Escursioni - Per stradine e sentieri sulla panoramica Cima Bles

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Per stradine e sentieri sulla panoramica Cima Bles»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Valcamonica
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E-43
  • Periodo consigliato: da giugno ad ottobre
  • Punto di partenza: Vione crocicchio a monte dell'abitato sulla strada per Canè, nel punto ove sulla destra scende la strada che entra nel borgo e a sinistra si stacca, appena prima, una stretta stradina asfaltata simile ad una rampa (indicazioni escursionistiche sui sassi di un muro di sostegno all'imbocco della strada-rampa).
  • Tempo di percorrenza: 5 ore per la salita
  • Dislivello: 1489 m
  • Difficoltà: EE (Escursionistica per Esperti)
  • Bibliografia: Belotti W. "Escursioni e ascensioni in alta Valle Camonica", Nordpress Edizioni, Brescia 1999
  • Cartografia: IGM 1:50.000 «Ponte di Legno»; Kompass 1:50.000 n° 072 «Parco Nazionale dello Stelvio»
 


 
mappa di Per stradine e sentieri sulla panoramica Cima Bles

Percorso

Da Vione si imbocca la stretta strada per Premia che, poco dopo, diventa acciottolata. Al bivio successivo ad una grande cappella votiva, si prende a destra (indicazione n°66) sbucando al margine inferiore del grande maggengo di Premia (località Baite Gabriela).
Risalendo i prati si raggiunge il nucleo centrale di cascine dove, di fronte ad un crocefisso, la strada si biforca. Prendere a sinistra (indicazioni n°66 e fontana sulla destra) iniziando una lunga salita diagonale nel bosco che, lambite alcune baite porta a Ciocc e poi, dopo essersi immessa su una strada proveniente da sinistra, raggiunge le porte del nucleo di Pigadoe (indicazioni delle località mediante "cartelli" ottenuti con pietre granitiche). Qui, poco sotto una fontana sormontata da un cappello alpino, il tracciato si biforca ancora.
Si prende la strada a destra e rientrando nel bosco si sale con qualche tornante raggiungendo località Fontana Santa. Prima della fonte si imbocca sulla sinistra una mulattiera che, in parte ancora lastricata, conduce alle Case di Bles 2080 m. Si piega ora a destra salendo verso un vicino crinale boscoso, prolungamento della cresta Sud-est della Cima di Bles, e con alcuni tornanti si sbuca su un piccolo ripiano prativo, marcato da un bianco cippo calcareo al centro. Dal cippo si devia a destra raggiungendo in breve una sella sul crinale dove si trova una palina con cartelli indicatori (località Tor di Pagà - incrocio dei sentieri n° 84 e 99).
Si prosegue ora sul crinale per poi allontanarsene progressivamente verso sinistra su terreno erboso e ripido, portandosi quasi sulla verticale dell'evidente croce di vetta che ci sovrasta. Un ultimo ripido canalino pietroso sale ora diritto, lambendo sulla destra le cospicue bancate marmoree che sostengono la vetta. Si raggiunge così la cresta Sud-est e per essa, verso sinistra, la cima.

La Cima di Bles, balcone sull'Adamello

Il confine meridionale del Parco Nazionale dello Stelvio si spinge a Sud affacciandosi sull'alta Valcamonica e comprende un gruppo di montagne poco noto e poco frequentato. Persino le guide ufficiali del Club Alpino Italiano si sono "dimenticate" di queste cime che troviamo descritte solo nella vecchissima edizione della Guida della Regione dell'Ortles di Aldo Bonacossa e pubblicata nel 1915. Da allora il massiccio Gavia-Pietra Rossa-Serottini che forma lo spartiacque fra Valtellina e alta Valcamonica fra il passo dell'Aprica ed il Gavia, è caduto nel dimenticatoio.
Eppure questo comprensorio alpino presenta cime importanti come la Punta di Pietra Rossa sua elevazione, che raggiunge i 3283 m, una grande montagna con alte e dirupate pareti rocciose purtroppo poco adatte all'arrampicata e qualche minuscolo ghiacciaio. Dalla Punta di Pietra Rossa, verso meridione si originano tre valli, da ovest ad est, la Val Grande, la Val Canè e la Valle delle Messi che porta al valico del Gavia.
Per essere più precisi, la piccola Val Canè si origina dalla Cima di Monticello, posta al vertice del prolungamento meridionale della Pietra Rossa.
La gita proposta si svolge lungo l'ampia dorsale boscosa che forma il piede della cresta spartiacque fra Val Grande e Val Canè.
Si tratta di magnifici boschi, intervallati da ubertosi maggenghi, primo fra tutti quello di Premia.
Quassù è evidente la secolare azione dell'uomo che ha plasmato e colonizzato la montagna ricavandone preziosi spazi per l'economia agro-silvo-pastorale che per anni ed anni fu la principale base di sostentamento per le popolazioni di Vezza d'Oglio, Temù, Vione, Canè e Stadolina.
Il percorso si svolge per buona parte lungo la fitta rete di stradine forestali interdette al normale traffico, che collegano i diversi maggenghi sparsi sulla montagna, Una simpatica quanto ecologica segnaletica guida il viandante nella prima parte del percorso; si tratta di "cartelli" ricavati da blocchi granitici spesso modellati a freccia e riportanti inciso il nome della località. Il cammino è inoltre facilitato dalla solita segnaletica con bandierine di vernice bianco-rossa ed indicato col numero 66.
Una volta fuori dalla vegetazione di alto fusto, il sentiero si snoda su pascoli aperti, dominati in alto dalla grande croce che svetta sulla Cima di Bles, nostra meta.
In questo tratto si passa per la località Tor di Pagà, un toponimo che sembra ricordare la presenza in questo alto luogo di una fortificazione o di un nucleo abitato in epoche antichissime quando, appunto, la religione cristiana non era ancora penetrata nelle Alpi.
In effetti, facendo bene attenzione, il sentiero lambisce una serie di ruderi che a malapena affiorano dal prato, nei pressi del crinale di cresta, in una posizione molto esposta e panoramica. Una simile collocazione sembra la migliore per erigervi una torre di avvistamento e segnalazione mediante la quale controllare il valico del Tonale e l'alta Val Camonica. Qui, secondo la tradizione si rifugiavano gli abitanti della zona per sfuggire alle incursioni dei nemici, ancora ai tempi di Carlo Magno.
La salita alla vetta sembra preclusa da una bastionata di pareti calcaree che fanno bella mostra di sé sulla destra. In questo tratto, sui ripidi pascoli sempre più sassosi non è difficile incontrare numerosi gruppi di stelle alpine che, sembra superfluo dire, vi raccomandiamo di ammirare, senza cogliere. Come detto, le pareti calcaree paiono voler impedire l'accesso alla cima, ma si tratta solo di un'impressione, perché un facile canalino permette di aggirarle ed arrivare alla meta da dove si apre un estesissimo panorama su tutto il massiccio dell'Adamello.

  • Belle cascine nei pressi di Premia.
  • L'intenso blu dei fiori alpestri per decorare la finestra di una baita.
  • Località Fontana Santa dove si diparte il sentiero verso Case di Bles.
  • Case di Bles ultime baite prima della vetta.
  • Il bianco cippo calcareo nei pressi di Tor di Pagà e sullo sfondo la vetta.
  • I ruderi di Tor di Pagà. Siamo oltre i 2000 m!
  • Un'occhiata nella vicina Val Canè.
  • Il sentiero s'inerpica verso la cima difesa da bastionate calcaree.