Escursioni - Monte San Primo

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Monte San Primo»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Lario Orientale o Triangolo Lariano
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E
  • Periodo consigliato: tutto l'anno
  • Punto di partenza: Veleso 826 m. L'abitato si raggiunge da Como percorrendo la carrozzabile per Bellagio e poi deviando a destra all'altezza di Nesso per salire verso Zelbio e il Piano del Tivano. Poco prima di Zelbio una deviazione a gomito sulla sinistra porta in breve al borgo.
  • Tempo di percorrenza: 4-5 ore per compiere l'intero anello.
  • Dislivello: 860 m.
  • Difficoltà: EE (Escursionistica per Esperti)
  • Bibliografia: Mozzanica I. "Itinerari nel Triangolo Lariano", Edizioni Electa; Milano 1999.
  • Cartografia: CNS 1:50.000 «Como» e «Menaggio»; Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n° 91 «Lago di Como-Lago di Lugano»;Comunità Montana Triangolo Lariano «Carta dei Sentieri» scala 1:25.000 Edizione 2004.
  • Informazioni locali: Comunità Montana Triangolo Lariano  Via Vittorio Veneto, 16 - 22035 Canzo
  • Tel. 031.672.000 - Fax 031.670.248 - Email: info@cmtl.it
 


 
mappa di Monte San Primo

Percorso

Entrati in Veleso si prende la strada che sfila a valle dell'abitato e poi con un tornante si porta verso il centro. Seguendo le indicazioni per il campo da tennis e il "Parco giochi bambini" si imbocca una stretta carrozzabile che si porta a monte dell'abitato e, sfilando presso il campo da tennis, giunge ad un parcheggio.
Si prosegue a piedi verso sinistra imboccando una larga strada acciottolata al cui inizio si trova un cartellino escursionistico indicante l'itinerario per il Monte Colmenaccio. Si sale lungo la carrareccia e poco dopo un tornante si prende l'evidente mulattiera acciottolata che si diparte sulla sinistra e che più in alto si reimmette nella strada. Si prosegue agevolmente in leggera salita traversando la Valle Loarno e sfilando accanto alla Baita Miralario. Con suggestivo percorso al limite del bosco si lambiscono le baite dei Monti di Loarno e si giunge infine al piccolo agglomerato dei Monti di Erno 1050 m. Poco dopo le case la strada traversa una conca erbosa con un stagno sulla sinistra e una cappelletta. Prima che la carrozzabile riprenda a salire si nota sulla destra il cartello di legno dell'Azienda Agrituristica la Forcoletta. Si lascia allora la strada per imboccare il sentierino che sfila a sinistra del cartello e, dapprima al margine del bosco di betulle, poi per esso, risale la destra orografica del valloncello che sfocia sui Monti di Erno. La salita termina alla Forcoletta 1263 m, sella aperta fra il Monte Colmenaccio a sinistra e la prima delle elevazioni della Costa del Monte San Primo a destra. Ora per ripidissima traccia sull'erba si percorre il crinale (qualche bollo rosso) terminando questa faticosa scalata in vetta alla prima elevazione della cresta. Con percorso più agevole e traccia sempre evidente e sicura si prosegue la lunga cavalcata per cresta in direzione Sud-est.
Si tratta di una lunga camminata che regala splendide vedute panoramiche a 360 gradi e che termina dopo aver oltrepassato due grossi ripetitori, sulla vetta del Monte San Primo.
Dalla cima si scende ora direttamente lungo il ripido pendio del costone Sud-ovest che parte direttamente dalla vetta. Una debole traccia scende lungo l'erta china erbosa e dopo aver superato un caratteristico bianco blocco calcareo, porta a due evidenti alberi solitari che svettano in mezzo alla dorsale. La discesa prosegue sempre lungo la larga dorsale con tratti in cui la traccia si fa meno evidente. L'importante è comunque mantenere il filo di cresta, anche poco più in basso quando si entra in una faggeta e la pendenza diminuisce. Si percorre il bosco che più avanti è composto in prevalenza da betulle, poi dopo un tratto sul prato che lo bordeggia a sinistra, si giunge ad una evidente deviazione verso sinistra. Piuttosto che un sentiero, si tratta di un larghissimo camminamento quasi franoso che corre fra due recinzioni e che scende in breve alle case dei Monti di Là. Ora si segue verso destra la carrozzabile che qui giunge da Veleso e con suggestiva quanto piacevolissima passeggiata si ritorna al parcheggio ove abbiamo lasciato l'auto.

Al vertice del Triangolo

Grazie alla sua posizione, Monte San Primo è sicuramente la cima più panoramica di tutto il territorio fra Como e Lecco. Questa montagna è infatti la maggiore elevazione del Triangolo Lariano, quel cuneo di terra che divide il Lgo di Como in due rami: si trova quindi in una posizione veramente unica per la sua centralità e dalla vetta si apre una vista sconfinata in ogni direzione.
Ma anche la passeggiata lungo le carrarecce che da Veleso portano ai Monti di Erno e ai Monti di Là, può riservare piacevolissime sorprese. Come magari l'incontro di qualche montanaro che ancora resiste, su queste coste solatie, prolugando la stagione il più possibile. Se avrete l'occasione di scambiare quattro chiacchere potrete saperne di più circa questi splendidi luoghi. L'alpigiano che abbiamo incontrato e che si è accompagnato a noi per un tratto portava le verze ai suoi conigli. Ci ha raccontato della sua vita sui Monti di Erno, delle sue mucche dalle quali ricavava burro e formaggio in produzione limitata. Ci ha narrato di quando fece due anni di campo di concentramento in Germania e dei tempi in cui sul San Primo scendeva fin oltre un metro di neve : "ma adesso nevica poco, pochissimo e così possiamo stare sul monte un po' più a lungo".
Su questi pascoli ancora oggi molti portano le loro mucche, compresi alcuni allevatori della Tremezzina sulle cui capacità zootecniche il nostro accompagnatore nutriva forti dubbi: "trattano male le bestie, avete visto come sono magre. Adesso scendono e tornano a Tremezzo. Fino a un paio d'anni fa, per arrivare sulla sponda opposta del lago, portavano le bestie con la barca, adesso usano il camion".
La gita che proponiamo è complessivamente facile, tuttavia, in alcuni tratti si svolge su terreno ripido, dove il sentiero lascia il posto ad una vaga traccia sul crinale. In questi punti sarebbe meglio camminare aiutandosi con dei bastoncini da sci e il percorso sarebbe da evitarsi in caso di terreno molto bagnato o con neve gelata. Per i motivi sopra esposti abbiamo messo una EE, Escursionisti Esperti, nella valutazione della difficoltà della gita.
Al di là di questa avvertenza la salita al San Primo lungo l'itinerario descritto è quanto mai consigliabile soprattutto per il magnifico e lungo percorso sul crestone sommitale o Costa del San Primo, che dalla sella della Forcoletta porta in cima. Sulla sommità sorge una baracchetta dominata da una grande antenna nei cui pressi si trovano una croce ed un punto trigonometrico dell'Istituto Geografico Militare.

Un panorama senza pari

Nelle giornate limpide il panorama che si può ammirare dalla vetta del Monte San Primo è sconfinato. Proviamo a dare un'idea di quello che si può scorgere di lassù, compiendo un giro d'orizzonte in senso orario partendo da Ovest. In questa direzione, oltre la dorsale occidentale lariana ed il solco della Val d'Intelvi, s'impone subito al nostro sguardo la biancheggiante sagoma del massiccio del Monte Rosa. Si tratta di un enorme grumo di montagne che superano i 4500 metri d'altitudine e che si affaccia direttamente sulle pianure meridionali. Le sue pendici sono in grande parte ammantate da ghiacci eterni e la muraglia che ci si presenta è una delle più alte delle Alpi. Proseguendo, verso destra dopo una breve pausa, s'innalzano le vette dello Strahlhorn 4190 m e del Rimpfischhorn 4198 m, poi l'Allalinhorn 4027 m, seguito dalla bianca e pianeggiante dorsale dell'Alphubel 4208 m. Poi ecco sfilare le vette del massiccio del Mischabel con la dentellata cresta che culmina con il Taschorn 4490 m, il Dom de Mischabel 4479 m ed il Lenzspitze 4295 m. Più in lontananza verso Nord-ovest inizia la scintillante teoria di vette glaciali dell'Oberland Bernese che iniziano con la potente sagoma del Breithorn 3782 m e proseguono con l'Aletschorn 4195 m, la Jungfrau 4158 m, il Monch 4099 m e il Fiescherhorn 4048 m per terminare con la splendida isolata piramide del Finsteraarhorn 4274 m, seguita ancora dal nodo del Lauteraarhorn 4042 m. In direzione Nord le Alpi perdono d'imponenza e lo sguardo è attratto soprattutto dal lungo solco del Lago di Como, che si spinge verso la Valchiavenna. Poi la sfilata di cime riprende, anche se meno impressionante: ecco quindi le vette della Val Masino con il Pizzo Badile ed il Pizzo Cengalo alla cui destra, apparentemente separata dalla triangolare sagoma del Monte Legnone, è visibile la mole ghiacciata del Monte Disgrazia.
Spostando lo sguardo verso Nord-est compaiono molte altre cime minori e meno appariscenti: sono le montagne orobiche fra cui s'indovina la sagoma del Pizzo dei Tre Signori. Più vincine a noi, verso Est, ecco le rocciose vette del Grignone e della Grignetta poi il Resegone e, verso Sud-est, le tozze torri calcaree dei Corni di Canzo. Verso Sud, inquadrata nell'alta Valle del Lambro, si apre la Pianura Padana.

  • AllÂ'inizio della gita. Poco dopo Veleso.
  • Un simpatico incontro sulla via verso il San Primo.
  • Lo stagno dei Monti di Erno e dietro le case, la sella della Forcoletta.
  • Sulla prima elevazione della Costa del San Primo sullo sfondo la Valle dÂ'Intelvi e il massiccio del Monte Rosa.
  • Dalla Costa del San Primo sguardo verso il massiccio del Mischabel.
  • LÂ'immagine riassume parte del cammino fatto: la conca dei Monti di Erno e sulla destra la Forcoletta.
  • La lunghissima cresta terminale del San Primo.
  • Durante la discesa lungo il ripido costone Sud-ovest.