Escursioni - Lago del Publino e rifugio "Amerino Caprari" 2130 m

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Lago del Publino e rifugio "Amerino Caprari" 2130 m»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Media Valtellina
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E14
  • Periodo consigliato: luglio-ottobre
  • Punto di partenza: Località Cantone 990 m, raggiungibile per strada carrozzabile da Sondrio seguendo la strada per Albosaggia (490 m; 4,7 km a sud di Sondrio)
  • Tempo di percorrenza: ore 4-5 per la sola salita
  • Dislivello: 1140 m
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Bibliografia: Vannuccini M. "Guida al Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi" Lyasis Edizioni, Sondrio 2002.
  • Cartografia: IGM 1:25.000 «Piateda» e «Pizzo del Diavolo»; IGM 1:50.000 «Sondrio»; Carta Escursionistica Kompass 1:50.000: «Foppolo-Val Seriana»
 

Informazioni locali: 

 
mappa di Lago del Publino e rifugio "Amerino Caprari" 2130 m

Percorso

Dal tornante che la strada Albosaggia-San Salvatore compie in località Cantone, lasciata l'auto, si prende a destra una stradina che, lambita una baita, si addentra pianeggiante nella valle percorrendone il boscoso versante sinistro. Il sentiero è franato alcuni anni fa ma è percorribile sebbene con qualche difficoltà. Passate in successione le baite di Zappello 1137 m e, poi, quelle della Crocetta 1251 m (bivio a sinistra per San Salvatore, masso coppellato), in località Forno 1315 m, il tracciato attraversa il torrente e, con alcuni tornanti, risale un pendio boscoso per sbucare sui prati della Costa 1425 m.
A questo punto si può arrivare anche lasciando l'auto a Cantone e proseguendo poi sulla strada, in ultimo ripidissima, che giunge ai prati di San Salvatore. Da qui si prende la sterrata che scende verso sinistra in Val del Livrio portando a Crocetta.
Passando poco sotto le case il sentiero scende presso il torrente e ne costeggia lungamente la sponda entrando nella conca prativa ove sorge la casera di "la Piana" 1464 m. Sempre tenendosi a destra del torrente il tracciato si avvicina al termine del pianeggiante fondovalle. Qui diventa meno evidente e segnalato, anche per la presenza di ramaglie, residui di vecchie slavine. Passando presso un cartello indicante "piene improvvise", si risale il bosco su traccia ripidissima e scomoda. Si devia poi a sinistra entrando in una valletta sospesa, lambendo un enorme macigno e poco dopo una baita. Sulla sinistra é, intanto, ben visibile la condotta forzata che scende dal lago del Publino e il grande edificio della centrale del Publino. Il sentiero risale la valle tenendone il versante sinistro idrografico, raggiunge e oltrepassa il canale di gronda che si dirige verso la centrale, poi, più in alto, piega a sinistra e attraversa il torrente procedendo per magro pascolo e pietraie. Congiuntosi col "Sentiero Credaro" (segnali giallo-rossi), con una breve traversata verso sinistra, da ultimo su stradetta, il tracciato giunge al muraglione della diga del Publino. Percorso il muraglione si giunge in breve al rifugio.

Discesa: dal rifugio prendere verso Sud-est (indicazioni giallo-rosse del Sentiero Credaro) traversando a mezza costa per pascolo fino ad una larga dorsale erbosa da dove, deviando a sinistra, é possibile abbassarsi alla sottostante Baita dello Scoltador 2048 m.

Discretamente segnalato ed evidente il sentiero prosegue con un lunghissimo diagonale a mezza costa, passando accanto alla Baita Fontanelle 1875 m. Poco oltre, una ripida discesa porta sullo spalto artificiale del canale di gronda che dal Publino percorre tutto il versante orientale della Valle del Livrio. Si prosegue su questa strada, con suggestiva ma noiosa camminata passando diverse gallerie e lambendo le baite di quota 1747 m, poi, poco oltre, si entra nella verdeggiante e poco incisa Valle della Casera ove conviene abbandonare il canale di gronda per seguire un sentiero che, dapprima per il pascolo e poi nel bosco, si abbassa deciso fino ad incontrare la strada sterrata che da San Salvatore, passando per le baite della Cà 1516 m porta al Lago della Casera.

Si segue la strada che, più in basso, é chiusa da una sbarra e si sbuca sui grandi dossi prativi della Cà raggiungendo poco dopo San Salvatore e la sua caratteristica chiesa presso la quale sorge il "Rifugio Safratti". Qui per strada, dapprima ripida e sterrata, poi asfaltata, si torna all'auto.

Il Corno Stella 2621 m

Questa poco appariscente cima, in buona parte coperta da erbe, con qualche affioramento roccioso, è considerata la montagna simbolo dell'alpinismo valtellinese perché sui suoi fianchi si cimentarono i primi scalatori della provincia, nel tentativo di imitare quanto già si faceva ovunque sulle Alpi. Spettò al giornale locale LO STELVIO del 17 settembre 1872 dare la prima comunicazione di un' ascensione alpina compiuta da valtellinesi riportando che ...Nella mattina di Domenica I° corrente, fu tentata ed eseguita con felice ardimento da alcuni nostri concittadini l'ascensione  al Corno Stella... a cui la tradizione attribuiva una delle più estese ed imponenti prospettive.
Facevano parte della "cordata" alcuni notabili di Sondrio fra cui, a capo della comitiva, Romualdo Bonfadini che si renderà protagonista poi di ben altre e maggiori imprese alpinistiche. Quel giorno, gli alpinisti dimenticarono, o lasciarono a casa, gli attrezzi allora considerati più indispensabili: il cannocchiale, il barometro, le carte topografiche. Grave mancanza per quel tempo: allora l'alpinismo acrobatico e sportivo era ancora quasi sconosciuto e buona parte delle ascensioni venivano condotte con scopi scientifici. Tuttavia ai valtellinesi non sfuggì la grandiosità  del panorama e fu probabilmente da quell'esperienza che successivamente nacque l'idea di far realizzare una grande illustrazione panoramica ripresa dalla vetta, illustrazione che venne poi allegata al Bollettino del CAI.
I nostri eroi non trovarono difficoltà alcuna nella salita che ancor oggi è poco più che un "sentiero per capre". Anzi, probabilmente, per individuare la via di salita chiesero a qualche pastore locale che già era giunto in vetta inseguendo capre, o magari, cacciando il camoscio. A conferma che l'ascensione era ritenuta già allora facile e non un'impresa eclatante il giornale continua  ..l'ascensione al Corno Stella, che dista da Sondrio non più di 8 ore ed è delle meno difficili e delle meno faticose...Crediamo che il Club Alpino abbia intenzione di procedere presto ad una seconda ascensione della vetta, cogli strumenti necessarj per ottenere dei risultati scientifici.
In occasione del Congresso Nazionale del CAI che si tenne a Sondrio nel 1873, la Sezione Valtellinese fece costruire una sorta di larga mulattiera che raggiungeva la cima per permettere al maggior numero dei congressisti, fra cui alcune dame napoletane, di raggiungere la cima e ammirare il famoso panorama. Dalla vetta si godeva, e ancor oggi, nelle giornate più limpide, si gode, uno dei più estesi panorami delle Orobie con lo sguardo che si perde all'orizzonte, anche oltre la luccicante sagoma della Madonnina del Duomo di Milano.

Rifugio Amerino Caprari

Ricavato dalla ristrutturazione di una delle baracche per gli operai che servirono per la costruzione della diga del Publino il piccolo rifugio sorge poco sotto il lato orientale del lago, oltre il termine superiore della condotta forzata. Il rifugio non é custodito.



Proprietà: Soc. SONDEL, con comodato alla Sez. Valtellinese del CAI.
Apertura: chiavi presso la Sezione del CAI Valtellinese: tel. 0342-214300. Locale invernale sempre aperto con due cuccette e cucina.


  • L'antica chiea di San Salvatore sul maggengo omonimo
  • Incontri sul precorso
  • Quasi alla testat dellavalle prima di iniziare l'ultimo strappo verso il rifugio
  • Dai lariceti della valle uno sguardo verso la Val Malenco ed il Bernina
  • L'oscuro Lago del Publino
  • Il Rifugio Amerino-Caprari