Escursioni - Somasassa, alla ricerca delle Pietre di Caven

Contenuto della pagina: scheda completa del percorso «Somasassa, alla ricerca delle Pietre di Caven»

  1. Scheda
  2. Percorso
  3. Approfondimento
 
  • Zona: Media Valtellina
  • Tipo: Escursione
  • Sigla: E-131
  • Periodo consigliato: tutto l'anno
  • Tempo di percorrenza: 3 ore
  • Partenza: Strada Tresenda - Teglio
  • Dislivello: 250 m circa
  • Difficoltà: E (Escursionistica)
  • Bibliografia: Gianasso M. e AA.VV. "Guida turistica della Provincia di Sondrio" seconda edizione; Ed. Banca Popolare di Sondrio" - Sondrio, 2000
  • Guide e carte: CNS 1:50.000 «Brusio»; Carta Escursionistica Kompass n. 93 «Bernina-Sondrio»
  • Informazioni locali: Antiquarium Tellinum di Teglio, Via F. Besta, Palazzo Besta - Tel.: 0342781208 - Aperto dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 (dall'1/5 al 30/9), dalle 8 alle 14 (dall'1/10 all'1/5) - chiuso la seconda e la quarta domenica del mese.
  • Museo Valtellinese di Storia e Arte Via Quadrio, 27 - 23100 Sondrio - Tel.: 0342 526269 - E-mail: museo@comune.sondrio.it
 

Antiquarium Tellinum di Teglio, Via F. Besta, Palazzo Besta - Tel.: 0342781208 - Aperto dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 (dall'1/5 al 30/9), dalle 8 alle 14 (dall'1/10 all'1/5) - chiuso la seconda e la quarta domenica del mese.
Museo Valtellinese di Storia e Arte Via Quadrio, 27 - 23100 Sondrio - Tel.: 0342 526269 - E-mail: museo@comune.sondrio.it

 
mappa di Somasassa, alla ricerca delle Pietre di Caven

Percorso

Da Tresenda si imbocca la carrozzabile per Teglio percorrendola per circa un chilometro finché sulla destra si nota uno slargo all'imbocco di una stretta stradina che sale fra i vigneti. Siamo poco a valle della grande abitazione bianca che reca sul muro una grande scritta in corsivo indicante l'Azienda Agricola Caven. Su un altro muro della stessa casa si trova invece il graffito che riproduce forse la più bella delle tre pietre o stele di Caven. Lasciata l'auto si prosegue sulla carrozzabile per circa 800 metri, superando un piccolo gruppo di antiche case che sorge poco sopra la strada e davanti alle quali svetta un grande albero. Poco più avanti si incontra una stradina che piegando a gomito verso destra sale fra i vigneti. Con facile cammino imbocchiamo la stradina e prendiamo quota ammirando il panorama sempre più esteso. Poco dopo con una breve deviazione sulla destra possiamo scendere ad ammirare un antico edificio abbastanza ben conservato che sorge in mezzo ai vigneti. Tornati sul percorso principale si prosegue lasciando a sinistra la deviazione che sale al soprastante nucleo di San Gervasio e in lenta salita si raggiunge il piccolo agglomerato di case della frazione di Gianoli. Passate le case si affronta un tornante lasciando sulla destra un'invitante deviazione, si lambisce un piccolo capannone agricolo e poco più avanti si imbocca una stradina che sale verso destra rientrando nella boscaglia. In leggera salita si giunge nei pressi di una abitazione e poco dopo ci si immette su una strada pianeggiante che si segue verso destra. Trascurata una deviazione a destra si continua in piano per sbucare al margine occidentale dei prati di Somasassa. Poche decine di metri più avanti si giunge nei pressi di un piccolo bacino artificiale le cui acque alimentano il sistema d'irrigazione Tresivio-Villa di Tirano. Lambito il laghetto lungo la sua sponda meridionale, alla prima deviazione pieghiamo a destra, salendo in breve alle prime case di Somasassa. Quattro passi nel piccolo borgo possono essere interessanti, ma poi ci si deve spingere un po' verso Sud, per raggiungere l'evidente edificio sacro della chiesa di San Gottardo, posto proprio in cima al promontorio. Si scende ora per una stradina alle spalle della chiesa (cartelli escursionistici) e la si abbandona quasi subito per imboccare a sinistra un tratturo che sfila sotto la chiesa e in breve si immette su una strada che da qui procede pianeggiante e asfaltata verso sinistra. Proprio all'inizio dell'asfalto si stacca in discesa una strada dal fondo in cemento che s'abbassa fra i vigneti. Dopo un primo ripido tratto si intercetta una stradina di servizio pianeggiante anch'essa col fondo in cemento. Trascurando i cartelli escursionistici, si devia a destra e pochi metri più avanti si piega a sinistra scendendo verso un evidente grande fabbricato posto al centro di un vigneto pianeggiante. La strada finisce presso quest'antica dimora che si aggira verso destra; pochi metri dopo si incontra il cartellone indicante il Sentiero Archeologico di Caven. Da questo punto in poi il sentiero è segnato poco e le bandierine di vernice bianco rosse sono un po' sbiadite. Qualche metro oltre il cartello, si abbandona il vigneto per scavalcare un cordolo di pietrame verso destra ed iniziare a scendere nella boscaglia fiancheggiando sulla sua destra la muschiosa parete di un roccione. Trascurando le poche deviazioni a destra, si continua a perdere quota ripidamente fino ad immettersi in un tratturo che passa fra le poche case di Caven e arriva infine sulla strada nel punto ove abbiamo parcheggiato.

Caven, dai vigneti non solo buon vino

Sul versante retico della Valtellina, alle spalle dell'abitato di Tresenda il modellamento glaciale ha lasciato un notevole promontorio roccioso, ora in gran parte ammantato da boscaglia, alla cui sommità si trova la verdeggiante conca di Somasassa.
Somasassa: sulla sommità del sasso, toponimo semplice ed immediato che bene identifica questa località estremamente panoramica e situata nel punto in cui la Valtellina dopo un lungo andamento rettilineo da Ovest ad Est, piega a Nord-est puntando verso Tirano. Da Somasassa non si controlla solo il fondovalle valtellinese, ma si fronteggia anche l'importante passaggio dell'Aprica, porta da e per la Val Camonica. Poco più a monte, a rafforzare l'importanza strategica della zona sorge l'antichissimo paese di Teglio, probabilmente il nucleo più importante della Valtellina fino ad almeno due secoli or sono.
Il percorso proposto ci porterà sul panoramico balcone di Somasassa, ma poi s'abbasserà terminando fra le antiche dimore di Caven. In questa località, nel 1940, durante i lavori di dissodamento per realizzare un vigneto, vennero alla luce tre importanti testimonianze del passato preistorico di questi luoghi. Si tratta di tre stele riportanti differenti raffigurazioni riconducibili al culto della Grande Madre, a quello del sole e a riti legati alla caccia.
La prima stele presenta chiaramente il segno di due successivi interventi, l'ultimo dei quali ha quasi cancellato il precedente. Sulla pietra sono raffigurati animali, asce, pugnali, un carro e un disco solare.
La seconda stele di Caven presenta tre fasi di incisione di cui la più arcaica è la figura di un grande animale poco visibile nella parte superiore del monolite.
La terza stele, certamente incisa da una stessa mano, presenta un insieme di eleganti raffigurazioni, Vi si osservano due spirali doppie ad "occhiale", un disco solare fiancheggiato da due dischi minori dal quale si dipartono verso il basso due motivi obliqui a linee parallele longitudinali e un motivo centrale a linee orizzontali. I tre motivi sembrano appoggiarsi ad un sottostante motivo semicircolare formato da undici linee parallele l'ultima delle quali frangiata a zig zag.
Negli anni successivi, nella zona del versante retico compreso fra Castionetto e Teglio, vennero alla luce altre pietre incise. Tre furono rinvenute in località Valgella e quindi poco a valle di Caven; una di queste ha caratteristiche figurative molto simili alla terza stele di Caven. La seconda e la terza stele di Valgella sono solo dei frammenti. Altre tre stele furono scoperte in località Vangione e nel 1963 in località Cornal presso Castelvetro, l'archeologa Poggiani Keller rinvenne, tra i gradini di un vigneto, un'altra importante stele molto simile alla terza di Caven.
Presso Somasassa in località Castelasc, toponimo che identifica la probabile presenza di un antico castelliere, fu invece scoperta un'ara sacrificale.
Mentre i precedenti reperti sono esposti nell'Antiquarium Tellinum di Teglio, le due belle stele di Castionetto, fra cui una statua-menhir, sono conservate presso il Museo Valtellinese di Storia e Arte.
Quasi tutti i ritrovamenti furono effettuati quasi per caso, ispezionando i muretti a secco dei vigneti o durante scavi di dissodamento degli stessi e la circostanza lascia pertanto ancora aperto molto spazio a nuove scoperte che, magari incidentalmente potreste fare anche voi.
La scoperta delle antiche tracce dell'uomo in Valtellina ed in particolare nella zona di Teglio sarò comunque completata con un'altra gita che pubblicheremo a breve.

  • Fra i vigneti e i salici appena potati dai cui giovani virgulti si otterranno i legacci per i tralci delle future viti.
  • Fra i vigneti di Caven, in secondo piano l'azienda agricola omonima.
  • Il piccolo borgo di San Gervasio sembra quasi sporgersi sopra di noi con la sua massiccia chiesa.
  • Un ultimo sforzo ed ecco ad attenderci le antiche case di Gianoli.
  • Dimora rurale di Somasassa con una caratteristica finestrella trilitica che ne testimonia l'antichità.
  • Il piano di Tresenda tagliato dalla strada per il Passo d'Aprica che si apre sulla sinistra.
  • L'elegante sagoma della chiesa di san Gottardo a Somasassa.
  • Scendendo verso caven vegliato dalla chiesa di San Gottardo.
  • La più belle delle tre stele rinvenute a Caven e custodite a Teglio nell'Antiquarium Tellinum.