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Sci alpinismo - In Val di Sacco

 
  1. Scheda
 
  • Zona: Alta Valtellina
  • Tipo: Sci alpinismo
  • Sigla: S44
  • Periodo consigliato: da gennaio a marzo
  • Punto di partenza: la Val di Sacco si raggiunge partendo da Grosio (sulla SS 38 dello Stelvio a 40 km da Sondrio e 170 da Milano) ed imboccando la carrozzabile della Val Grosina fino al paese di Fusino 1203 m (9 km). Qui si devia a sinistra seguendo la stretta strada asfaltata che discende sul fondovalle e risale sul versante opposto entrando in Val di Sacco. A seconda della percorribilità della strada si può partire da Dossa oppure un po' più avanti, da Ortesei.
  • Dislivello: da 400 a 600 metri a seconda del punto di partenza
  • Tempo di percorrenza: 4 ore circa andata e ritorno
  • Difficoltà: facile gita che si avvicina più allo sci escursionismo che allo sci alpinismo ed è fattibile anche con le ciaspole.
  • Bibliografia: Armelloni R. «Alpi Retiche (Cima di Piazzi-Piz Sesvenna)»; Collana Guide dei Monti d'Italia. Ediz. CAI-TCI. Milano 1996.
  • Vannuccini M. "Monti e Valli della Comunità Montana di Tirano"; Lyasis Edizioni, Sondrio 2005
  • Cartografia: CNS 1:50.000 «Passo del Bernina». Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 «Bormio-Livigno-Corna di Campo».
  • Informazioni locali: Bollettino meteo e valanghe AINEVA; tel: 0461 230030
 


 
mappa di Val di Sacco
  1. Percorso
 

Itinerario

In caso d'abbondante innevamento il nostro itinerario può essere iniziato partendo da Dossa 1350 m, antico nucleo che presenta interessanti esempi d'architettura rurale.

Da qui si prosegue lungo la carrozzabile che sale un poco fra i prati e, poco oltre, raggiunge il gruppo di baite d'Ortesei 1605 m, il cui toponimo ricorda come, probabilmente, qui si coltivassero degli orti i cui prodotti andavano ad integrare la magra dieta dell'alpigiano fatta principalmente di polenta, latte e formaggio. Ad Ortesei si trovava una caserma della Guardia di Finanza, posta a sorvegliare i transiti e i traffici di contrabbando che avvenivano con la vicina Svizzera, sia per il Passo di Sacco che attraverso le laterali meridionali della Val di Sacco.

Lasciato Ortesei, la strada corre con diversi saliscendi entrando nel bosco e poco dopo raggiunge le baite di Sacco 1624 m, poste di fronte all'imbocco della Val Guinzana. Ancora nel bosco il tracciato arriva a sbucare sui pianori dove sono costruite le case di Campo Pedruna, ubicate di fronte alla prospiciente Val Pedruna. Poco oltre questo agglomerato la strada traversa il torrente di fondovalle, il Roasco occidentale, e sale con alcuni tornanti mentre il bosco lascia il posto al pascolo d'alta montagna. Con vista sempre più aperta si giunge, in breve, alle Baite della Pirla 1793 m, così dette perché sorgono in vista della rombante e bianca cascata omonima che salta da un dirupo posto ai piedi del Sasso Farinaccio. Sempre lungo il tracciato stradale si toccano, infine, le case di Malghera lambendo il Ricovero Malghera e quindi la chiesa della Madonna del Muschio.

A questo punto la gita può essere interrotta, oppure si può proseguire lungo il fondovalle, che piega decisamente verso Nord, e addentrarsi nell'alta Val di Sacco almeno fino alle Baite delle Mandre Vecchie 2063 m.

  1. Approfondimento
 

La Val di Sacco o Val Grosina occidentale

La gita proposta per questo mese è una di quelle che si compiono quando le condizioni d'innevamento della montagna sono scarse o, per ragioni opposte, rendono sconsigliabile avventurarsi su pendii ripidi. Si tratta di un facile e classico percorso che può essere intrapreso sia con sci da fondo escursionismo che con quelli da sci alpinismo. La Val di Sacco è un lungo solco quasi pianeggiante che costituisce il ramo occidentale dell'importante Val Grosina. Il suo imbocco si trova in corrispondenza del paese di Fusino, punto in cui la Val Grosina si divide nella Val di Sacco ad ovest e nella Val d'Eita verso Nord.
La strada carrozzabile che percorre il versante meridionale della Val di Sacco (sinistro idrografico) si tiene poco a monte del torrente di fondovalle, il Roasco occidentale, e passa attraverso una serie d'interessanti nuclei rurali ancora ben conservati e vivi. Al di sopra della strada si trova un ripido versante costituito da prati e boschi, oltre i quali si stendono i pascoli d'alta quota che terminano sotto le rocciose creste della catena Sasso Farinaccio - Monte Alpisella.
Il versante opposto della valle è invece solcato da quattro valli laterali che si spingono in direzione Sud-ovest, raggiungendo lo spartiacque italo-svizzero che si affaccia sulla Valle di Poschiavo. Il percorso si snoda abbastanza dolce seguendo la strada e arriva a Malghera, l'ultimo importante nucleo della valle situato ai piedi del Sasso Farinaccio. A questo punto è possibile tornare all'auto oppure, volendo, ci si può inoltrare ancora un poco nella valle che da qui piega verso Nord, per terminare ai piedi della cospicua mole di rocce della Cima di Saoseo 3027 m. Il percorso proposto è quasi sempre fattibile e sicuro salvo il caso di recenti e copiose nevicate.

La Madonna del Muschio a Malghera

Dopo aver percorso la tranquilla e ridente Val di Sacco, in un ambiente naturale selvaggio e grandioso, l'escursionista sarà certamente sorpreso allorché, poco prima del nucleo di Malghera, proprio in fondo alla valle, comparirà ai suoi occhi l'imponente, bianco edificio del Santuario della Madonna del Muschio o Madonna della Misericordia.
Questa notevole opera architettonica fu costruita nel 1888, su una preesistente cappelletta eretta nel 1836, a ricordo dell'apparizione della Madonna col Bambino che, nel 1750, si mostrò ad un pastorello locale sul muschio di una roccia nel corso di un furioso temporale.
All'edificazione del santuario contribuirono tutti i grosini costituendo una "fabbriceria" che per ospitare i lavoranti edificò nei pressi della chiesa anche un ricovero. Successivamente ampliato e migliorato, il ricovero è oggi adibito a rifugio alpino privato ed é proprietà della Fabbriceria della Val di Sacco. Il Ricovero Malghera è oggi sede di ritrovi e manifestazioni locali, ma previa richiesta di informazioni (tel. 0342. 84.72.23) può ospitare anche normali escursionisti.
Il Santuario della Madonna del Muschio presenta una armoniosa  facciata divisa da quattro lesene ed è terminato da un timpano triangolare sormontato da una croce affiancata da due snelle piramidi di pietra.
La vicina torre campanaria con cuspide a cupola, fu eretta nel 1910.

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