Sci alpinismo - Con gli sci sul Monte Vago

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Con gli sci sul Monte Vago»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Alta Valtellina
  • Tipo: Sci alpinismo
  • Periodo consigliato: marzo-maggio
  • Punto di partenza:  Livigno, raggiungibile staccandosi a sinistra dalla SS 38 dello Stelvio poco dopo Bormio (60 km da Sondrio e 190 da Milano) e percorrendo interamente (38 km) la SS 301 del Foscagno. Dal paese si percorre la strada verso la Forcola di Livigno lasciando l'auto non molto oltre l'abitato.
  • Esposizione: N - W
  • Tempo di percorrenza: ore 3 - 3.30
  • Dislivello: 1050 m c.
  • Difficoltà: MSA - BS per la Q 3000
  • Bibliografia: Miotti G. e Selvetti C.: "282 itinerari di scialpinismo fra alto Lario ed Engadina" - Guide dalle Guide 1998
  • Cartografia: CNS 1:25000 n° 1258 «La Stretta » e n°1278 «La Rösa»;  CNS 1:50000 «Berninapass»; Carta Escursionistica Kompass  n°96 «Bormio - Livigno».
  • Informazioni locali: AZIENDA PROMOZIONE TURISTICA - via Saroch 1098/a c/o Plaza Plachéda - I-23030 Livigno (So) Tel. 0039 0342 05 22 00 -
  • Bollettino meteo e valanghe AINEVA tel: 0461 230030
 


 
mappa di Il Monte Vago

Percorso

Da Livigno prendere la strada per la Forcola di Livigno fino all'altezza dell'Alpe Vago, attraversare il torrente Spöl portandosi sul lato sinistro (des. or.) della Valle della Forcola, con un ampio giro verso sinistra risalire tutta la valle (stando il più possibile sul fondovalle) in direzione del passo fino ad imboccare la Valle Orsera e seguirla per un breve tratto. Piegare a sinistra (Est) salendo il pendio, inizialmente un po' ripido, che scende in direzione di Q 3000 (cartello indicatore per il M. Vago) giungendo in un vasta conca; proseguire a sinistra (Nord-nord-est) lasciando sulla destra un affioramento roccioso e arrivando sul bordo di un ampio anfiteatro sul lato Ovest del M. Vago, in basso a sinistra c'è il Lago Vago 2687 m. Con una lunga diagonale (perdendo quota il meno possibile) continuare con direzione Nord-nord-est attraversando il ripido pendio Ovest giungendo ad una sella (non nominata nè quotata su CNS e Kompass) situata tra la base della cresta Nord-ovest e Q 2936. Risalire la cresta Nord-ovest ancora per poco con gli sci poi a piedi fino in vetta. Per la salita a Q 3000 (a S del M. Vago), arrivati nella prima conca, proseguire verso Sud-est risalendo il pendio a destra dell'affioramento roccioso; giunti al termine deviare a destra in direzione di Q 3000. Ora il pendio diviene più ripido, in breve si arriva alla cresta (Nord-nord-ovest) finale (attenzione alla cornice) dove a pochi metri è situata la vetta.
Discesa: per l'itinerario di salita oppure, con neve ben assestata, lungo il versante Ovest del M. Vago. Un'altra possibilità è quella di scendere per il versante Nord-est, partendo dalla sella alla base della cresta Nord-ovest, fin verso quota 2400 m c., poi deviare verso destra per evitare delle balze rocciose, quindi verso sinistra in direzione di Q 2131 (pendii ripidi) giungendo in Valle Vago e, in seguito, all'Alpe Vago ed alla strada.
Note: utili i ramponi; gita da effettuarsi con neve ben assestata, soprattutto l'itinerario di Q 3000.

I monti del Livignasco

Forse perché in genere il nome di Livigno richiama esclusivamente ad associazioni come lo sci su pista o la zona franca, con relativi bassi prezzi di carburanti, alcolici e prodotti fotografici, si parla poco di questo territorio anche per le sue ricchezze naturalistiche e paesaggistiche. Troppo presi dalla scintillante immagine della "metropoli" turistica, i suoi stessi ospiti, raramente si spingono, anche solo con l'occhio alle bellezze che li circondano.
L'area montuosa del Livignasco appartiene ad un complesso gruppo alpino che, per la posizione che occupa, ha impegnato non poco topografi e geografi nel trovare una toponomastica che gli si potesse adattare. Alla fine, almeno per gli italiani, questo comprensorio é diventato il gruppo "Piazzi-Sesvenna", dal nome delle maggiori vette che caratterizzano le sue due aree principali.
Generalmente i profili montuosi non sono certo quelli che richiamano alla mente le grandi Alpi, si tratta molto spesso di facili crinali erbosi, e in altre occasioni, di dirupate pareti calcaree che non invogliano certo alla salita. Eppure questa considerazione può essere valida solo per quelle cime che si affacciano sul versante Nord-orientale della Valle di Livigno.
Dal lato opposto, verso la Svizzera, il crinale della vallata é occupato dalle ultime propaggini settentrionali del gruppo della Cima di Piazzi che offrono ben altre caratteristiche anche se ci troviamo ormai alla periferia di questo importante gruppo montuoso.  Dominano il limite meridionale della Valle di Livigno le creste rocciose che vanno dal Monte vago fino al Pizzo Filone costituendo un piccolo sottogruppo di belle vette con qualche piccolo ghiacciaio annidato nei recessi più ombrosi e sui versanti settentrionali. Il nucleo centrale del sottogruppo é formato dai nodi della Punta di Val nera 3160 m, del Pizzo Paradisin 3302 m e del Corno di Campo 3232 m che affaccia la sua imponente parete Sud sulla Val di Campo, splendida valle laterale della Valle di Poschiavo anch'essa adattissima per 'escursionismo e lo sci alpinismo.
Generalmente queste cime presentano tutte un accesso abbastanza facile, tanto da essere spesso scelte come mete invernali, piuttosto che d'estate per fare scalate. Vi sono alcune eccezioni e, strano a dirsi, vi sono anche pareti non ancora scalate, ma la loro individuazione é un gusto che lasciamo agli interessati. In ogni caso si tratta di monti solitari e selvaggi dove vi potrà capitare, come é successo a noi, di assistere al crudele ma vitale spettacolo dell'aquila che ghermisce la lepre bianca.
Il sottogruppo ha il suo limite occidentale in corrispondenza del valico della Forcola di Livigno 2315 m, punto di confine fra Svizzera ed Italia, attraversato dalla carrozzabile, chiusa d'inverno, che unisce Livigno alla strada per il Passo del Bernina.



  • I pendii finali della Quota  3000.
  • Il Pizzo Varuna (a sin.) e il Cambrena (dex.). Sotto i nostri piedi le distese del Passo del Bernina.
  • Il Pizzo Cambrena e, alla sua destra i Pizzi Palù e la nera puntina della Cresta Güzza, importanti vette del massiccio del Bernina.
  • In discesa sui magnifici pendii che portano nella Valle Orsera.
  • Salendo verso la vetta con alle spalle i colossi del gruppo del Bernina fra cui il Pizzo Bernina stesso, il 4000 più orientale dell'arco alpino ( a de
  • In discesa, sguardo verso Nord sulla Val dal Fein e il Piz La Stretta.