Sci alpinismo - Monte Valegino Passo di Tartano o Passo di Porcile? A voi la scelta

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Monte Valegino Passo di Tartano o Passo di Porcile? A voi la scelta»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Bassa Valtellina
  • Tipo: Sci alpinismo
  • Sigla: S-14
  • Periodo consigliato: inverno-primavera
  • Tempo di percorrenza: 3-4 ore a seconda della meta scelta.
  • Partenza: S.Antonio/Tegge o Fienili d'Arale, al termine della carrozzabile di Val Lunga (1400 m) che si imbocca da Tartano (1210 m) raggiungibile staccandosi dalla SS 38 dello Stelvio 6,3 km. dopo Morbegno in direzione Sondrio.
  • Esposizione: Nord-ovest
  • Dislivello: 700 m. circa al Passo di Tartano; 900 m. circa al Passo di Porcile; 1010 m. al Monte Valegino
  • Difficoltà: BSA (Buon sciatore alpinista)
  • Bibliografia: Miotti G. e Mottarella L. "Alle Porte della Valtellina" edito da Comunità Montana di Morbegno e Edizioni Melograno - Sondrio 1988.
  • Miotti G. e Selvetti C., "282 itinerari di scialpinismo fra alto Lario ed Engadina" - Guide dalle Guide 1998
  • Vannuccini M., "Guida al Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi" Lyasis Edizioni, Sondrio 2002
  • Guide e carte: Carta Escursionistica Kompass 1:50.000 n. 104 «Foppolo-Valle Seriana»; IGM 1:50.000, f. 56 «Sondrio»
 


 
mappa di Monte Valegino Passo di Tartano o Passo di Porcile? A voi la scelta

Percorso

La carrozzabile termina poco dopo Fienili d'Arale 1485 m, dove sorge il Rifugio Beniamino o Prealpi, ma, come già detto, potrebbe essere necessario fermare l'auto già prima di questa località verso i 1400 m. Seguendo la strada si passa per Fienili d'Arale e si continua per altri 500 m circa, fino ad un piccolo slargo alla cui destra si scorge un ponticello di legno sul torrente. Si scende sul ponte e si traversa il torrente di fondovalle per poi piegare a sinistra ed iniziare la salita. Si prosegue sempre in questa direzione percorrendo un rado bosco di larici (Sud-est) e risalendo la valletta che adduce nella conca Casera Porcile 1803 m. Dalla casera si sale inizialmente lungo un dosso in direzione Sud-ovest fin verso i 1900 m. A questo punto, volendo raggiungere l'ampia sella del Passo di Tartano occorre proseguire direttamente nella medesima direzione, raggiungendo il valico lungo facili e dolci pendii.

Per arrivare al Passo di Porcile occorre invece piegare decisamente a sinistra (Sud-est) e raggiungere il primo ed inferiore dei laghi di Porcile, lambitolo sulla sinistra ci si porta nei pressi del secondo lago da dove si prosegue sfilando sotto i pendii settentrionali del Pizzo Valegino per poi raggiungere il valico con un'ultima deviazione sulla destra.
In alternativa dal secondo lago si può raggiungere il sovrastante terzo bacino da dove si devia a sinistra tenendosi più alti rispetto al percorso prima descritto.
Per il Monte Valegino, una volta raggiunto il primo dei laghi di Porcile lo si lambisce sulla destra e si sale al terzo lago per poi guadagnare il sovrastante crinale che, a seconda delle condizioni di innevamento, si sale fino alle roccette della cima.
Lasciati gli sci con qualche elementare passo di arrampicata si guadagna la vetta.

Il Monte Valegino ed il Passo di Porcile

Il Monte Valegino ed il Passo di Porcile sono situati alla testata della Valle Lunga di Tartano, sul crinale dello spartiacque orobico con la Val Brembana. Entrambe sono due delle tante mete degli escursionisti estivi che si spingono in valle per raggiungere gli importanti e caratteristici Laghetti di Porcile, ma vogliono salire ancora un po' più in alto e ammirare il panorama dalla docile cresta che li sovrasta.

Ci troviamo, infatti, in uno dei tratti meno impervi delle Alpi Orobie, nel lungo tratto di catena compreso fra il Pizzo dei Tre Signori ad occidente e il Corno Stella ad Est, che in pratica è caratterizzato da ampi pascoli e facili vette, per lo più erbose. Gli ampi spazi della Valle di Tartano, si ritrovano quindi anche sul versante bergamasco nella vasta distesa di facili pendii che formano la testata della valle di San Simone e di Foppolo. Per l'ampiezza e la facilità dei pendii circostanti queste due località sono state scelte per ospitare importanti impianti sciistici.

La facilità dei transiti lungo questo settore orobico e la presenza di altrettanti ampi valichi, hanno favorito un secolare scambio di rapporti fra i due versanti della montagna. Ad ulteriore testimonianza di quanto saldo fosse il legame fra i due versanti vale anche la pena di ricordare che fino agli anni '60 del 1900, allorché fu costruita la carrozzabile fra il fondovalle valtellinese e Tartano, la comunità sul versante della provincia di Sondrio era maggiormente legata con la Bergamasca.
Ricordiamo inoltre che nelle vicinanze si trova anche l'importante Passo di San Marco, ove passa l'unica carrozzabile transorobica che mette in comunicazione la Valtellina con Bergamo. Non a caso, il valico fu scelto anche per fare passare la Via Priula, arteria commerciale cinquecentesca fra la Repubblica Veneta, allora signora delle valli bergamasche ed i Grigioni, dominatori in Valtellina.

Importanti valichi

L'unica altra strada carrozzabile transorobica, ma assolutamente secondaria e sconsigliabile anche d'estate, è quella che attraverso la Val Madre, parallela ad oriente alla Val Tartano, supera il Passo di Dordona per poi scendere su Foppolo.

Le gite che vi proponiamo sono tutte abbastanza facili e sicure, fra le tante che la Val Tartano invernale riserva agli amanti dello scialpinismo. Ancor più che per le attività estive, la valle è, infatti, nota a tutti come uno dei paradisi dello scialpinismo. Vi si trovano percorsi per tutti i gusti, da quelli facili a quelli più impegnativi, uno fra i più celebri è quello che riunisce in un anello la traversata delle due importanti valli in cui si ramifica la parte superiore della Val Tartano: la Val Lunga e la Val Corta.

Sebbene nel periodo invernale siano scarsamente visibili, è interessante ricordare che anche questo tratto di crinale orobico fu interessato dalla costruzione delle fortificazioni facenti parte della Linea Cadorna, realizzata durante la Grande Guerra. L'imponente opera difensiva, che non entrò mai in funzione, doveva proteggere il Nord Italia dall'eventualità che le truppe austro-ungariche invadessero la Svizzera, aggirando la prima linea del fronte attestata sull'Adamello e sulle cime dell'Ortles-Cevedale. Particolarmente evidenti sono le strutture difensive che si trovano al Passo di Tartano, facilmente raggiungibile con una breve deviazione dall'itinerario principale descritto. Fra questo valico ed il Passo di Porcile che si trova più ad Est, si eleva la piccola sommità del Monte Valegino, meta che arricchisce la giornata con il raggiungimento di una cima.
Prima del XVI secolo, i valichi limitrofi di Tartano e Porcile erano assai frequentati, tanto che pare che inizialmente il Podestà Alvise Priuli abbia pensato di fare transitare la sua via commerciale proprio attraverso il Passo di Porcile. Fu in seguito costretto a dirottare sul Passo di San Marco, causa l'opposizione delle popolazioni di Tartano e di Foppolo-San Simone, timorose che l'apertura di una tale via avrebbe attirato in loco le bande di briganti a caccia di ricchi bottini.

La misteriosa chiesetta di San Salvatore

Nei pressi del Passo di Porcile, si trovano anche i ruderi ormai irriconoscibili dell'antichissima chiesetta di San Salvatore, poi rinominata di San Sisto, in onore di Papa Sisto V (1586-1590). Il piccolo edificio sacro è un'altra testimonianza dell'importanza di questo valico alpino che, negli anni '50 del 1900, fu addirittura preso in considerazione per farci passare una futuristica quanto improbabile arteria che avrebbe collegato Milano con Saint Moritz. Attraverso i valichi di Porcile e di Tartano, transitarono per secoli verso la bergamasca i prodotti locali della Val Tartano, in primo luogo i formaggi, ma anche manufatti artigianali, mentre dal versante meridionale provenivano altri beni di consumo, fra cui il sale e la calce in zolle prodotta nel forno di Capobrembo ed usata nelle costruzioni civili e religiose delle varie contrade di valle.

  • Si inizia la gita anche con il tempo poco favorevole.
  • Passando Casera Porcile le nebbie sembrano diradarsi.
  • Sui pendii che portano alle conche dei Laghi di Porcile.
  • Un rado lariceto ci accompagna fino quasi ai laghi.
  • In basso uno dei laghi coperto di neve. Sullo sfondo : Passo di Tartano,Cima di Lemma e Pizzo Scala.
  • Come sempre le Alpi Orobie riservano neve fresca e farinosa per artistiche sciate.