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Passeggiate - Argegno e il Santuario di Sant Anna

 
  1. Scheda
 
  • Zona: Mesolcina e Lario Occidentale
  • Tipo: Passeggiata
  • Sigla: A76
  • Periodo consigliato: tutto l'anno
  • Punto di partenza: Argegno
  • Tempo di percorrenza: 1 ora
  • Dislivello: 150 m circa
  • Difficoltà: T (Turistica)
  • Bibliografia: Mozzanica I. "Itinerari panoramici sulle sponde del Lario", Mondadori-Electa; Milano 2003.
  • Cartografia: CNS 1:50.000 «Menaggio»; Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 91 «Lago di Como-Lago di Lugano»
  • Informazioni locali: Portale del Comune di Argegno; Ufficio Turistico VIA CACCIATORI DELLE ALPI c/o PONTILE - 22010 ARGEGNO (CO)  Tel. (+) 39 - 031821965
 
 
mappa di Argegno e il Santuario di Sant Anna
  1. Percorso
 

Percorso

La gita che proponiamo prende la mosse dal paese e, dopo averne traversato il centro storico, porta al Santuario di Sant Anna percorrendo la sponda destra orografica della Val d'Intelvi. Si tratta di una gita molto facile e poco faticosa che si svolge interamente lungo stradine solo a tratti ripide. Aspetto non trascurabile per i ghiottoni, il percorso termina alla chiesa, ma anche presso un bel ristorante dove placare gli eventuali stimoli della fame.

Dal porticciolo di Argegno si costeggia la sponda destra orografica del torrente Telo arrivando, ben presto, ad un sottopassaggio tramite il quale si supera la moderna Statale. Si continua lungo il torrente per giungere all'altezza del ponte romanico che unisce le due sponde e il nucleo storico del paese. Questo era il percorso dell'antica Via Regina e, con ogni probabilità, il passaggio coperto che ci apprestiamo a traversare costituiva la porta settentrionale dell'abitato.

Oltre il passaggio coperto a guardia del ponte si entra nel borgo che subito colpisce per la sua bellezza. Si prende verso destra arrivando ben presto ad una deviazione a destra dove, non visibile per chi sale, sul muro di una casa si trova un cartello indicatore giallo con la scritta "Mulattiera per Sant Anna". Poco più avanti si giunge in corrispondenza di uno slargo che precede un caratteristico e lungo passaggio coperto. Prima di intraprendere il nuovo tratto consigliamo, tuttavia, di fare quattro passi fra le strette vie per ammirare l'urbanistica dell'abitato. Ritornati nel piccolo slargo si riprende la salita percorrendo una stradina a scalini con due corsie-rampe parallele in cemento. Poco dopo la strada lascia il posto all'acciottolato e la viuzza s'inoltra fra le case della contrada S. Antonio, arrivando nella minuscola piazza Gaulio Miro dove si trova una fontana. Da qui la salita procede lungo una strada dal fondo in cemento mentre verso destra, sulla sponda opposta della Val d'Intelvi compare Muronico, frazione di Dezzasco, caratterizzata dal bell'edificio dell'antica chiesa di San Sisinio, rimaneggiato in epoca barocca.

Lambita la cappella dedicata a S. Giacomo, il cammino prosegue mentre la pendenza va via via diminuendo. La stradicciola sfila fra antichi muretti a secco, tratti di boscaglia e qualche cascina. Si supera, così, la cappelletta della Madonna della Neve per passare fra quelle della Madonna con Bambino e di San Francesco che si fronteggiano (nei pressi si trova una possibile uscita verso la vicina strada carrozzabile che sale verso Schignano). Con un lungo tratto in leggera pendenza si taglia a mezza costa il versante settentrionale del Monte Ballano tenendosi poco a valle della moderna carrozzabile. Si supera anche la cappelletta di San Rocco e si entra in una zona rimboschita con abeti dove si trovano alcune panchine per la sosta. Poco dopo si giunge all'ultimo breve strappetto che, in pochi passi, conduce alla soglia settentrionale della chiesa di Sant Anna lambita dalla carrozzabile per Schignano.

Il Santuario di Sant Anna è, in realtà, dedicato alla Madonna di Gelpio. L'edificio, che ha subito molti rimaneggiamenti e fu terminato sul finire del 1500, fu eretto attorno ad una preesistente cappella dedicata alla Vergine. Secondo una tradizione fu edificato dalla popolazione locale come voto per lo scampato pericolo in seguito ad un periodo di pestilenze.

Da Sant Anna si apre una bella visuale sulla Val d'Intelvi.

  1. Approfondimento
 

Argegno

Accoccolata in fondo ad un'ampia ansa della sponda occidentale del Lario, Argegno è una delle località più suggestive di questo tratto di riviera comasca. Percorrendo la Statale Regina, sia che si venga da Como, sia che si scenda da Menaggio, la vista del "golfo" di Argegno è una vera panacea per lo spirito e l'occhio, contribuiendo non poco ad alleviare la tensione della guida, spesso difficile su questa stretta carrozzabile.

Il piccolo borgo è stato costruito nel punto in cui la Valle d'Intelvi sbocca sul lago, alla foce del torrente Telo; una località quindi di una certa importanza per il controllo dei passaggi e dei traffici. Ma anche il tratto costiero che si può controllare dal paese è assi esteso andando da Nesso, a Sud, fino alla Punta del Balbianello e a Bellagio verso Nord. La posizione strategica ha favorito l'insediamento già in epoche remote e i reperti rinvenuti in loco testimoniano, con certezza, la presenza dei romani. In particolare, su una lapide, si fa riferimento al console Publio Cesio Archigene dal cui nome sarebbe derivato quello di Argegno. Centro fortificato di vitale importanza nel sistema difensivo, che comprendeva l'Isola Comacina, a difesa delle invasioni barbariche, il paese mantenne tale importanza anche nei secoli successivi.

Nel 1270 Antonio Castello fece erigere una nuova opera difensiva che fu roccaforte della famiglia guelfa dei Vittani, i quali ingaggiarono per anni un'aspra contesa con i Rusconi che erano, ovviamente, ghibellini.

Nel 1335, con la sconfitta di Como e la consegna dei territori al Ducato di Milano, Argegno e la Val d'Intelvi seguirono le sorti della "capitale" passando sotto il dominio dei Visconti che la concessero in feudo alla famiglia Rusconi. Circa duecento anni dopo fu la volta della dominazione spagnola sotto la quale il borgo fu infeudato alla famiglia dei Gallo il cui capostipite, Girolamo, fu oratore di Filippo II di Spagna. La potente casata estese nel tempo i suoi domini arrivando a controllare il lungo tratto costiero da Laglio a Ossuccio. Fra i numerosi personaggi di spicco uno degli esponenti più illustri dei Gallo fu Tolomeo Arcivescovo di Manfredonia e poi, dal 1565 Cardinale segretario di Papa Gregorio VIII.

Le fortificazioni di cui si è fatto cenno sono state tutte distrutte, comprese quelle del castello dei Viscardi che sorgeva in centro al paese. Di esso restano solo le mura basali della torre che crollò nel 1876, e che oggi sono adibite ad abitazione. Tuttavia il ricordo di questo storico passato resta sintetizzato mirabilmente nello stemma del paese: una torre di guardia in azzurro, su fondo argento, sormonta il ponte del borgo, in rosso, gettato sulle acque del Telo; nel cantone a destra della torre compaiono una spiga e un ramoscello di lino incrociati.

Persa la sua valenza strategica Argegno ha conosciuto un lungo periodo di tranquillità e oggi è un ricercato centro di villeggiatura e turismo anche perché ha conservato nel tessuto urbano e nelle atmosfere la vera essenza dei paesi lariani d'un tempo. Il centro storico del paese è veramente suggestivo, un intrico di stretti vicoli e passaggi coperti che spesso si affacciano sulla stretta forra del Telo le cui sponde sono unite da un bel ponte romanico di pietra a sesto acuto. Nella vicina via Molini fu realizzato nel 1600 un astuto sistema idraulico che alimentava i 4 mulini che si affacciano sul torrente, ove si macinavano cereali e castagne.

Nei pressi del porto richiama l'attenzione la bella facciata della chiesa della SS. Trinità, edificata agli inizi del XX sec. in seguito all'abbattimento della preesistente chiesa del 1600.

Un'altra attrattiva di Argegno è la funivia che collega il paese al soprastante insediamento di Pigra 881 m, aggrappato in posizione quasi inverosimile sulla soglia settentrionale della Valle d'Intelvi. Una breve salita a Pigra è, senza dubbio, da consigliarsi, allo scopo di ammirare il vastissimo panorama che si gode da lassù.

Per ogni tipo di informazione e approfondimento consigliamo anche di visitare il sito internet di Argegno segnalato nella scheda tecnica.

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