorta di acrocoro ove si annidano una trentina di laghi alpini d'ogni forma e dimensione che caratterizzano il paesaggio. Il livello dei laghi più grandi, quelli che nel titolo abbiamo, genericamente, chiamati "laghi d'Aviasco", fu a suo tempo innalzato mediante opere di sbarramento creando un intelligente sistema di produzione d'energia elettrica.
In una precedente puntata di Trekking abbiamo avuto modo di descrivere la bella gita che si svolge nel settore Nord occidentale di questo acrocoro e che porta da Carona ai Laghi Gemelli. In questa puntata vi presentiamo la passeggiata che si svolge nella porzione orientale e che, volendo, può essere collegata alla prima tramite l'attraversamento del Passo d'Aviasco 2289 m, con la possibilità di fare base al Rifugio Laghi Gemelli.
I bacini artificiali della zona furono ideati e costruiti fra il 1924 ed il 1929 dalia Società Crespi che, come sopra detto, ne innalzò il livello costruendo degli sbarramenti e creando il sistema di captazioni che alimentando la centrale di Aviasco dava energia alle proprie industrie. Oggi gli impianti sono da tempo passati ad altri proprietari, ma la Valle del Goglio continua ad essere nelle mire dei produttori di energia. Nel decennio del 1970, qui, come nella vicina Val Vedello, sulle Orobie Valtellinesi, sono stati scoperti importanti giacimenti uraniferi la cui consistenza giustificava l'estrazione ai fini di produrre uranio per alimentare le nascenti centrali nucleari italiane.
Con la fine di una politica energetica basata sull'atomo. sancita dal referendum popolare del 8-9 novembre 1987, le miniere, o meglio, gli scavi di assaggio, che comunque furono assai approfonditi, vennero abbandonate.
In questi ultimi anni i problemi energetici legati per lo più ad una poco oculata gestione delle risorse da parte del nostro paese, ma anche all'aumento del valore dell'uranio, il cui prezzo e ormai raddoppiato, hanno fatto si che da più parti tornasse l'interesse per il minerale orobico. Di recente si è scomodata niente meno che una multinazionale australiana, la Metex Resources, che si occupa di scavi minerari in tutto il mondo. La Metex ha presentato alla Regione Lombardia un progetto denominato «Novazza uranium project» che prevede l'estrazione di 870 mila tonnellate di materiale per ricavarne altre 1300 d'ossido d'uranio, per un valore complessivo di oltre 120 milioni di euro.
Fieramente Valgoglio e la Val Seriana si sono opposti a qualsiasi forma di impianto minerario sul loro territorio ed il Comune ha approvato una delibera di parere negativo in merito alla richiesta di Metex, alla quale ha aderito anche il vicino comune di Gromo.
Gli interessi in gioco sono tuttavia enormi. Riusciranno i piccoli paesi orobici a difendersi dagli "attacchi" di sempre nuovi e probabilmente più potenti pretendenti?

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